Microsoft, Google, Facebook & Co: tornare in ufficio? Non c’è fretta!

I giganti della tecnologia sono stati i primi a lasciare a casa i propri dipendenti all'inizio della pandemia e consentiranno il lavoro da remoto alla maggior parte del personale almeno fino all’anno prossimo. È il trionfo del telelavoro

Google, Facebook, Twitter, Amazon e Microsoft sono stati tra i primi a “lasciare a casa” i propri lavoratori appena il coronavirus ha iniziato a diffondersi, come viene spiegato in questo articolo del Washington Post.

Nonostante le pressioni del mondo della politica affinché si riaprano al più presto le aziende statunitensi per rianimare un’economia sofferente, i titani della tecnologia saranno verosimilmente tra gli ultimi a riaprire le porte dei loro uffici.

Amazon ha dichiarato che i dipendenti della sua sede continueranno con il telelavoro fino a ottobre. Anche se non è possibile per tutti: il re dell’e-commerce ha affrontato tra l’altro una tempesta di critiche quando i lavoratori di dozzine dei suoi magazzini sono risultati positivi al Covid-19.

Lunedì Microsoft ha inviato ai suoi dipendenti un’email in cui si comunicava che lavorare da casa rimane facoltativo fino a ottobre per la maggior parte di loro, sebbene la società consentirà ad alcuni lavoratori di tornare volontariamente nei loro uffici in più fasi. L’obiettivo? Riportare i dipendenti in azienda più lentamente anziché rapidamente perché “possiamo servire l’economia con un lavoro da remoto più di quanto possano fare le persone in molti settori”, ha dichiarato il presidente Brad Smith in un’intervista. “Abbiamo scoperto che possiamo sostenere la produttività in misura molto elevata con le persone che lavorano da casa”, ha sottolineato Smith. 

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Twitter ha deciso di rinunciare del tutto alle tempistiche, comunicando alla maggior parte dei dipendenti che potranno semplicemente lavorare da casa… per sempre!

Il ceo di Google Sundar Pichai ha inviato un’email ai dipendenti la scorsa settimana, dicendo loro che “il ritorno all’ufficio sarà lento, deliberato e step by step, potenzialmente fino all’anno prossimo.

La portavoce di Facebook Pamela Austin ha affermato che la società ha informato i suoi dipendenti che i suoi uffici non sarebbero stati aperti fino al 6 luglio, e anche allora i dipendenti che potranno lavorare da casa avranno la possibilità di farlo fino alla fine dell’anno.

Le dichiarazioni dei giganti del web rappresentano un grande cambiamento per l’idea stessa di “luogo di lavoro”: da decenni vantavano uffici “ideali”, con mense, campi da pallavolo e open space avveniristici volti a favorire la collaborazione.

Se l’obiettivo è garantire la sicurezza e il benessere di tutti i lavoratori, l’aspetto interessante da considerare è che il coronavirus ha puntato i riflettori sulla produttività, che da remoto non solo non cala, ma cresce. 

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