Jemp: un’associazione studentesca al servizio delle imprese

La junior enterprise del Politecnico di Milano è un’organizzazione formata da studenti provenienti da facoltà diverse che, impegnandosi e condividendo competenze e background differenti, realizzano progetti per aziende esterne. Il funzionamento è assimilabile a quello di una piccola azienda di consulenza dove il portafoglio di servizi è modulato sulle persone che fanno parte dell’associazione

Frequentare l’università significa tante cose: lezioni, esami, persone. Studiare, conoscere, crescere. Una realtà di cui spesso si ha poca consapevolezza nel contesto della vita accademica è quella rappresentata dalle associazioni, un mondo legato a doppio nodo, nell’ideale collettivo, ad aggregazioni di carattere politicizzato.

Questo è un errore, perché l’orizzonte delle associazioni studentesche è molto ampio, variegato e accogliente: ci si occupa di rappresentanza, progetti sociali, politici, culturali, sportivi e di divertimento. In modalità e forme differenti, si persegue l’obiettivo di avvicinare gli studenti all’istituzione accademica, di fornire strumenti per arricchire il percorso di studi. Progetti, persone e idee sono solo alcuni dei benefit a disposizione degli studenti che hanno voglia di mettersi in gioco per fare qualcosa di più.

Talvolta queste realtà riescono addirittura a creare un ponte molto tangibile tra l’aula accademica e il mondo del lavoro: al Politecnico di Milano questi ponti sono sostenuti da associazioni, tra le quali Jemp.

Jemp: chi è e cosa fa

Jemp è il nome della junior enterprise del Politecnico di Milano, cioè un’organizzazione di studenti provenienti da facoltà diverse che, impegnandosi e condividendo competenze e background differenti, realizzano progetti per aziende esterne. Il funzionamento è assimilabile a quello di una piccola azienda di consulenza, dove il portafoglio di servizi è modulato sulle persone che fanno parte dell’associazione.

Jemp nello specifico accoglie studenti di ingegneria e di design e si dedica a progetti che vanno dal business plan alla definizione di immagine coordinata, avendo come clienti startup, Pmi e multinazionali.

Il punto è sempre mettersi in gioco con un approccio learning by doing. All’interno di una realtà di questo tipo si impara infatti ad approcciarsi con elasticità e metodo a temi e problemi nuovi, a gestire progetti, tempi e risorse. Inoltre, si è a contatto e in collaborazione continua, nell’ambito dei progetti esterni e della gestione dell’organizzazione interna, con altri soci. Le persone sono il vero asset di una junior come Jemps e il loro entusiasmo è il più potente motore.

E non finisce qui: le opportunità fioriscono sia all’interno sia all’esterno della junior, che intesse relazioni e collaborazioni sia con le JE di altri atenei, sia con enti interni al Politecnico.

Jemp si colloca all’interno del network italiano delle junior enterprise, che riunisce associazioni legate ad atenei dislocati su tutto il territorio. Questo fornisce ulteriori possibilità di crescita, di confronto e di collaborazione tra le junior e con le aziende.

La creazione di sinergie è inoltre molto interessante anche all’interno del Politecnico: Jemp ha collaborato con il NECSTlab, l’innovativo laboratorio che lavora all’interno del Dipartimento di Elettronica, Informatica e Biomedica, organizzando un workshop di due incontri sul tema del Time Management. Alice Arcardini e Lorenzo Chiesa, due JEMPers, hanno in questa occasione approfondito le teorie e le best practice sull’organizzazione e pianificazione della propria daily routine, basandosi anche sulla loro vita divisa tra lezioni, studio e progetti da Junior Entrepeneurs.

Far parte di un’associazione, di una junior enterprise, di Jemp significa mettere a frutto il proprio tempo, condividere conoscenza ed esperienze, capire e vedere di più. Volare più in alto. È un trampolino per il futuro, ma anche un bellissimo aquilone per il presente.

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