Manageritalia a Varese: focus sull’economia

A Varese Manageritalia Lombardia è molto attiva nel dialogo con gli stakeholder locali. Con Mauro Vitiello, ceo di Copying Srl e presidente di Camera di Commercio Varese, scattiamo una fotografia alla provincia lombarda: lo stato dell’economia, il legame tra industria e terziario e quello tra manager e imprenditori. Il tutto con uno sguardo alle opportunità offerte dal territorio

Come va l’economia di Varese e quali le opportunità per la crescita e sviluppo futuro?

«Dopo un periodo, quello post-Covid, molto positivo, in questo mese l’economia ha iniziato a registrare i primi rallentamenti. Regge bene il settore delle esportazioni, che ha sempre rappresentato un po’ l’ossatura della nostra provincia e negli anni passati ha registrato trend di crescita importanti, ma per quanto riguarda tutta la parte produttiva i dati non sono così incoraggianti. Diciamo che, guardando anche a dati come tassi d’interesse o gestione del portafoglio, ci aspettiamo una fine dell’anno abbastanza turbolenta.

Può spaventarci, ma se affrontato con intelligenza, questo periodo offre alle aziende l’opportunità di guardarsi un po’ all’interno e riorganizzarsi: capire come ottimizzare i processi, come migliorare i progetti, come tessere legami con altre realtà… in questo modo arriveremo pronti a una ripresa, che si spera arrivi il prima possibile».

Che ruolo hanno nella crescita del territorio varesino industria e terziario? C’è solo il turismo?

«Assolutamente no: Varese è sede di molte aziende del terziario, di rilievo nazionale, che offrono servizi a quelle produttive

Per come viene inteso nella nostra provincia, il turismo potrebbe sicuramente aiutare a migliorare l’attività del territorio “di per sé”, che può così diventare un traino per nuove economie legate al terziario».

Industria e terziario sono sempre più interdipendenti e si fanno forza e aggiungono valore l’una con l’altro. È d’accordo? Come rendere sempre più vincente questo rapporto?

«Vengono ancora presentate come due realtà separate, ma penso che industria e terziario siano una filiera a corda unica: certo, ognuno ha il suo ruolo, ma è indispensabile che rimangano collegati tra di loro, perennemente.

Oggi quasi non ha più senso proporre un prodotto se non è legato a un servizio, che di conseguenza crea un’esigenza, a cui magari si risponde con un altro prodotto/servizio. È un circolo virtuoso in cui il terziario è fondamentale: non è sempre così scontato che chi è capace di produrre lo sia anche di mettere un prodotto sul mercato, di definirne il prezzo, organizzarne la comunicazione, abbinarci un servizio…

Le dimostrazioni sono ormai veramente migliaia: moda, turismo, meccanica di precisione… tutto ciò che arriva sul mercato globale deve essere prima di tutto centrato sulle esigenze del cliente, soprattutto se si vuole competere a un livello alto, offrendo valore aggiunto».

Imprenditori e manager: un matrimonio che s’ha da fare sempre più spesso, ma che troppe aziende familiari in Italia fanno fatica a realizzare. Perché e come stanno le cose in provincia di Varese?

«Credo che il cuore della questione stia nel passaggio generazionale. In Italia molti figli di imprenditori entrano in azienda in quanto tali, ereditando il ruolo di imprenditore o ceo ma, spesso, senza aver seguito un percorso di studi specifico per quella realtà o per quel ruolo: non hanno le giuste competenze.

All’estero, invece, il figlio dell’imprenditore che non ha una preparazione specifica entra nella società senza ruoli esecutivi/operativi: siede all’interno del board, magari è il volto della società, si interfaccia con enti e fondi, ma non prende decisioni. Il ruolo esecutivo è affidato a manager esterni, preparati e competenti.

Devo dire però che negli ultimi anni questo approccio sta cambiando: i ragazzi che entrano nelle aziende italiane hanno una preparazione sempre più verticale, quindi vanno a ricoprire un ruolo specifico, che spesso non è quello dell’imprenditore».

Qual è, quindi, il ruolo dei manager? Come si differenzia da quello dell’imprenditore?

«Il manager ha il compito di portare cultura manageriale in azienda. Sembra banale, ma è fondamentale. L’imprenditore può avere l’idea, può avere il genio, ma al giorno d’oggi non basta più per realizzarla: servono le persone, i manager, che sanno metterle a terra attraverso un’organizzazione di un certo tipo, un modello di business…».

Più managerialità è necessaria per competere. Cosa fare?

«Bisogna veramente affidarsi a una classe dirigente. Ma saperla anche riconoscere: spesso si fa lerrore di pensare che il manager possa essere solo una figura che arriva da fuori o da esperienze in multinazionali. Ma all’interno di molte aziende ci sono persone che hanno fatto un certo percorso, che sono cresciute, che sono in grado di ricoprire il ruolo».

Manageritalia Lombardia a Varese è abbastanza attiva nel dialogo con gli stakeholder locali. Come migliorare sinergie e azioni a favore del territorio?

«Ho partecipato a diversi vostri eventi e li ho trovati molto interessanti. Credo che la linea di condivisione che state portando avanti sia valida.

Potrebbe essere stimolante organizzare degli eventi coinvolgendo aziende virtuose del territorio, che, affidandosi a manager, hanno raggiunto risultati importanti: questo può incoraggiare gli imprenditori ad aprirsi a questo tipo di collaborazione».

Come promuoverebbe Varese come luogo per lavorare, fare business, vivere e fare turismo?

«Penso che Varese abbia le caratteristiche per diventare uno dei migliori posti in Italia dove fare tutte queste cose. Non dimentichiamoci che ci dividono 40 km scarsi da Milano: con buoni interventi sulle linee ferroviarie molti residenti della Città metropolitana di Milano potrebbero scegliere di vivere in una provincia attrattiva da molti punti di vista. E se parliamo di business, Varese è da sempre un motore nazionale, non solo regionale.

Dandosi delle priorità d’intervento e mettendo in ordine determinate cose, la provincia di Varese potrebbe diventare quel posto dove tutti ambiscono a vivere, lavorare, sviluppare business, fare una famiglia. E dare la giusta qualità alla propria vita».

Mauro Vitiello


Alcuni componenti della delegazione di Varese di Manageritalia Lombardia. 

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca