Arriva Spaceverse

Il futuro conquista nuovi spazi

Pandemie, guerre, terremoti, disastri climatici, crisi economiche, macchine che sottraggono lavoro e intelligenza artificiale sempre più invadente. E poi la “guerra verde”: basta aerei sopra i cieli di Londra (entro il 2030 aeroporti inglesi chiusi, ad eccezione di Heathrow, Belfast e Glasgow), basta auto a benzina o diesel per le strade di Berlino (entro il 2035 in tutta Europa scatta il divieto), basta case mangia-energia nei centri storici (entro il 2033 tutte dovranno avere almeno la classe energetica D). E, dunque, restrizioni, sanzioni, riduzioni e asfissianti limitazioni (per esempio, le onnipresenti regole e normative dell’Unione europea, sempre più stringenti) che di fatto rimpiccioliscono il campo di gioco e le giocate concesse, soprattutto per le piccole e medie imprese.

La Belle Époque, dove tutto era possibile, diventa la Mauvaise Époque, dove nulla è più possibile. Abituati, come eravamo, agli spazi sconfinati del boom economico e della crescita infinita, non ci siamo accorti che “tesoro, mi si sono ristretti i business” e i relativi spazi di manovra. Il mondo è diventato sempre più piccolo e sì, vien da dire: il presente mi sta stretto. C’è bisogno di nuovo spazio. Spazio per nuovi sogni. Spazio per nuove avventure. Spazio per nuove frontiere. Spazio per nuovi pionieri. Lo spazio come nuovo luogo dove tutto è, ancora una volta, possibile. Certo, si potrebbe fuggire nel Metaverso, la nuova terra promessa con ampie praterie da conquistare. Lì siamo liberi di fare tutto. Ma cosa, poi?

Diciamolo: nell’aria c’è un po’ di stanchezza per le nuvole virtuali e forse è vero che il Metaverso sta arrivando, ma in modo diverso da quanto profetizzato. Ad oggi appare una “semplice” e industriale modellizzazione utile a costruire un gemello digitale di ogni prodotto o infrastruttura complessa. Insomma, roba per programmatori e ingegneri. No, i mondi paralleli digitali non sono il vero ossigeno per tutti i polmoni a corto di aria. Bisogna andare verso altri spazi e gli spazi sono tanti, quanti i termini da abbinarci. Infinite declinazioni, applicazioni e opportunità (sono un futuro space retailer che inventa nuovi spazi), ma qui ci accontentiamo di soli tre esempi, punti di partenza per iniziare un viaggio esplorativo e ideativo verso nuovi mondi da conquistare. O, meglio, un nuovo mindset che trasforma lo spazio nella vera leva, anche esistenziale, dell’innovazione e visione. 

Space economy. Più spazio all’economia
Non si poteva, anche metaforicamente, che partire da qui. Negli ultimi tempi sono usciti parecchi libri sull’argomento, per esempio Space economy. La nuova frontiera dello sviluppo, a cura di Simonetta Di Pippo, e I cancelli del cielo. Economia e politica della grande corsa allo spazio 1950-2050, a cura di Alessandro Aresu e Raffaele Mauro. Non è un caso. Infatti, la nuova era spaziale apre nuovi spazi di business per tutte le imprese, forse anche per le più piccole. Attualmente, il pianeta vive una nuova era spaziale che va ben oltre la corsa geopolitica e militare. Le tecnologie legate allo spazio sono sempre più legate alla nostra vita quotidiana, all’economia di internet, ai trasporti, alla tutela dell’ambiente e, sì, anche allo spionaggio industriale alla portata di tutti. Ma quanto vale e dove ci porterà quella che molti considerano l’economia del futuro, e non solo per i soliti Elon Musk e Jeff Bezos, avidi di nuovi spazi? Per ora è boom dell’industria spaziale privata. Aziende come Blue Origin, Sierra Space e SpaceX hanno ridotto il costo del lancio di un satellite del 92% dall’inizio del millennio. 

L’ulteriore sviluppo dello spazio creerà nuove opportunità per quasi tutte le aziende nei prossimi anni. La space economy vale oggi, a livello globale, circa 469 miliardi di dollari, con un tasso medio annuo di crescita del 6,84% tra il 2022 e il 2026, ma per il direttore di Space Economy Evolution Lab (See Lab) il valore è ampiamente sottostimato. Già oggi gli “space data” consentono di tracciare, senza soluzione di continuità, i trasporti, ma anche di prendere decisioni “dall’alto”, per esempio esplorando dallo spazio i luoghi migliori per l’installazione di impianti fotovoltaici (vedi Solargis). Informazioni, dunque, e in prospettiva offshoring nello spazio con vere e proprie fabbriche, come Maana Electric, che vuole tentare di produrre celle solari sulla luna o estrarre materie prime sugli asteroidi: questa almeno l’idea di AstroMining. Vaneggiamenti? Forse, ma intanto il fondatore di Amazon afferma che in futuro tutta l’industria pesante sarà dislocata al di fuori della Terra. Space intelligence.

Più spazio all’intelligenza
Certo, potremmo parlare di dare più spazio all’intelligenza umana, ma è in caduta libera e pochi ancora credono nella sua supremazia. Certo, potremmo parlare di dare più spazio all’intelligenza planetaria di cui parla, per esempio, il libro Ways of being, animals, plants, machines: the search for a planetary intelligence, ma è a livello ancora troppo speculativo. Certo, potremmo parlare di dare più spazio all’intelligenza spaziale vera e propria, ma è un concetto che deriva dalla teoria delle intelligenze multiple proposta dallo psicologo Howard Gardner, che non tutti condividono.

