Future AI: maledizione o benedizione?

E mentre inizia la sfida cinese alla tecnologia americana, come ben documentato nell’ultimo numero di Limes dedicato all’intelligenza artificiale, tutto ormai appare chiaro e apparecchiato per farci andare di traverso il futuro o, meglio, il secolo delle macchine

Bambinese app – Piange il telefono
“Piange il telefono”, cantava Domenico Modugno. Ora, invece, il telefono, con l’immancabile app powered by AI, ci dice perché piange il bebé e quali sono i suoi bisogni, magari powered by sponsor. E poi, perché il cane fa bau e il gatto fa miao? E come sta il canarino o la mucca Carolina? Ben presto sarà disponibile anche un’app di traduzione per il linguaggio animale, più o meno la versione zoologica di Google Translate. Se qualcuno avesse ancora dubbi, ci aspetta un futuro da semplici automi che obbediscono ai veri automi. Altroché uomo universale alla Leonardo da Vinci.

ChatGPT di OpenAI – Il chatbot ci prende a botte
Non si parla d’altro. Da quando OpenAi ha lanciato il software di IA con cui dialogare, informarsi, scrivere, creare e fare marketing, e da quando Microsoft ci ha investito 10 bilioni di dollari, ChatGPT è diventato isterica mania, con copertura su tutti i media e opinionisti di cose tecnologiche. Il discorso sul futuro dell’IA sembra essere cambiato dall’oggi al domani. Siamo forse a un punto di svolta, in cui l’intelligenza artificiale cambierà radicalmente la natura del lavoro (la sola ChatGPT potrebbe sostituire il 20% della forza lavoro in pochi anni) e, per estensione, la società in generale, o questa tecnologia diventerà semplicemente parte del “gigantesco liquame raccolto dalla rete?”. Presto per dirlo. Per ora, come documenta un’inchiesta del Time, l’intelligenza sarà anche artificiale, ma lo sfruttamento è autentico, con i soliti africani pagati pochi dollari per addestrare il magico conversatore. Niente di nuovo sotto il sole, ma intanto, per essere propositivi, potete scaricare la Guida all’uso dell’IA e ChatGPT per ottimizzare il processo di UX Design di Talent Garden. Scarica qui la guida

AI fakes – Alexa clona la nonna
In futuro, l’assistente digitale Alexa di Amazon potrà imitare la voce di una qualsiasi persona reale, perfino di tua nonna, anche se defunta. Una nuova, e per molti inquietante, funzione sperimentale dell’assistente vocale di Amazon – Alexa legge qualcosa ai nipoti con la voce della nonna salita in cielo – ci porta dritti nel futuro, dove il falso non è più una notizia ma la realtà di tutti i giorni. Presto sarà quasi impossibile rispondere alla domanda: ma chi parla? Un essere umano o una macchina? A breve, i chat bot saranno così bravi che la maggior parte delle persone non sarà più in grado di distinguerli da un interlocutore in carne e ossa. Ciò comporta dei rischi. Per esempio, un partito crea un intero esercito di chatbot che brulicano sui social media e coinvolgono gli utenti in discussioni politiche fatte di false dichiarazioni della parte opposta. Certo, ci sono anche aspetti positivi, come una drastica riduzione dei costi. Un nuovo chatbot chiamato Nanci è in grado di gestire il 60% di tutte le richieste. Cosa che ha fatto risparmiare a GM Financial ben 935.000 dollari al mese. I progressi dell’IA garantiscono che ben presto i call center faranno praticamente a meno dei dipendenti umani. Il vostro marketing deve quindi prepararsi a questa inevitabile tendenza.

DALL’ULTIMO NUMERO DI DIRIGIBILE, L’INSERTO DELLA RIVISTA DIRIGENTE DEDICATO ALL’INNOVAZIONE, AGLI SCENARI E ALLE OPPORTUNITÀ DI UN FUTURO CHE È GIÀ PRESENTE. LEGGILO QUI.

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