Ikea torna in città

E con lei i negozi

Per lunghissimi anni i commercianti hanno versato lacrime amare. Il centro si svuota. Il centro è un’arida landa desolata. Il centro è privo di clienti contenti che fanno acquisti da noi piccoli negozianti. Maledetti centri commerciali fuori città. Maledetta Ikea. La quale però ora torna in città per soddisfare la (forse) rinata stanzialità. Certo, la gente vola volentieri ma è stufa di fare chilometri di pellegrinaggio nelle mega mecche del consumo. Qui e ora, sembra il nuovo motto. I fatti sono questi e forse il segnale di un cambiamento nelle abitudini di consumo. Dunque, dicevamo che Ikea torna in città con un format showroom di ridotte dimensioni (400 mq), un luogo per progettare ma non comprare, al limite ordinare con consegna a casa. 

Accade a Londra e a New York e accadrà (secondo i piani) a Parigi. Ikea Planning Studio punta dunque su servizi e ambientazione e soprattutto su un cambio di strategia basato su due trend in atto. Primo: lo shopping fuori porta non è più sexy ma solo stress e perdita di tempo (i mega assortimenti si trovano anche online).

Secondo: cambiano le abitudini e i desideri della clientela (soprattutto giovane), ora si pretende comodità, velocità, esperienza, servizi e competenza vera. Morale: per i negozi di vicinato è suonata l’ora della riscossa ma solo a condizione di nuovi e originali format.

DALL’ULTIMO NUMERO DI DIRIGIBILE, L’INSERTO DELLA RIVISTA DIRIGENTE DEDICATO ALL’INNOVAZIONE, AGLI SCENARI E ALLE OPPORTUNITÀ DI UN FUTURO CHE È GIÀ PRESENTE.

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