La riforma fiscale: benefici e prospettive

Facciamo il punto oggi alle 18:30 a Roma con il presidente della Commisione Finanze della Camera Luigi Marattin e altri autorevoli esperti

La riforma fiscale, dopo il via libera alla Camera, è in dirittura d’arrivo. Ne parliamo oggi alle 18.30 a Roma presso Comin & Partners, Palazzo Guglielmi, piazza SS. Apostoli 73 (l’incontro sarà anche in diretta streaming su LinkedIn e gli altri canali social di Manageritalia), con il presidente della Commissione Finanze della Camera Luigi Marattin e altri autorevoli esperti. Tra gli stimoli alla discussione, un confronto con i principali partner europei e i risultati di una recente indagine di AstraRicerche per Manageritalia su un campione rappresentativo di manager italiani. 

Vediamo allora, prima dell’incontro, cosa ci hanno detto i manager intervistati.

I MANAGER APPROVANO LA RIFORMA DEL FISCO, CON BENEFICIO D’INVENTARIO 
Cosa pensano i manager della riforma fiscale in discussione e, più in generale, del fisco? Manageritalia lo ha chiesto nella prima settimana di maggio, con un’indagine CAWI a cura di AstraRicerche, a un campione di quasi 1.000 manager e professionisti del terziario, rappresentativo degli oltre 38mila associati.

IL FISCO IN ITALIA
Rispetto al fisco italiano gli intervistati chiedono a gran voce, oltre il 90% è molto o abbastanza d’accordo, di avere un sistema fiscale semplice e prevedibile (98,3%, 89,7% molto) e di combattere con forza l’evasione fiscale (97,5%, 89,7% molto). Tant’è che negano con forza (78,6%) che il livello di tassazione attuale giustifichi non pagare le tasse (evasione, elusione).

L’ampissima maggioranza dichiara anche che l’attuale sistema fiscale è squilibrato perché la classe media, quella che non può evadere e paga tutte le tasse, riceve molto meno in servizi dallo Stato rispetto a quello che versa (89,9%, 58,8% molto). Tant’è che oltre il 60% dichiara che il livello di tassazione di autonomi e redditi non da lavoro è troppo basso.

A riprova della forte richiesta di equità, il 78,8% dice che è giusto ci sia un sistema di tassazione proporzionale e progressivo. Approvano a stretta maggioranza (52,1%) una patrimoniale sopra i 2 milioni di euro e bocciano l’ipotesi di un eventuale ennesimo contributo di solidarietà sopra i 70mila euro (52,3%).

LA RIFORMA FISCALE
Approvano i principi alla base della riforma fiscale in atto (che il 94% dichiara di conoscere almeno un po’), infatti ritengono che non sia solo una necessità imposta dal Pnrr, ma ancor più una grande opportunità per contribuire al rilancio del Paese (92%, 68,7% molto).

Chiedono però maggior coraggio ed equità. Tant’è che in merito ai singoli provvedimenti dicono che il cuneo fiscale va ridotto per liberare reddito, lasciando al contribuente maggiore libertà di scelta (91,4%), che deve essere garantita maggiore omogeneità tra redditi da lavoro dipendente e redditi autonomi e rendite (84%), che le tantissime agevolazioni Irpef hanno in troppi casi poca giustificazione (73,1%), mentre alcune sono determinanti per favorire il secondo pilastro del welfare (41%).

Bocciano la flat tax riproposta nella riforma (74,2%, 65% anche i professionisti). Ritengono che la revisione delle aliquote Irpef introdotta con la legge di bilancio 2022 sia solo un piccolo passo verso una permanente riduzione della tassazione (47,3%), mentre non sono d’accordo (62,3%) con l’abbassamento dell’aliquota del 43% a 50mila euro.






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