Una regione resiliente e in forte crescita: è questa la fotografia della Campania emersa durante la tappa napoletana di Motore Italia. Durante l’evento, che si è svolto lo scorso 14 novembre nella cornice di Hotel Palazzo Alabardieri, si sono alternati imprenditori, manager e rappresentanti delle istituzioni, che hanno mostrato l’importanza del fare sistema per la crescita dei territori.
Economia, turismo, esportazioni: numeri positivi
«La Campania – ha detto Giovanni Tamburi, fondatore, presidente e ad di Tamburi Investment Partners, aprendo l’incontro – si sta rivelando una regione più forte di come appare: lo dimostra la grande ripresa post-Covid, caratterizzata da ottimi numeri relativi a economia, turismo ed esportazioni». Numeri che, dal 2020 ad oggi, sono sempre in positivo: l’economia è cresciuta del 22,8% nel 2020, del 20,7% nel 2022 e del 10% nel 2023. Anche i dati sul turismo regionale salgono, con un quasi completo recupero dei numeri pre-pandemia, inclusi i 22 milioni di presenze e i 6 milioni di arrivi del 2019. Infine, le esportazioni: secondo l’ultimo rapporto di Banca d’Italia, queste ultime sono cresciute del 34%.
Manager: il carburante del “motore Italia”
«Gli ottimi risultati in termini di produttività sono dovuti anche alla politica del fare e all’impegno delle pmi, vero motore dell’economia della regione» ha sottolineato Ciro Turiello, presidente di Manageritalia Campania. Turiello ha poi continuato: «E parlando di “motore”, che sia quello della regione o dell’Italia, dobbiamo ricordare che il carburante è composto dai manager. Manager che, purtroppo, in Campania sono ancora pochi: solo 0,3 ogni 100 dipendenti. In questo serve un decisivo cambio di passo».
Pochi, ma decisamente buoni e, soprattutto, determinati per il successo delle imprese, come hanno dimostrato Giovanni Caturano e Domenico Soriano, innovation and communication director e cto di Mare Group. «Mare Group – ha raccontato Caturano – è un’azienda più amicale che familiare, nel senso che nasce dalla collaborazione di colleghi universitari. Ci siamo affermati prima per quanto riguarda i servizi ingegneristici avanzati a grandi imprese industriali, poi come supporto alle pmi per la sostenibilità e la transizione digitale. Questa evoluzione è avvenuta anche grazie a numerose acquisizioni, durante le quali gli imprenditori delle società acquisite sono diventati i manager responsabili delle diverse aree dell’azienda: una transizione non facile, ma la molteplicità delle esperienze e dei punti di vista sta dando ottimi risultati, anche in termini di crescita».
Gli ha fatto eco Domenico Soriano: «Diventare manager dopo essere stato imprenditore è sfidante, devi interpretare al meglio il pensiero strategico, tradurlo in obiettivi e assumerti la responsabilità di questi ultimi».
Strategie di crescita
Di strategie e obiettivi per la crescita ha parlato anche Enrico Pedretti, marketing manager di Manageritalia, che ha presentato i risultati di un’indagine svolta con AstraRicerche sullo stato di salute delle imprese campane e del loro rapporto con il territorio.
«Secondo i manager intervistati – ha detto Pedretti – le aziende della Campania stanno bene: il fatturato del 2023 è aumentato per il 71,1%, mentre la marginalità per il 62,2%». Le strategie di crescita riguardano l’innovazione tecnologica/digitalizzazione (46,7%), la riconsiderazione dell’organizzazione aziendale (36,7%) e M&A, fusioni e acquisizioni (32,2%); seguono la gestione e l’inserimento delle persone (27,8%) e i nuovi modelli di business (23,3%). «Tutti aspetti – ha commentato Pedretti – che permettere davvero a terra il loro potenziale richiedono una moderna gestione manageriale».
Guardando poi ai rapporti con il territorio, le imprese chiedono alle istituzioni regionali soprattutto la semplificazione delle normative e la riduzione della burocrazia (62,2%). Seguono richieste riguardanti l’accesso al credito e ai finanziamenti o il supporto alla ricapitalizzazione (52,2%); la promozione del matching tra domanda e offerta nel mercato del lavoro (52,2%); il miglioramento delle infrastrutture e dei collegamenti con l’Italia e l’estero (47,8%). Altre necessità includono l’aumento della presenza manageriale nelle pmi (41,1%); leggi, norme e regolamenti certi, stabili e prevedibili (40%); una formazione scolastica e universitaria attenta alle esigenze del territorio (38,9%); la lotta alla criminalità organizzata (34,4%).
L’importanza del fare sistema
Molte delle richieste avanzate dai manager e presentate da Pedretti sono state citate anche da altri ospiti. Il presidente della regione Vincenzo De Luca, ad esempio, ha espresso l’intenzione di incentivare gli investimenti in Campania puntando sulla “sburocratizzazione”. Per quanto riguarda il sistema bancario, invece, De Luca ha sottolineato come il rating di legalità possa facilitare l’accesso al credito e offrire vantaggi nelle gare pubbliche. Un modo per sostenere le imprese del Mezzogiorno, con particolare riferimento alle Zone economiche speciali (Zes). È quindi chiaro come, per crescere e competere, sia sempre più necessario fare sistema a tutti i livelli: in azienda tra imprenditori e manager, sul territorio tra pubblico e privato, tra imprese e istituzioni.