Facciamo un balzo in avanti: siamo nel 2025. Molte cose sono cambiate e anche il lusso non è più quello di un tempo. I consumatori cinesi, per esempio, continuano a essere tra i principali big spender del mercato… ma comperano sempre meno all’estero e sempre più a casa loro. I motivi? Dalla progressiva riduzione del differenziale di prezzo (oggi acquistare all’estero è ancora molto più conveniente) alle politiche governative volte a sostenere il mercato interno. Non è fantascienza. Sono le previsioni elaborate da Bain & Company nel report annuale “Luxury Goods: worldwide market study. The future of luxury: a look into tomorrow to understand today”.
La probabile crescita dei consumi interni di beni di lusso in Cina è solo uno degli insight presentati da Bain & Company. Il documento offre uno spaccato interessante anche per quanto concerne la distribuzione, evidenziando la significativa crescita dell’online nell’alto di gamma.
Secondo i calcoli della società di consulenza, l’e-commerce dovrebbe infatti passare dall’attuale 10% al 25%, erodendo quote a quasi tutti i canali fisici. In questo quadro sarà inevitabile per gli store offline modificare il proprio ruolo e la propria stessa ragion d’essere, trasformandosi da point of sales in point of touch.
Attenzione: oltreché un canale di acquisto rilevante, la rete sarà il principale influencer delle decisioni di acquisto. I dati dello studio parlano chiaro: nel 2025 internet condizionerà (attraverso i social media, i siti ufficiali, le piattaforme e-commerce e così via) ogni singolo atto di acquisto del segmento lusso. Resta da vedere se (e come) le aziende sapranno gestire il fenomeno…