Pnrr e legge di Bilancio luci ed ombre verso la sostenibilità

Il rapporto dell’ASviS presentato il 31 marzo scorso evidenzia quanto e come i provvedimenti del Pnrr e della Legge di Bilancio incidono sul percorso verso lo sviluppo sostenibile dell’Italia definito dai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu.

Dall’analisi emerge un quadro di luci e ombre. Il Pnrr offre prospettive positive per il raggiungimento degli obiettivi legati a sanità, giustizia e istituzioni.
La situazione è sufficiente ma migliorabile per quanto riguarda istruzione, imprese, infrastrutture e innovazione, produzione e consumi.
La valutazione è invece negativa negli ambiti del contrasto alla povertà, parità di genere, occupazione, crescita economica e soprattutto rispetto alla dimensione ambientale: gli Obiettivi dell’Agenda 2030 sull’energia, l’acqua, la protezione degli ecosistemi, la lotta ai cambiamenti climatici non sono adeguatamente considerati da Pnrr e Legge di Bilancio.
Un’analisi approfondita che deve spingere tutto il Paese a fare meglio grazie anche al lavoro di ASviS nel quale Manageritalia partecipa con Prioritalia che vede anche qui Marcella Mallen presidente.
Il documento esamina il Pnrr e la Legge di Bilancio 2022 alla luce dei 17 Obiettivi e dei 169 Target dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, con una valutazione volta a comprendere se e come questi provvedimenti contribuiscano a portare l’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile, proponendo considerazioni sull’implementazione del Pnrr e sui prossimi impegni del governo, nel contesto europeo e internazionale, segnato dalla guerra in Ucraina e dalla pandemia.
«Con questo rapporto l’ASviS vuol contribuire a conoscere la portata dei provvedimenti che l’Italia sta adottando per affrontare gli effetti della pandemia e guardare a un futuro che si prospetta difficile. Dopo due anni di emergenza sanitaria, l’Europa fronteggia le conseguenze dell’invasione dell’Ucraina, mentre gli effetti negativi del cambiamento climatico si intensificano, le ingiustizie e le disuguaglianze aumentano in tutto il mondo, anche a causa del nostro modello di sviluppo – affermano Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini, Presidenti dell’ASviS – il nostro Paese, come parte dell’Unione Europea, reagisce alla situazione con provvedimenti e investimenti di grande portata. L’Agenda della sostenibilità guida alcuni degli obiettivi del Pnrr ma non tutti».
«Il Pnrr, da solo, non basta. Le crisi che stiamo vivendo e quelle che dovremo affrontare devono stimolarci a prendere decisioni coraggiose e accelerare la transizione ecologica. – continuano Mallen e Stefanini – Dopo anni di disattenzione abbiamo “scoperto” la nostra eccessiva dipendenza dal gas, in particolare da quello russo. Siamo consapevoli di dover ridurre la dipendenza dalle energie fossili e di accelerare la transizione verso le rinnovabili, la riduzione dei consumi. Dobbiamo urgentemente compiere scelte capaci di mitigare la crisi climatica e adattarci ai cambiamenti della biosfera di cui ogni giorno si vedono gli effetti negativi, guardando al benessere delle future generazioni».
Come evidenziato nella precedente edizione, ASviS ritiene che il Pnrr vada nella direzione disegnata dall’Agenda 2030 ma non sia sufficiente per realizzarla. Per fare l’auspicato “salto di qualità” il Governo e le istituzioni dovrebbero adottare una visione integrata e di lungo periodo sulla programmazione e l’implementazione dei programmi individuati.
Il rapporto si sofferma sulle priorità trasversali degli interventi del Pnrr – divario di cittadinanza del Mezzogiorno, parità di genere e giovani – e ribadisce le proposte sistemiche dell’Alleanza per far avanzare l’integrazione nelle politiche dei 17 Obiettivi dello sviluppo sostenibile, tra cui:
  • aggiornare la Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile (SNSvS) in coerenza con le proposte del Pnrr e il Programma Nazionale di Riforma (PNR), per garantire coerenza tra le politiche sullo sviluppo sostenibile.
  • costruire il Sistema multilivello di Strategie e Agende per lo sviluppo sostenibile incardinato sugli strumenti di programmazione degli enti (DEF, DEFR e DUP) e consentire ai cittadini, alle associazioni e alle imprese di verificarne l’andamento, individuando buone pratiche da sviluppare e condividere;
  • chiarire la definizione dei ruoli istituzionali nell’attuazione dell’Agenda 2030, designando il Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) come un punto di riferimento;
  • predisporre una Legge annuale per lo sviluppo sostenibile, destinata a contenere norme di carattere ordinamentale, per contribuire ad attuare le politiche indicate nel Documento di Economia e Finanza (DEF) di aprile, nel PNRR e le raccomandazioni del Semestre europeo;
  • inserire nella Relazione illustrativa di tutte le proposte di legge, gli atti ministeriali e regionali una valutazione preliminare sull’impatto atteso sui 17 SDGs e sui singoli target e affidare all’Ufficio Parlamentare di Bilancio (UPB) il compito di valutare i principali documenti di programmazione e di bilanciom
Per migliorare l’efficienza dell’implementazione del Pnrr si raccomanda di:
  • aumentare la partecipazione della società civile;
  • migliorare la disponibilità della rendicontazione degli stati di avanzamento dei lavori, non sempre disponibili sulla piattaforma Italia Domani;
  • superare la logica a silos che abbiamo visto per alcune delle amministrazioni nel primo anno del Pnrr.
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