Permessi Legge 104/1992: come funzionano?

Breve guida ai permessi 104: cosa sono, a chi spettano e come fruirne

La Legge 104/1992 (artt. 3, 4 e 33) dispone per lavoratori con disabilità grave, o i lavoratori che assistono familiari in condizione di grave disabilità, il diritto di fruire, alternativamente e in presenza di determinate condizioni, dei seguenti permessi retribuiti:

  • 2 ore giornaliere – ovvero 1 ora di permesso se l’orario di lavoro giornaliero è inferiore a 6 ore – per ciascun giorno lavorativo del mese;
  • 3 giorni interi mensili, anche continuativi.

Tali permessi spettano:

  • ai lavoratori dipendenti, sia pubblici che privati, in situazione di disabilità grave;
  • ai genitori – lavoratori dipendenti – anche adottivi o affidatari della persona disabile in situazione di gravità;
  • al coniuge/parte dell’unione civile – lavoratore dipendente – della persona disabile in situazione di gravità;
  • ai parenti o affini entro il 2° grado – lavoratori dipendenti – della persona disabile in situazione di gravità;
  • ai parenti o affini di 3° grado – lavoratori dipendenti – se il genitore o il coniuge/parte dell’unione civile della persona disabile in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni oppure siano affetti da patologie invalidanti, deceduti o mancanti.

I permessi sono concessi a condizione che la persona assistita non sia ricoverata a tempo pieno in strutture ospedaliere o di assistenza, salvo due eccezioni: se il ricovero riguarda un disabile grave in stato vegetativo persistente e/o con prognosi infausta, oppure se è documentato che un disabile grave necessita dell’assistenza di un genitore o familiare.

Le tutele della Legge 104 si basano sull’accertamento delle minorazioni da parte delle Commissioni Mediche della Asl. Per usufruire dei permessi, gli interessati devono presentare domanda all’Inps esclusivamente in modalità telematica, allegando i documenti che riconoscono la disabilità grave. Dopo l’autorizzazione, il lavoratore può richiedere le agevolazioni al datore di lavoro, che deve limitarsi a verificare il rispetto dei requisiti normativi.

I giorni di permesso sono coperti da contribuzione figurativa, e il relativo trattamento economico è riconosciuto dall’Inps tramite il meccanismo dell’anticipazione del datore di lavoro, che poi recupererà le somme mediante le denunce contributive.

Come ribadito anche da pronunce giurisprudenziali (es. Cass. 7 giugno 2017 n. 14178, Cass. 7 luglio 2014 n. 15435), durante la fruizione dei permessi maturano regolarmente l’anzianità di servizio, i ratei di ferie e permessi e quelli delle mensilità supplementari.

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