PROGETTARE SCENARI AI TEMPI DEL CORONAVIRUS richiede uno sforzo non comune. Si tratta di immaginare ben oltre l’attualità. Come sarà il mondo, la società, l’economia post-coronavirus? Jeremy Rifkin, il guru dell’economia applicata all’ecologia, tira in ballo il Glocal e le Bioregioni, anche se, a onor del vero, era roba già tirata in ballo pesantemente nel 2001 ai vari Genova social forum e affini, il MIT tira in ballo la shut-in economy, che chiude i confini per aprire all’on demand come mantra protettivo e di riadattamento, e i think tank di mezzo mondo, in eccitata brillazione, tirano in ballo nuovi scenari: altro che attività chiuse, qui è essenziale produrre ora per distribuire un dopo. E in un futuro non a senso unico l’arte degli scenari rivive una seconda giovinezza.
Quattro scenari (+ uno) contrapposti si contenderanno la scena futura. Quattro scenari che sono altrettanti miti del futuro. Quattro scenari alternativi che traggono spunto da un recente paper realizzato dal Zukunftsinstitut tedesco. Quattro scenari per tenere nel cassetto piani di risposta post-coronavirus da implementare con estrema velocità.
Leggi lo speciale scenari post-coronavirus con ben 5 futuri alternativi per il dopo DALL’ULTIMO NUMERO DI DIRIGIBILE, L’INSERTO DELLA RIVISTA DIRIGENTE DEDICATO ALL’INNOVAZIONE, AGLI SCENARI E ALLE OPPORTUNITÀ DI UN FUTURO CHE È GIÀ PRESENTE.