La donna del voto digitale

ELIGO eVoting: le prospettive di una tecnologia innovativa in grado di semplificare i processi decisionali partecipati e le operazioni di voto online. Facciamo il punto con la ceo dell’azienda, Irene Pugliatti

Vi occupate di voto elettronico. In cosa consiste il vostro business?
«ELIGO nasce dalla visione di favorire un’affermazione del diritto di voto e intende essere una tecnologia per l’applicazione di processi decisionali partecipati e online. In termini pratici abbiamo tradotto questa visione con ELIGO e-voting, una soluzione di voto digitale, democratica e inclusiva, divenuta standard di mercato nazionale. La piattaforma, cloud e web-based sicura, legale e validata da una sentenza del Tribunale di Roma e dal Garante della privacy, permette di creare e gestire qualsiasi tipo di votazione e assemblea deliberativa ed elettiva – prevista da statuti e regolamenti – in forma ibrida, full-remote o presso seggio. ELIGO coniuga tecnologie, user-centered approach e service design per offrire a un’ampia platea diverse modalità di espressione del voto in formato digitale, nonché specifiche declinazioni del prodotto, a copertura di tutte le esigenze di voto. Oggi contiamo oltre 18 milioni di votanti attivi, con un portfolio di migliaia di organizzazioni che hanno digitalizzato il processo di voto e che vedono l’e-voting come lo strumento principale per l’e-democracy».

Quale mercato, clientela ed esigenze servite?
«Abbiamo un’audience molto ampia e variegata che include le organizzazioni in ambito pubblico e privato che devono svolgere votazioni, assemblee deliberative ed elettive previste dai propri regolamenti e statuti. Abbiamo casi di successo in aziende pmi e di grandi dimensioni che utilizzano ELIGO per elezioni Rsu/Rsa, elezioni Rsl, votazioni per elezioni cda di fondi e casse integrativi per i dipendenti interni all’azienda e consultazioni. Siamo partner di Confindustria e abbiamo previsto una convenzione per tutte le realtà confindustriali. Copriamo oltre il 60% del settore università, per le quali abbiamo sviluppato una soluzione ad hoc, così come per le scuole che hanno un portale dedicato. Ci chiamano i comuni per i bilanci partecipativi o le consulte di quartiere. Inoltre, molte cooperative usano ELIGO con l’obiettivo di coinvolgere i propri soci, aumentare l’affluenza ecc.».

Come siete nati e come vi siete sviluppati? Che tipo di azienda siete?
«L’azienda nasce nel 1994 come partner di Information Dimension Inc. (in seguito confluita in OpenText Inc.) e cura l’introduzione sul mercato italiano di soluzioni di document management per organizzazioni grandi e complesse, fra cui Borsa Italiana, Barilla, Eni, Enel, Telecom, Fao ecc. Nel 2005 un cliente chiede di sviluppare un sistema di voto elettronico per sostituire una piattaforma precedentemente utilizzata nel corso di alcune elezioni non andate a buon fine. Nasce così il primo sistema ELIGO, volto a garantire l’assoluta segretezza del voto. Negli anni successivi la piattaforma evolve e si arricchisce di funzionalità tecnologiche, fino a divenire un servizio SaaS nelle varie verticalizzazioni per diverse tipologie di utenza. Siamo un’azienda familiare che vuole contribuire allo sviluppo e all’ampliamento di un mercato in continua evoluzione. Oggi siamo in una fase di passaggio generazionale aventiniano che intende garantire business continuity e un’espansione internazionale».

Oggi come siete strutturati, in quanti siete, con quali competenze?
«Siamo un team multidisciplinare e dinamico che condivide l’obiettivo di offrire alle organizzazioni un’esperienza di e-voting e i-voting unica. Abbiamo storie, esperienze e skill diverse che sappiamo combinare armoniosamente per confrontarci e ragionare sui futuri tecnologici nell’ambito del voto elettronico e della democrazia digitale. La struttura comprende il reparto tecnico, l’help desk, il comparto commerciale e il marketing. Si tratta di dipartimenti interconnessi che lavorano in modo complementare e sinergico per orchestrare i processi, analizzare le performance in modo continuativo per perseguire la social cohesion, ossia la condivisione di insight e conoscenza a tutti i livelli e di una visione olistica su business e clienti. Siamo anche in una fase di crescita aziendale e questo significa sia saper attrarre i giusti talenti coniugando strategie di HR e marketing per un employer branding efficace, sia focalizzarsi sulla capability growth con piani di formazione, programmi di mentorship dedicati, attività formative ed eventi periodici informativi».

