Secondo Rob McMillan della Silicon Valley Wine Bank, le aziende negli USA si limitano a
raccontare “the owners and their background, their accomplishments and successes, if not about the
family’s history [..] That worked for the boomers, but that message at best is wasted on millennials
and at worst is turning them off” creando barriere all’ingresso, in termini di contenuti e di interesse,
per le nuove generazioni.
Non è solo una questione di scelta del canale di comunicazione, come molti tendono a semplificare:
al giorno d’oggi la relazione fra brand e pubblico si fa personale qualsiasi mezzo si utilizzi, digitale
o tradizionale. L’affinità con i valori comunicati e l’integrazione che le aziende riescono a creare fra
spazio digitale e reale (social network e prodotti, punti vendita, esperienze ed eventi) sono pilastri
su cui si fondano reputazione e immagine. Il consumatore premia trasparenza e concretezza, con la
velocità di reazione tipica dei new media. Si affeziona e disaffeziona, conosce e riconosce ogni
cambiamento e, sebbene soggetto a un caos informativo notevole, è emotivamente attento a quei
brand che caratterizzano il suo stile di vita. Il vino in Italia è cultura, storia, patrimonio. All’estero si
carica anche di connotazioni valoriali legate allo stile, al “saper vivere la vita”, alla bellezza e alla
musicalità della nostra lingua. E allo stesso tempo è simpatico, si fa amare e comprendere, non è
mai snob, nemmeno nelle sue declinazioni più nobili. Il vino italiano porta con sé una dote di
incredibili unicità che aspettano solo di essere comunicate e apprezzate.
Quali sono, dunque, gli asset di comunicazione e marketing strategici su cui le aziende del settore
wine devono puntare?
Multi-Competenza: oggi è richiesto ai manager che operano nel settore di strutturare il proprio
profilo professionale in modo poliedrico, con competenze che vanno dalla comunicazione
interculturale al neuromarketing, fino al coinvolgimento attivo e creativo del team di lavoro
attraverso metodologie quali il design-thinking.
Strategia Agile: per ottenere risultati che impattino il business, la strategia deve essere agile e
fluida. È indispensabile far leva sulle potenzialità del brand, del territorio (heritage management) e
dei reali interessi delle tante community in ascolto (potenziali consumatori). Il piano deve inoltre
avere obiettivi chiari di breve, medio e lungo termine e soprattutto essere condiviso a tutti i livelli.
Semplificazione dei Processi: la semplificazione dei processi interni di comunicazione e il
coinvolgimento delle persone e di tutto il territorio nella creazione dei messaggi chiave aziendali
sono un approccio vincente con cui affrontare il complesso mondo degli eventi, dei media, dei
premi e delle partnership nel settore del vino nazionale e internazionale.
Questi ed altri temi saranno oggetto di un mio workshop dedicato a professionisti e manager che operano nel settore wine il prossimo 21-22 febbraio a Milano.