Gli 8 requisiti per definire innovativa una startup

Ad oggi sono nate 5.439 startup cosiddette innovative e crescono al ritmo di circa 100 nuove imprese al mese. Sono tante? Sono poche? Sono piccole imprese, ma con tanta voglia di crescere, danno e creano lavoro: collaborano con altre aziende, con centri di ricerca, affittano spazi, commissionano consulenze, coinvolgono freelance, allacciano contatti con società all’estero. Creano opportunità, economia, ricchezza. Queste aziende nascono piccole ma a volte diventano grandi.

Esistono dei requisiti ben precisi da rispettare per fare in modo che una startup sia definita innovativa.

E in particolare:

  1. società di capitale non quotate;
  2. società nuove o comunque costituite da meno di 5 anni;
  3. con sede principale in Italia o con una sede in Italia;
  4. fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro;
  5. non distribuiscono e non hanno distribuito utili;
  6. hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
  7. non costituite da fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda;
  8. il contenuto innovativo dell’impresa è identificato con il possesso di almeno uno dei tre seguenti criteri:
    •    almeno il 15% del maggiore tra fatturato e costi annui è ascrivibile ad attività di ricerca e sviluppo;
    •    la forza lavoro complessiva è costituita per almeno 1/3 da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, oppure per almeno 2/3 da soci o collaboratori in possesso di laurea magistrale;
    •    l’impresa è titolare, depositaria o licenziataria di un brevetto registrato (privativa industriale), oppure titolare di programma per elaboratore originario registrato.

A questo link c’è una semplice check-list per capire se si hanno i requisiti per creare una startup innovativa (o per trasformare la propria impresa in una startup innovativa).

Però per crescere sul serio servono capitali e su questo fronte le risorse sono ancora scarse. Nel primo semestre del 2015 il settore venture capital ha investito in Italia 20 milioni di euro; in Francia nello stesso semestre sono stati investiti 431 milioni, in Germania 1,05 miliardi, in UK 1,41 miliardi.

Federico Marchetti 15 anni fa ha fondato Yoox, la prima startup italiana che abbia superare il miliardo di dollari di valore (quello che in gergo si definisce “unicorno”). Quando quest’anno StartupItalia lo ha premiato come “Innovatore dell’anno”, Marchetti ha offerto alcuni consigli ai neo imprenditori: continuate ad avere una visione internazionale, mettetevi tutte le mattine nei panni del cliente, non dormite sugli allori: innovate, condividete il valore creato coi vostri collaboratori, abbracciate un capitalismo basato sui risultati, aprite il capitale per ottenere risorse per la crescita.

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