RiGeneration Now: Gianbattista La Rocca (Italo)

Manager, aziende e persone alla ricerca della crescita sostenibile. Ne parliamo con Gianbattista La Rocca, ceo Italo

Raccontiamo in presa diretta, attraverso la voce e il vissuto dei manager, come settori, business e aziende stanno guardando avanti per cogliere nelle inevitabili difficoltà del momento le chiavi di lettura del futuro che ci attende e che dobbiamo costruire tutti insieme. Una rigenerazione della quale dobbiamo essere tutti protagonisti e che Manageritalia vuole contribuire a delineare.

Come è stato l’ultimo anno per Italo?
«È stato un anno duro. La pandemia ha costretto Italo a fermare i propri treni: dai 112 servizi al giorno che offrivamo pre-Covid, ci siamo ritrovati la scorsa primavera con due soli collegamenti quotidiani. Nonostante una parziale ripartenza in estate, ad oggi l’offerta è inferiore del 75-80% rispetto a prima della pandemia. Il tutto mentre ancora attendiamo i ristori promessi dal governo e viaggiamo al 50% di capienza massima, mentre la situazione generale rischia di portare a nuove restrizioni».

Cosa avete fatto per gestire questa crisi economica e sanitaria?
«Come prima cosa abbiamo salvaguardato la cassa di Italo, con azioni mirate interne in cui tutti sono stati coinvolti: dai fornitori agli azionisti. Allo stesso tempo abbiamo investito in sicurezza, adottando diverse misure di protezione e prevenzione per viaggiatori e dipendenti e a breve installeremo a bordo dei nostri treni i filtri HEPA, gli stessi che hanno consentito agli aerei di viaggiare sempre con il 100% del riempimento».

Qual è stato il ruolo del management?
«Il management di Italo è da sempre flessibile e pronto ad adattarsi alle situazioni mutevoli del mercato. Il nostro management ha posto l’attenzione sulle persone, cercando di infondere tranquillità e serenità a tutta la popolazione aziendale, anche in un periodo così complicato. L’obiettivo era far passare il messaggio: insieme ce la faremo».

Come guardate al futuro?
«L’ingresso di Italo sul mercato nel 2012 ha apportato benefici ai consumatori e all’intero settore dell’alta velocità. In questo momento cercheremo di cogliere tutte le opportunità che si presenteranno, per non vanificare il lavoro fatto in questi anni che ha reso l’Italia un modello studiato in tutto il mondo».

La crisi ha portato e/o porterà cambiamenti nel modello di business, strategie, organizzazione nella vostra azienda e in generale nel settore dei trasporti…?
«Ci siamo di colpo ritrovati a partire quasi da zero. La flessibilità ha sempre contraddistinto Italo e anche in una situazione simile è stata un nostro punto di forza. Internamente abbiamo attivato dei “tavoli di lavoro” per programmare la ripartenza e fronteggiare al meglio l’emergenza. Sicuramente l’intero settore dei trasporti dovrà rivedere i propri modelli di business dopo questa pandemia. Per conto nostro abbiamo lavorato sul network: il post pandemia vedrà Italo arrivare a Reggio Calabria e Bari».

La digitalizzazione è uno dei driver della ripresa e del futuro: per voi cosa significa e cosa farete?
«Abbiamo affrontato come tutti dei grandi cambiamenti, abbiamo garantito ai nostri dipendenti di lavorare da remoto garantendo costantemente l’efficienza aziendale. Inoltre, ai dipendenti che hanno proseguito il lavoro a bordo e in stazione abbiamo fornito tutti gli strumenti per lavorare in sicurezza. Per i viaggiatori investiamo da sempre in ottimizzazioni ed evoluzioni tecnologiche, strada che continueremo a percorrere».

E la sostenibilità?
«Sin dalla sua nascita Italo ha fatto della sostenibilità un elemento centrale della propria strategia aziendale, la stessa flotta Italo è la migliore della categoria in termini di rispetto dell’ambiente. Nel 2019 ha ottenuto il più grande prestito “Green” di 1,1 miliardi di euro, mai concesso nel settore dei trasporti. A gennaio 2020 Italo ha istituito due nuovi organi preposti alla supervisione e alla gestione dei processi decisionali in materia ambientale, sociale e di governance, favorendo così lo sviluppo e l’attuazione dei relativi programmi e iniziative basate sui pilastri di qualità e sicurezza».

Vi aspettate un cambiamento dei vostri clienti, dello scenario competitivo… e come?
«Sicuramente sono cambiate le abitudini degli Italiani ma noi lavoriamo tutti i giorni per anticipare le esigenze dei viaggiatori: un esempio sono i cosiddetti “smart workers”. Nonostante il lavoro da remoto dovranno spostarsi periodicamente e Italo ha già costruito dei carnet dedicati a questa nuova fascia di clienti. Stiamo inoltre effettuando prove tecniche per vagliare l’inaugurazione di tratte finora inesplorate, mixando esigenze business a quelle leisure».

Qual è oggi e quale sarà in futuro il ruolo del management?
«Oggi l’unico modo per agire con successo e superare momenti di crisi come questo è il giusto approccio del management alle persone e al mondo che ci circonda, ma questo nuovo orientamento di business deve avere come parola d’ordine la flessibilità: in futuro solo chi ha imparato velocemente ad adattarsi e ad essere più flessibile si assicurerà un grande vantaggio competitivo rispetto agli altri».

Quando e come uscirete e usciremo da questo pandemonio?
«Fare previsioni non è possibile, abbiamo già visto nei mesi scorsi come possa cambiare rapidamente la situazione. Italo sta mettendo in campo tutte le misure di sicurezza e continua a studiarne di nuove per rendere il treno il mezzo di trasporto più sicuro. Di certo la società è pronta a ripartire non appena ce ne saranno le condizioni». 

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