2018: lavoreremo con robot e AI?

Un’indagine Manageritalia ci dice cosa pensano gli italiani

Ormai tutti ne parlano, alcuni lo fanno già da tempo anche senza accorgersene. Ma di fatto cosa pensano gli italiani della realtà attuale o futura di lavorare, collaborare con robot e AI?
Lo abbiamo chiesto con AstraRicerche a un campione rappresentativo di italiani in età lavorativa (18-65enni) e ne esce uno spaccato con luci e ombre.

Il tema è caldissimo, tant’è che una sintesi dei risultati dell’indagine è stata oggi pubblicata su Repubblica.it.

Robot e AI sono visti dalla maggioranza dei lavoratori italiani come competitor, quasi nemici. L’ampia maggioranza sottolinea miglioramenti diffusi per la produttività aziendale, il prezzo di prodotti e servizi e l’eliminazione di lavori ripetitivi. Tanti temono riducano l’occupazione.

Meno della metà degli italiani vive il lato positivo: passare a fare lavori più stimolanti, essere incentivati ad apprendere e migliorare le competenze, stimolare la creatività e la capacità di innovare, imparare a collaborare e “usarli” per vivere meglio anche sul lavoro.

Sta ora a noi tutti lavorare perché prevalgano gli aspetti positivi. Perché nascano nuovi modelli di business e cambi e migliori l’organizzazione del lavoro. Serve un ecosistema più capace di favorire l’innovazione e lo sviluppo di business ad alto valore aggiunto, anche grazie a robot e all’intelligenza artificiale. Serve che gli imprenditori e ancor più i manager, soprattutto in azienda, ma anche nella società, rendano palese nei fatti come lavorare insieme a questi nuovi colleghi sia un vantaggio per tutti. Prendendo solo il meglio, perché robot e AI diventino alleati per una nuova crescita e non usurpatori di un lavoro e di un reddito.

Anche perché una società dove gli umani non avessero la possibilità di realizzarsi professionalmente e di guadagnare un meritato e adeguato reddito imploderebbe su se stessa perché priva di consumatori, senza reddito e cittadini, senza possibilità di realizzarsi. Visto che decrescita felice o vita oziosa non paiono né belle né sostenibili, dobbiamo puntare alla crescita felice, utilizzando robot e AI per lavorare meglio, magari anche meno, e avendo tempo e reddito non per oziare, ma per vivere. E se è vero che il lavoro nobilita l’uomo (e la donna) non c’è altra via di crescita.

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