Come ha inciso la pandemia sul vostro business?
«Il drammatico fenomeno della pandemia ha accelerato il processo del ricorso a soluzioni di partecipazione e voto online o da remoto. Lo scadere di mandati e la necessità di svolgere assemblee nei tempi di legge hanno influito sul diffondersi di soluzioni innovative per la partecipazione e il voto da distanza. In parallelo, si è assistito al ricorso allo smart working e le varie tecnologie a supporto delle nuove modalità di lavoro. L’agire in urgenza e una serie di leggi “in deroga” hanno determinato il consolidarsi di nuovi modelli di lavoro e di partecipazione anche presso le realtà meno orientate al modello “smart”, molte delle quali hanno avuto modo di apprezzare i vantaggi che una partecipazione/lavoro da remoto comporta e, in particolare nei sistemi di voto online, la facilità e comodità di voto, l’aumento della partecipazione, la trasparenza del processo e l’immediatezza del risultato. Nei prossimi anni assisteremo a un progressivo aggiornamento di statuti e regolamenti, che includeranno anche la possibilità di svolgimento delle elezioni istituzionali o delle assemblee. Avremo, in altri termini, un adeguamento dei modelli partecipativi e decisionali al nuovo modo di lavorare e partecipare per tutte le organizzazioni».

Quali i must per offrire un servizio al top?
«Seguire davvero un modello incentrato sui clienti, coltivare una cultura di customer service, consulenza e supporto in grado di anticipare le esigenze dei clienti è da sempre la nostra strategia. In un ambito così delicato, non è sufficiente essere fornitori di un prodotto, ma conoscere ogni singolo aspetto di votazioni e assemblee – dal processo allo statuto – per offrire un approccio consulenziale multidisciplinare, tempestivo e risolutivo, garantendo eccellenza operativa nell’ambito e-voting. Oltre a consulenza e supporto, il prodotto in questo caso è centrale: ascoltando e confrontandoci continuamente con gli utenti finali siamo riusciti a sviluppare una piattaforma adeguata ai bisogni e alle aspettative delle organizzazioni, con un funzionamento intuitivo, facilmente apprendibile ed esteticamente piacevole».

Quali sviluppi prevede per il futuro?
«Riteniamo essenziale continuare a evolvere il prodotto secondo quelli che sono gli affermati trend di mercato a livello globale per quanto riguarda le soluzioni full SaaS. A livello di contesto, la forte espansione dell’utilizzo del voto elettronico ha dato nuova linfa allo sviluppo tecnologico o all’applicazione di tecnologie esistenti ai temi legati al voto elettronico. Secondo la nostra roadmap, ben definita, abbiamo due macro ambiti: uno tecnologico e uno strategico. Per il primo caso le tematiche inerenti al voto quali immodificabilità, univocità e segretezza sono caratteristiche comuni a molti ambiti, ma trovano una loro esasperazione sulla delicata espressione del voto. Come indicato anche dal consiglio europeo, oltre a peculiarità tecnologiche si aggiungono tematiche di trasparenza e verificabilità delle soluzioni adottate. In questo contesto stiamo studiando l’applicazione di tecnologie blockchain in varie parti del processo complessivo e algoritmi di criptazione sempre più sofisticati. Un altro fattore importante sarà legato alle tematiche di autenticazione digitale con nuovi modelli di verifica dell’identità a distanza per l’espressione del voto».

E a livello strategico?
«In questo caso abbiamo due binari principali. Il primo è legato alla scelta di puntare tutto sull’esperienza utente, con un design realmente human-centered. Sessioni continuative con utilizzatori reali dei nostri prodotti accompagnano lo sviluppo stesso in ogni sua fase. Il secondo binario invece abbraccia il concetto di interoperabilità. Nel contesto attuale è impensabile sviluppare una soluzione “a tenuta stagna” senza sbocchi sull’oceano digitale. Prevediamo quindi di dare una forte spinta allo sviluppo integrativo verso piattaforme e sistemi terzi. L’idea è quella di offrire all’utilizzatore finale un processo completo di una votazione e non solo il voto stesso, annullando la complessità e lavorando con partner specializzati sulle parti a valle e a monte di un processo di voto come gestione documentale oppure conservazione sostitutiva».

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