Pnrr alla prova dei territori

Mentre continua la presentazione itinerante del Pnrr da parte della presidenza del Consiglio dei ministri, un’indagine rileva che gli italiani sanno poco del Piano nazionale di ripresa e resilienza

Il Next Generation Eu (Ngeu), o “Recovery Fund”, è lo strumento principale predisposto dall’Unione europea in risposta alle conseguenze socioeconomiche della pandemia di Covid-19. L’importo totale degli impegni finanziari della Ue sarà̀ di 1.074,3 miliardi di euro sul Quadro finanziario pluriennale (Qfp) e 750 miliardi sul Ngeu. Nell’ambito dell’iniziativa Next Generation Eu, l’Italia ha ricevuto risorse afferenti al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per un importo complessivo pari a € 191,5 miliardi da spendere nel periodo 2021-2026 attraverso l’attuazione del Pnrr (di cui 51,4 mld per Progetti già in essere).

Da una recente indagine è emerso come siano ancora pochi gli italiani (solo il 21% anche tra gli addetti ai lavori) a conoscere nel dettaglio i contenuti e le possibilità del Pnrr. Nello specifico, dall’indagine si evince che solo il 21% degli italiani, pari a circa 9 milioni di concittadini, vanta una conoscenza specifica del Pnrr, mentre il 62% ne ha una cognizione approssimativa. Appena il 5% della popolazione (pari a circa 2 milioni di italiani) ne ha una consapevolezza veramente approfondita; complessivamente, più di 8 su 10 (83%, pari a circa 36 milioni di concittadini), conoscono almeno di nome il Piano.

La poca conoscenza degli strumenti per l’accesso ai finanziamenti è il primo ostacolo che l’Italia deve superare per realizzare una spesa efficiente e orientata alla crescita secondo i parametri fissati dalla Ue, pena la restituzione delle risorse alla Ue.

L’Unione europea ha raccomandato ai singoli paesi – e anche all’Italia – di concentrarsi sugli obiettivi che produrranno l’impatto più̀ duraturo e rafforzeranno il potenziale di crescita, la creazione di posti di lavoro, i sistemi sanitari, la resilienza economica e sociale e la coesione regionale. Ciò ha portato a una maggiore concentrazione di investimenti nel settore costruzioni, per migliorare le infrastrutture e la coesione territoriale, e nell’industria manifatturiera, cui sono dedicate oltre il 60% del totale delle risorse.

Manageritalia con uno specifico report dell’Osservatorio del Terziario ha sottolineato come questa concentrazione di investimenti sulle Costruzioni insista su un settore già sovraccarico, penalizzando il terziario e il mondo dei servizi, che contribuiscono per il 70% al Pil nazionale, ma a cui viene dedicato solo il 40% delle risorse.

Insomma, “Si è deciso di investire più sull’hardware che sul software”, per dirla con le parole del presidente di Manageritalia Mario Mantovani che, in apertura dell’assemblea nazionale, ha ricordato al governo: “Perché la ripresa economica sia duratura si deve puntare a una crescita strutturale e sostenibile nel tempo”. Questo significa diversificare il raggio d’azione degli investimenti, non puntando solo sulle infrastrutture fisiche, che pure sono necessarie, ma anche su quelle della conoscenza culturale al fine di aumentare il livello di competenza dei lavoratori del nostro Paese”.

La gestione dei progetti passerà infatti in gran parte dagli enti locali (in particolare i Comuni, ad eccezione della Sanità, che cede le Regioni, protagoniste con il 40% delle risorse investite al Sud), ma saranno le imprese a dover attuare i progetti messi in campo partecipando alle gare. Manageritalia è presente, anche attraverso CIDA, nelle diverse fasi di sviluppo del Pnrr, in particolare nel tavolo del partenariato che raccoglie tutte le principali organizzazioni e le forze sociali e che è destinato ad accompagnare l’esecuzione per tutto il periodo del Piano, quindi fino al 2026. E collabora anche sul territorio con Regioni e Comuni attraverso le proprie Associazioni territoriali.

Un tour per spiegare il Recovery plan agli addetti ai lavori nei territori
Proprio per diffondere la conoscenza del Pnrr la Presidenza del Consiglio dei ministri ha organizzato un’iniziativa itinerante per comunicare con cittadini, imprese e amministrazioni locali sui contenuti e le opportunità del Pnrr: “Italiadomani – Dialoghi sul piano nazionale di ripresa e resilienza”. Si tratta di un vero “tour de force” di eventi periodici in tutta Italia, con la partecipazione di ministri e rappresentanti del Governo e di esperti e tecnici che dialogheranno con i territori e i protagonisti dell’attuazione del Piano. Qui il calendario degli incontri, che vede il prossimo appuntamento lunedì 10 gennaio a Padova.

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