Concordato ISA: ravvedimento speciale entro il 31 marzo 2025

Il ravvedimento speciale è una misura prevista per i contribuenti ISA che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale 2024-2025 e in presenza delle condizioni stabilite. Termini e modalità per esercitare l’opzione.

Il ravvedimento speciale è un istituto disciplinato all’art. 2-quater D.L. n. 113/2024, cui possono accedere i contribuenti ISA che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale per le annualità 2024-2025.

Il ravvedimento speciale consente di applicare un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi, delle relative addizionali e dell’IRAP, per le singole annualità relative ai periodi d’imposta 2018-2022 passibili di accertamento. Oltre all’accettazione del concordato è necessario che il soggetto presenti – nelle annualità oggetto del ravvedimento – almeno una delle condizioni specificate dalla normativa (es. abbia applicato gli ISA).

Il versamento dell’imposta sostitutiva può essere effettuato in unica soluzione o in 24 rate mensili di uguale importo, maggiorate degli interessi. L’opzione deve essere esercitata presentando entro il 31 marzo 2025 il “modello F24” relativo al versamento dell’importo in unica soluzione o della prima rata.

L’Agenzia delle Entrate ha fornito:

  • indicazioni su modalità e termini di comunicazione delle opzioni per l’applicazione dell’imposta sostitutiva (Provvedimento prot. n. 403886/2024);
  • indicazioni sulle modalità di compilazione del modello F24 per società o associazioni di cui all’art. 5 e agli artt. 115 e 116 del TUIR (Risoluzione n. 1/E del 2025);
  • l’istituzione dei codici tributo e relative istruzioni (Risoluzione n. 50/E del 2024).

Con riferimento al regime sanzionatorio, l’art. 2-ter D.L. n. 113/2024 ha stabilito che:

  • se è irrogata una sanzione amministrativa per violazioni riferibili ai periodi d’imposta e ai tributi oggetto della proposta di concordato che il contribuente non ha accettato o per cui è decaduto dall’accordo, le soglie per l’applicazione delle sanzioni accessorie previste dalla normativa sono dimezzate. Vi è pertanto un inasprimento sanzionatorio;
  • le suddette disposizioni si applicano anche ai contribuenti che per i periodi d’imposta 2018-2022 non si sono avvalsi del regime di ravvedimento o ne sono decaduti per la ricorrenza delle ipotesi richiamate nell’articolo.

Per quanto riguarda il concordato preventivo per il biennio 2025-2026, cui abbiamo già dedicato un articolo nello scorso numero del Focus, evidenziamo che il Consiglio dei Ministri ha approvato – in esame preliminare – il decreto correttivo che proroga al 30 settembre la possibilità di aderire al concordato biennale ed esclude dall’istituto i contribuenti forfettari.

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