La crescita dell’Italia passa dall’economia circolare

Diversi progetti virtuosi stanno per partire sul territorio nazionale

L’economia circolare è un concetto assai più ricco della semplice economia del riciclo. Essa risparmia le risorse esauribili e massimizza l’impiego di risorse rinnovabili. Progetta beni a uso prolungato. Massimizza l’uso condiviso dei beni capitali.

Se ne è parlato nel convegno organizzato da Assolombarda lo scorso 25 gennaio in occasione della presentazione del XXII Rapporto sull’economia globale e l’Italia “Un Futuro da Costruire Bene”, a cura dall’economista Mario Deaglio e promosso dal Centro Einaudi e Ubi Banca.

Ecco perché enti locali, fondazioni, aziende pubbliche e private, stanno cominciando a sfruttare le opportunità dell’economia circolare per realizzare occasioni di business che si possono trarre, per esempio dalla gestione corretta dei rifiuti e da cicli produttivi più attenti alla sostenibilità ambientale.

Diversi progetti virtuosi stanno per partire sul territorio nazionale. Vediamone due:

•    il Comune di Verbania attraverso un Polo del riuso il cui studio di fattibilità è stato recentemente presentato per illustrare le opportunità che porterebbe con sé, soprattutto per animare e attivare nuove filiere del valore a livello ambientale, ovviamente, ma anche urbanistico, energetico, sociale e culturale;

•    l’Azienda Bio E.R.G. specializzata nella produzione e commercializzazione di ingredienti e di additivi naturali destinati ai diversi settori dell’industria: alimentare, cosmetica ecc., con il vantaggio di avere un ridotto impatto ambientale.

Economia circolare ed educazione alla sostenibilità dello sviluppo è uno dei tre filoni principali nei quali opera la Fondazione Prioritalia, il veicolo dei manager per contribuire allo sviluppo e all’innovazione sociale.

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