Bicicapace crea innovazione: un progetto di successo

Il Gruppo di lavoro CreaInnovazione di Manageritalia Roma ha messo in piedi un’iniziativa di cui vi vogliamo parlare. Nell’ultimo anno sono state coinvolte imprese e organizzazioni in un progetto chiamato Creatività per l’innovazione.

Il progetto aveva un obiettivo preciso: verificare i risultati scaturiti dall’adozione di metodi e processi creativi in azienda, con un nuovo modo di lavorare e lo sviluppo di nuove competenze.

Il bilancio di questa iniziativa è decisamente positivo e ha confermato che le tecniche di creatività in percorsi guidati da consulenti esperti generano un forte impatto sia nella gestione delle risorse umane sia nell’approccio manageriale all’innovazione di prodotti e servizi.

Parliamo dunque di un modo concreto ed efficace per declinare il concetto di creatività e vogliamo raccontarvi attraverso una serie di interviste ai nostri referenti delle undici aziende che hanno aderito al progetto le storie di successo legate a questo percorso.

Ci confrontiamo oggi con Francesco Lombardi, amministratore delegato Bicicapace.

 

Quale molla vi ha spinto a intraprendere questo percorso?

In quanto designer e utilizzatore della bicicletta ho voluto intercettare le esigenze delle persone, fornendo loro una risposta creativa basata sulla funzionalità e qualità del prodotto. Volevo ascoltare le opinioni di persone provenienti da ambienti diversi per capirne necessità e idee, accantonando il mio punto di vista, per dare spazio a voci diverse che mi potessero fornire suggerimenti per la realizzazione della bici.


Perché avete scelto un consulente di Creatività per l’innovazione?

Nel 2008 mi sono rivolto al consulente di creatività Gianni Clocchiatti per facilitare un brainstorming creativo, finalizzato a raccogliere potenziali esigenze e soluzioni innovative che potessero soddisfare gli utenti.


Quale proposta avete seguito?

La sessione di brainstorming creativo, facilitata dal consulente: ci ha permesso da un lato di liberare la capacità creativa dei partecipanti e dall’altro di valorizzare, attraverso un breve percorso strutturato, la generazione di idee distintive. Durante la sessione sono emerse molte considerazioni interessanti, al termine mi sentivo carico di responsabilità in quanto il contributo dei partecipanti, anche quello che inizialmente poteva sembrare banale, è stato determinante per una valutazione approfondita sulle caratteristiche del prodotto per fornire risposte in termini di progettazione alle molte domande poste.

Parliamo dei risultati ottenuti.

Non tutte le risposte sono contemplate nel modello attuale ma è in corso un processo di miglioramento graduale per soddisfare le varie esigenze emerse in ambito funzionale urbano, con particolare riferimento all’utilizzo della bicicletta anche in caso di pioggia. Il valore per me è stato poter verificare che la mia idea iniziale trovava riscontro nelle esigenze dei singoli che l’hanno arricchita di contenuti.


Qual è stato l’apprendimento più importante?

Ho avuto modo di fare molte sessioni creative e devo dire che è una metodologia che mi ha sempre sorpreso per il valore generato, perché permette di stimolare e collegare capacità cerebrali, abitualmente non utilizzate in maniera “congiunta”, attraverso esercizi e riflessioni su argomenti diversi, generando considerazioni e idee che altrimenti non verrebbero mai palesate. Ti offre un sistema che ti permette di uscire fuori dal “consueto” e di avere intuizioni che ti fanno emergere e distinguerti dalla concorrenza.


Il tutto è stato semplice o difficile?

Dipende dall’idea, alcune sono di più semplice realizzazione mentre altre meno; tutto sta nel riuscire a contestualizzare la soluzione con il prodotto, un’idea imprenditoriale deve essere adatta a un pubblico vasto e quindi il costo di realizzazione deve essere congruo con il prezzo a cui il prodotto può essere venduto.


Le competenze di creatività per l’innovazione avranno ancora spazio nell’evoluzione del vostro prodotto?

Le competenze creative sono alla base di un prodotto ben riuscito. A me piace abbinare tecnologie che rispondano alle esigenze del pubblico. Il confronto, anche in luoghi come fiere e mostre specifiche, consente di parlare in dettaglio con altre persone, ognuna esperta in una certa area, arricchendo e stimolando la creatività, intesa come confronto tra differenti pensieri. L’approccio al confronto se poi strutturato e guidato da un facilitatore, che con un metodo specifico ne tiene traccia, permette di ottenere risultati più solidi e definiti. L’avvalersi di consulenti e di contributi di altre persone è in ogni caso sempre un elemento di valore. Per passare da un’intuizione alla realizzazione sicuramente il percorso creativo permette una più precisa focalizzazione e approfondimento dell’idea e una sua scomposizione e ricomposizione progettuale che la renda poi fattibile. È questo del resto il processo deve dovrebbe accompagnare l’evoluzione del prodotto.

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