Nuovi modelli di business: GS1 e il platform thinking

Migliore efficienza delle filiere e apertura a nuove opportunità grazie all’innovazione digitale. Paolo Cibien, industry engagement director di GS1 Italy, ci spiega come il Platform thinking sta trasformando il modello di business dell’organizzazione.
codice a barre

Voi siete l’azienda del codice a barre. Qual è stato sino ad oggi il vostro modello di business?

«GS1 è un’organizzazione non profit globale che sviluppa e gestisce gli standard più utilizzati al mondo per la comunicazione tra imprese. Il viaggio è iniziato 50 anni fa, sotto il segno della collaborazione tra imprese, con l’introduzione dell’identificativo univoco dei prodotti e del codice a barre. Da allora non ci siamo mai fermati, continuando a promuovere sinergie tra imprese per migliorare l’efficienza e la digitalizzazione delle filiere. In Italia, GS1 Italy rappresenta oltre 42.000 imprese che utilizzano il sistema GS1».

Cosa vi ha spinto a pensare di cambiare il modello di business e a individuare nel Platform thinking un’opportunità?

«Innovare e pensare in grande sono i nostri principi guida. Il cambio di passo è avvenuto circa 10 anni fa con lo sviluppo di una piattaforma digitale many-to-many per accelerare la digitalizzazione nello scambio dati di prodotto tra produttori e retail del largo consumo. Così è nato “Immagino”, che crea il gemello digitale dei prodotti che troviamo al supermercato. Informazioni e immagini che alimentano siti e-commerce, volantini e data analytics degli istituti di ricerca. In numeri: oltre 140mila prodotti attivi di 2.000 produttori e 55 distributori che utilizzano questi dati su base giornaliera».

Qual è stato il ruolo del Polimi?

«La collaborazione con il Politecnico di Milano è consolidata e pluriennale. Con il Platform thinking, ha avuto due ruoli chiave: dare nuovo significato e consapevolezza alle nostre azioni e guidarci in un percorso formativo che ci ha fornito conoscenze, competenze e strumenti pratici per
migliorare i servizi esistenti e sviluppare nuove soluzioni».

Come cambia con il Platform thinking il vostro modello di business?

«Il nostro modello di business è evoluto per integrazione, non in sostituzione. Continuiamo ad accompagnare le aziende di diversi settori nell’adozione degli standard globali GS1. Con le nostre piattaforme digitali abbiamo l’ambizione di offrire servizi concreti per scambiarsi dati
di qualità, basati su standard aperti e interoperabili, scongiurando il proliferare di soluzioni proprietarie chiuse. Fine ultimo: migliorare l’efficienza di filiera sfruttando le esternalità di rete delle imprese, garantire la conformità alle normative e portare valore ai cittadini».

Che implicazioni ha questo cambiamento sull’organizzazione aziendale e, più in generale, sulla vostra azienda?

«Una su tutte: la nascita di GS1 Italy Servizi srl, società sottoposta ad attività di direzione e coordinamento di GS1 Italy, che ha un organico di 42 persone, un portfolio attivo di 9 servizi e 2.800 clienti. In autunno ci sarà il lancio ufficiale del nuovo servizio Ecogentra, che ha beneficiato
delle nuove lenti di cui disponiamo grazie agli strumenti messi a disposizione dal Politecnico di Milano e delle riflessioni avvenute con il team di Tommaso Buganza e Daniel Trabucchi (vedi qui)».

Come lo hanno preso i vostri clienti? Avrete così modo di intercettarne di nuovi?

«Sono le aziende stesse che portano sui nostri tavoli i problemi, riconoscendoci come interlocutore super partes capace di sviluppare soluzioni di impatto e di valore per il sistema. È una reputazione costruita nel tempo di cui andiamo molto orgogliosi. Ecogentra, ad esempio, è nata per rispondere al bisogno normativo della Csrd (Corporate sustainability reporting directive) della Commissione europea, con la missione di guidare e facilitare le aziende nel calcolo e nello scambio di informazioni sulle emissioni di CO2 equivalente lungo la loro filiera, secondo criteri standard e omogenei».

La considerazione del Platform thinking la consigliereste a tutti, almeno come riflessione per cogliere nuove opportunità, e perché?

«Non vedo perché non farlo. Il Platform thinking offre una cassetta degli attrezzi per analizzare e comprendere il contesto, aiutando a identificare il valore potenziale che deriva dalle interazioni tra diversi gruppi di stakeholder. A differenza del tradizionale modello lineare fornitore-cliente, permette di esplorare e sfruttare le opportunità create da dinamiche di interazione molti a molti, aprendo la strada a nuove modalità di creazione di valore e innovazione».

Paolo Cibien

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