4 kg. È questo il consumo annuale pro-capite di cioccolato in Italia. Se vi sembra tanto (si tratta di circa 11 grammi al giorno), pensate che in Svizzera ogni persona mangia in media oltre 9 kg di cioccolato l’anno.
Ma, al di là dei numeri, quali sono le tendenze in atto nel mercato del cioccolato? Ecco 5 fenomeni in atto:
- il primato del fondente. Sarà la progressiva estensione e articolazione dell’offerta (per esempio in base alla provenienza o alla percentuale di cacao), sarà che per i puristi “il vero cioccolato è solo nero”, quello fondente resta il più amato e consumato tra tutti i tipi di cioccolato;
- nuove versioni. Accanto alle varianti classiche si sono affermate nuove declinazioni, come il cioccolato senza glutine, quello vegano oppure biologico. Obiettivo: differenziarsi dai concorrenti e soddisfare le richieste che arrivano da segmenti specifici di consumatori,
- forme originali. Chi ha detto che le tavolette debbano avere tutte le stesso aspetto? La forma è fondamentale per attrarre l’attenzione – tanto più su uno scaffale affollato come quello attuale – e per attribuire un’immagine chiara al prodotto. Basti pensare a Ritter, che ha costruito la propria identità a partire dalla forma quadrata, oppure a Tablò di Perugina, che si caratterizza per la presenza degli “oblò”;
- lo famo strano. I mix di ingredienti e sapori si moltiplicano, dando origine ad associazioni più o meno bizzarre. Capita, così, di vedere le tavolette arricchite con i cracker salati (le ha fatte Milka) oppure le barrette farcite con confetti di cioccolato (sono di Chupa Chups);
- focus sul packaging. Le confezioni diventano sempre più raffinate sia sul piano estetico (colori, grafica, lettering) e sul piano funzionale (materiali, sistema di apertura e chiusura ecc.). Un esempio tra tanti: il pack delle tavolette e dei cioccolatini del brand siciliano Sabadì.