Certo, certo, ma qui tutti parlano solo dell’intelligenza artificiale, ora generativa, e di How artificial intelligence can support the development of new ideas, un paper del Gottlieb Duttweiler Institut. Per cui non resta che prendere atto che la nuova intelligenza artificiale generativa apre (promette di aprire) nuovi spazi di collaborazione tra essere umano e macchina. Il grande salto quantico per venditori di IA è ovviamente il fatto che “ora la macchina crea qualcosa di nuovo e lavorare con essa è come avere un assistente umano seduto accanto a voi, solo che questo assistente ha assorbito tutta la conoscenza e quindi è un genio”.

Non è così, ma che importa. Tutti ci credono perché, diamine, quante cose che può fare senza farmi lavorare (dal marketing online al contratto d’affari, fino alle strategie a lungo termine). Ma, attenzione, ChatGPT e prodotti analoghi sono a tutti gli effetti delle droghe che creano dipendenza: “Non riesco a farne a meno per scrivere qualcosa”. Disintossicarsi e “rintegrarsi nel libero pensiero” richiede una lunga riabilitazione e, ovvio, spazi dedicati.

Space market. Più spazio ai mercati
Dicono le imprese italiane dell’automotive: con le auto elettriche molti mercati si chiudono. Dice l’impresa italiana per l’automotive Loccioni: con le auto elettriche molti mercati si aprono. «Certo», come sottolinea il direttore generale Renzo Libenzi «se sai cogliere la sfida». Per ogni spazio che si chiude un altro si apre. È una “regola aurea” che vale anche per i mercati. Un grande mercato del futuro è combattere attivamente il cambiamento climatico con grandi estrattori di CO2, come l’impianto sperimentale “Mammut” in Islanda, grandi soluzioni di agricoltura di precisione o anche piccoli prodotti e servizi per i climi più estremi. 

Qui alcuni pionieri trovano nuovi spazi di business. È il caso di Torch Sensor, un allarme antincendio ad energia solare per esterni e boschi; di Rainstickshower, un sistema doccia che ricicla l’acqua con risparmi dell’80%; della bresciana H1, che ha ideato una tecnologia per abbattere le emissioni dei diesel o di Elite Business Strategies, specializzata nella preparazione e nelle gestioni delle catastrofi per le piccole imprese. Per non parlare poi dell’automazione della costruzione ed edilizia in generale.

In Messico il robot Hadrian viene già ampiamente utilizzato per costruire case. Più in generale, visti i nuovi regolamenti sul clima, l’automazione dei lavori di ristrutturazione risulta promettente, basta vedere il progetto europeo www.hephaestus-project.eu. Da futurologo navigato che ama le metamorfosi, vedo ora questo fenomeno all’orizzonte. Da “i mercati sono conversazioni” a “i mercati sono conversioni”. Trasformazione e mutamento. Vale per tutti i mercati e, ovviamente, spazi da aprire.

SPACE THINKERS, PENSO DUNQUE SONO, SPAZIO 
“Lo spazio è un dubbio: devo continuamente individuarlo, designarlo. Non è mai mio, mai mi viene dato, devo conquistarlo. I miei spazi sono fragili: il tempo li consumerà, li distruggerà. Niente somiglierà più a quel che era” scrive nel 1974 quel genio parigino di nome Georges Perec nello splendido libro Specie di spazi (da leggere assolutamente). Eh sì, che strazio rimanere senza spazio. Lo sanno bene coloro che cercano parcheggio, ma anche nuovi mercati da conquistare o non perdere. Vivere è da sempre un passare da uno spazio all’altro, cercando di non farsi troppo male.

Vale anche per la vita aziendale. Il Giappone antico non conosceva il sistema seriale occidentale di tempo e spazio. Lo spazio era concepito come un vuoto (lo si vede bene nelle discipline Zen). Certo, per un manager che cerca nuovi spazi da esplorare e innovare suona un pochino astratto, ma in verità uno space thinker aziendale dovrebbe fare proprio questo. Partire dal vuoto, trovare spazio e lasciare spazio a collaboratori e partner, magari con luoghi per immaginare spazi e opportunità future. Scrissi tempo addietro nel libro di Cfmt Come fare futuro (edito da Franco Angeli) che per dormire bene ci vuole una stanza da letto e per prevedere bene ci vuole una stanza da futuro e scrissi anche che se riservate al futuro un piccolo sgabuzzino o una stanza avanzata, nessuno crederà che fate sul serio.

Più grandi sono gli spazi, più grandi sono le visioni. Immaginatevi in futuro come space manager. E quello che i collaboratori cercano: un capo che sa essere aperto a nuove sfide, nuove competenze, nuove intuizioni, nuove mansioni e nuove forme di collaborazione. È semplice: spàzio, dal latino spatium, ovvero “essere aperto”.

CFMT GUARDA OLTRE IL FUTURO
Il manager diventa altro oltre il futuro. L’impresa diventa altro oltre il futuro. Il marketing diventa altro oltre il futuro. Il trend diventa altro oltre il futuro. Dopo 30 edizioni degli eventi del ciclo Future Management Tools, il format di Cfmt dedicato al “come fare futuro in azienda”, FMT si rinnova e diventa altro oltre il futuro. Nasce FMT NEXT, un luogo dove le anticipazioni e gli scenari prendono vita. Una nuova piattaforma per dare a imprese e manager strumenti originali per dirigere il futuro che li attende. Il 21 giugno a Milano, Cfmt svelerà le novità durante l’evento “Spaceverse: più spazio al tuo futuro”. Da non perdere.




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