1° maggio: puntare su una nuova organizzazione del lavoro e sull’innovazione

In occasione della festa dei lavoratori, il presidente di Manageritalia Mario Mantovani sottolinea come per accelerare la crescita e la competitività sia fondamentale puntare su nuova organizzazione del lavoro e sull’innovazione. Nuove politiche su immigrazione aiuterebbero a incrementare forza lavoro qualificata per aziende e previdenza

“La giornata del 1°maggio è sempre occasione per un’analisi delle sfide, dei problemi e delle inerzie del mondo del lavoro. Per lavorare e competere ad adeguati livelli di qualità e valore è oggi indispensabile cambiare in maniera risolutiva l’organizzazione del lavoro nel nostro Paese, puntando su competenze, smart working, innovazione tecnologica e immigrazione di qualità. Cambiamenti ed evoluzioni a cui la nostra classe politica non può rimanere sorda e inattiva”. Così Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, la federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato che rappresenta, in Italia, oltre 41.000 manager.

“Oggi lo smart working, inteso come massima flessibilità di tempi e luoghi del lavoro con al centro gli obiettivi e le competenze delle persone – spiega Mantovani – è lo strumento principe da sviluppare e implementare all’interno delle nostre aziende per creare un’organizzazione del lavoro con soluzioni adeguate alle esigenze dei singoli settori, dei livelli di servizio al cliente e dei processi operativi e produttivi. Un compito sempre più affidato alle competenze dei manager, che devono trovare, nelle norme e nella contrattazione collettiva, strumenti flessibili, un quadro generale di diritti e doveri all’interno del quale declinare soluzioni concrete e utili al corretto bilanciamento tra lavoro e vita privata per le proprie risorse umane e le proprie imprese”.

“Lo sviluppo – continua Mantovani – deve essere sempre più connesso con l’evoluzione tecnologica. Occorre pertanto incrementare le competenze dei lavoratori, inclusi i manager, che non possono essere soltanto utilizzatori finali, ma devono comprenderne le potenzialità e le implicazioni, come ad esempio quelle dell’intelligenza artificiale, oggi, sempre più utilizzata per analizzare e prevedere i comportamenti dei consumatori, dei mercati finanziari, nonché anticipare scelte e interventi in differenti ambiti: dalla logistica ai trasporti, sino alle manutenzioni”.

“Infine – prosegue Mantovani – per far fronte ai cambiamenti sociali e demografici che stanno interessando il Paese, negli ultimi decenni, abbiamo sempre più bisogno di concrete politiche d’immigrazione che consentano d’incrementare la forza lavoro qualificata, a tutti i livelli, per garantire non solo la continuità operativa delle nostre aziende, ma, soprattutto, del nostro sistema previdenziale”.

“Tre scelte strategiche sui cui puntare – conclude Mantovani – che non posso prescindere da una semplificazione delle norme sul lavoro, volta a favorire la convergenza tra lavoro subordinato e autonomo, con pari livelli di tutele quali il welfare, evitando distorsioni dovute a norme fiscali e contributive spesso inadeguate e frutto di scenari ormai appartenenti al passato. Questa la sfida che attende la nostra classe politica chiamata a porre in essere azioni concrete a tutela del lavoro e del potere di acquisto degli stipendi erosi dall’inflazione”.

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