Una cartiera che produce belle storie

Cartiera è un laboratorio di moda etica creato nel 2017. Produce accessori in pelle e tessuto, recuperando materie prime di elevata qualità, lavorate secondo le tecniche dell’artigianato Made in Italy e impiegando persone in condizioni di svantaggio. Il suo processo produttivo è eticamente e socialmente sostenibile. Abbiamo intervistato il direttore Andrea Marchesini Reggiani
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Cos’è Cartiera?

«Cartiera è un’iniziativa della società cooperativa sociale Abantu e lavora nel campo della moda etica producendo accessori in pelle e tessuto e inserendo persone in condizione di svantaggio, principalmente rifugiati e migranti, ma anche persone italiane con disabilità. Cartiera, attraverso partnership con aziende del lusso nel settore del fashion (Fendi Roma) e dell’automotive (Lamborghini), lavora con materie prime recuperate in un’ottica di economia circolare: le pelli e i tessuti usati sarebbero altrimenti destinati allo smaltimento, perché fuori produzione o perché ritagli di fine lavorazione».

Quando nasce e perché?

«Cartiera nasce nel 2017 dall’incontro tra la cooperativa Lai-momo (socia fondatrice del laboratorio) ed Ethical Fashion Initiative, programma dell’International Trade Center (Nazioni Unite), il cui slogan è “Not charity, just work”. Cartiera è nata come risposta ad una forte esigenza: permettere alle persone in condizione di svantaggio e alle persone migrati di avere un lavoro dignitoso e di inserirsi nelle proprie comunità. Infine, Cartiera nasce anche per dare una nuova opportunità ad un territorio deprivato della sua energia economica, avendo sede in una parte della vecchia Cartiera di Lama di Reno (da cui prende il nome), chiusa all’inizio degli anni 2000».

Un modo vincente per ridare vita a persone svantaggiate e materiali di scarto?

«Uno dei motti di Cartiera è combattere l’idea di scarto, sia per quanto riguarda le persone, sia per i materiali. L’attenzione al supporto delle fragilità e al recupero dei materiali è il driver principale dell’iniziativa. Inoltre, Cartiera ha a cuore anche la comunità in cui opera, infatti crede che attraverso l’integrazione lavorativa si possano trasformare le vulnerabilità  in un cambiamento positivo, i cui effetti benefici sono sia per l’individuo che li vive in prima persona, sia per la comunità in cui è inserito».

Da dove vengono le persone che fanno l’impresa?

«A Cartiera lavorano circa 20 persone, il gruppo di lavoro ha provenienze molto diverse (11 nazionalità): Senegal, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Mali, Bangladesh, Pakistan, Moldavia, Italia, Tunisia, Nigeria e Gambia».

Quindi, fate crescere professionalmente e date lavoro ad artigiani del Made in Italy, professionisti oggi sempre più ricercati?

«La collaborazione tra pellettieri professionisti, come Francesco Banzola, e gli artigiani di Cartiera rende il laboratorio un vero e proprio luogo di formazione costante, in cui le persone impiegate continuano a seguire un percorso di crescita professionale e dove le antiche tecniche del Made in Italy vengono reinventate in modo creativo e sostenibile. L’impegno si traduce nella ricerca di un prodotto di alta qualità, attraverso il quale raccontare la nostra storia».

Un recupero anche di materiali, che così hanno una seconda vita?

«Cartiera rappresenta un modello virtuoso anche nella sostenibilità ambientale. Tutti gli articoli sono infatti realizzati con pelli e tessuti recuperati da grandi brand del Made in Italy, promuovendo un processo di economia circolare».

Quali gli sviluppi futuri?

«Le nostre attuali linee di sviluppo riguardano diversi aspetti. Da una parte stiamo lavorando, lato B2C, sul posizionamento del prodotto a marchio Cartiera. Inoltre, ci impegniamo per aumentare il numero dei clienti B2B che collaborano con Cartiera per assicurare una sostenibilità economica al progetto e un aumento dell’impatto degli inserimenti lavorativi.

Infine, stiamo promuovendo, con università internazionali e con aziende partner, un programma di formazione per valorizzare il nostro modello di sostenibilità sociale, ambientale ed economico».

Cosa vi serve e cosa possiamo fare per voi?

«Il vostro sostegno è sempre prezioso per promuovere e aumentare la visibilità del nostro modello. Abbiamo bisogno di un supporto nella diffusione presso le aziende delle nostre attività e dei nostri valori».

Comprare i vostri prodotti è sostenibile e facile per le aziende e i singoli?

«Cartiera ambisce a generare un impatto sulle aziende e sui singoli consumatori offrendo un significato etico e responsabile all’atto di acquisto, grazie ad una filiera produttiva consapevole composta da: sviluppo di percorsi lavorativi e processi di integrazione; grande attenzione alle tematiche ambientali e al miglioramento del livello di benessere individuale e collettivo. Acquistare i nostri prodotti è molto semplice, per i privati abbiamo un canale e-commerce e uno shop nella sede di Abantu a Bologna (via Boldrini 14/G). Per le aziende è possibile studiare risposte personalizzate a partire dal nostro catalogo».

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