Elusione fiscale: atto di indirizzo del MEF n.7/2025

I chiarimenti forniti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’abuso del diritto nell’atto di indirizzo n. 7 del 27 febbraio 2025
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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha adottato il 27 febbraio 2025 l’atto di indirizzo n. 7 fornendo chiarimenti sull’istituto dell’abuso del diritto o elusione fiscale.

L’art. 10- bis dello Statuto dei diritti del contribuente stabilisce che costituiscono abuso del diritto una singola operazione o più operazioni:

  • prive di sostanza economica;
  • che realizzano essenzialmente vantaggi fiscali indebiti, anche se formalmente rispettano le norme fiscali.

Come è stato evidenziato nell’atto – richiamando la relazione illustrativa del D.Lgs. n. 128/2015 che ha introdotto il suddetto art. 10-bis – la disciplina dell’abuso del diritto trova applicazione residuale quando il comportamento posto in essere dal contribuente non configuri evasione fiscale. Le violazioni della normativa fiscale sono, difatti, già sanzionate dall’ordinamento attraverso specifiche disposizioni. In particolare, il MEF ha precisato che “devono pertanto essere esclusi dal perimetro dell’abuso del diritto, per essere ricondotti nella diversa categoria dell’evasione, non solo tutti i casi di aperta violazione delle norme tributarie, ma anche i casi di simulazione e frode, che si caratterizzano per una manipolazione della realtà”.

La verifica della sussistenza degli elementi che delineano fattispecie di abuso del diritto deve essere condotta dando priorità all’individuazione del vantaggio fiscale indebito: è tale elemento a differenziare l’abuso del diritto dal lecito risparmio d’imposta.

È opportuno rilevare che:

  • non si considerano abusive le operazioni giustificate da valide motivazioni extrafiscali e non marginali, che rispondono a finalità di miglioramento strutturale o funzionale dell’impresa ovvero dell’attività professionale;
  • il contribuente è libero di scegliere tra regimi opzionali differenti previsti dalla legge e tra operazioni che comportano un diverso carico fiscale.

Per quanto concerne l’onere della prova, spetta:

  • all’Amministrazione provare la natura indebita del vantaggio fiscale e l’assenza di sostanza economica;
  • al contribuente provare la sussistenza di valide ragioni extrafiscali non marginali.

Il contribuente può presentare istanza di interpello c.d. antiabuso per ottenere il parere dell’Agenzia delle Entrate in merito alla configurabilità dell’abuso del diritto nelle operazioni che intende porre in essere (art. 11, comma 1, lett. c, Statuto diritti del contribuente).

L’atto di indirizzo del MEF è pubblicato sul portale istituzionale, clicca qui per visualizzarlo

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