Forum Taranto Turismo

Due giorni di approfondimenti, tavole rotonde e workshop che hanno visto la partecipazione di operatori turistici, esperti del settore e istituzioni e che hanno portato alla definizione del Contratto per Taranto destinazione turistica smart

Perché il Forum

Rappresentando circa il 10% del Pil, il turismo è la terza attività socioeconomica dell’UE. L’Italia, con le sue grandi potenzialità di sviluppo nel mercato internazionale, è tra i Paesi protagonisti mondiali del fenomeno: il settore svolge un ruolo cruciale nella generazione di crescita e occupazione, ma detiene ancora un potenziale non sfruttato, soprattutto per quanto riguarda il turismo intelligente. Quest’ultimo risponde infatti a nuove sfide e nuove richieste, in un settore caratterizzato da una rapida evoluzione di strumenti, prodotti e servizi: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione ed eredità culturale saranno i capisaldi del futuro del turismo. Eccone le definizioni secondo la strategia europea:

Taranto Turismo nasce proprio per rispondere a questa esigenza: per riflettere insieme sullo sviluppo turistico di Taranto e di tutta l’area jonica, rendendo la città e il territorio delle destinazioni turistiche smart.

Il Contratto

La due giorni di approfondimenti, tavole rotonde e workshop ha visto la partecipazione di operatori turistici, esperti del settore e istituzioni e ha portato alla definizione del Contratto per Taranto destinazione turistica smart.

Taranto Turismo è nato per riflettere insieme sullo sviluppo turistico di Taranto e di tutta l’area jonica, mettendo a punto idee e progettualità per il futuro. In particolare ci si è proposti di:

Lo abbiamo fatto attraverso approfondimenti e gruppi di lavoro sui seguenti temi.

1. La gestione e l’innovazione delle imprese turistiche

La domanda turistica è in continuo mutamento e le sfide del mercato richiedono alla filiera turistica cambiamenti importanti. Il Pnrr – Turismo 4.0 prevede interventi gli investimenti volti a sostenere e accelerare la riduzione dell’impatto sull’ambiente delle attività e dei servizi turistici. Le imprese turistiche si avviano quindi verso una nuova stagione, nella quale le capacità manageriali e di innovazione giocheranno un ruolo chiave.

2. Le risorse naturali, il mare e la blue economy

Per risorse naturali si intendono i beni di tipo naturale: mare, montagne, corsi e bacini d’acqua, boschi e terreni agricoli, parchi, clima… La Blue Economy, invece, comprende tutte le attività economiche relative agli oceani, ai mari e alle coste. Tutte le destinazioni turistiche orientate alla sostenibilità si devono oggi interrogare su come migliorare lo sviluppo turistico, attraverso una gestione integrata di risorse naturali e culturali. Biciclette, sport d’acqua, sentieri naturalistici, cammini, attrazioni, eventi costruiti a misura di territorio, sono gli strumenti al servizio del turismo da implementare.

3. I beni, i servizi culturali e l’industria creativa

Sono beni culturali le cose di interesse artistico, archeologico, storico, etnoantropologico, archivistico e bibliografico, oltre alle testimonianze aventi valore di civiltà. Per industria creativa si intendono invece le aziende che producono contenuti audio-visivi: video e film, immagini, musica, libri, spettacoli teatrali, videogiochi… A musei, pinacoteche, gallerie, archivi pubblici e privati sono connessi i servizi culturali, di accoglienza, assistenza e intrattenimento, informazione, guida, organizzazione… servizi che devono essere sempre più integrati, secondo logiche di definizione e progettazione, per uno sviluppo locale fondato su una migliore attrattività del territorio. È credenza popolare che con la cultura sia difficile mangiare. Al contrario, diverse ricerche sono concordi nell’affermare l’importanza dei settori “cultural & creative” nella crescita economica locale e nazionale, nella competitività delle imprese, e nel creare posti di lavoro.

4. I trasporti e logistica

Non c’è turismo senza mobilità e non c’è commercio senza accessibilità. Uno dei fattori che ha frenato la corsa del turismo è stato proprio un’inadeguata mobilità, a conferma che il settore può crescere solo se esiste l’accessibilità ai luoghi: i sistemi trasporto, turismo e logistica sono il supporto della crescita territoriale. Porti, aeroporti, servizi telematici, collegamenti ferroviari e marittimi, città accessibili dovrebbero essere priorità d’intervento, in linea con le indicazioni del Piano straordinario per la mobilità turistica 2017-2022, che prevede un approccio integrato per le politiche dei trasporti e del turismo. I collegamenti (e le scelte di sostenibilità ad essi connesse) sono dunque una pedina fondamentale sullo scacchiere della crescita, insieme alla digitalizzazione e a un’offerta attrattiva organica.

5. I servizi al cittadino e al territorio - sviluppo locale

Che si tratti di servizi amministrativi ed informativi, finanziari e bancari, sanitari e di assistenza, di comunicazione e di rete, di giustizia, polizia e tutela dell’ordine pubblico, fino alle forniture delle utenze e alle fonti energetiche alternative, la presenza e la qualità dei servizi di un territorio non riguarda solo i cittadini, ma anche i turisti. Il tema è quello delle politiche e dei progetti di sviluppo locale: quell’insieme di azioni e progetti per gestire un territorio e rafforzarlo, così da renderlo più vivibile e attrattivo sotto molteplici aspetti (sociale, economico, ambientale). Lavorare su progetti di sviluppo locale implica il protagonismo di tutti i soggetti locali impegnati nella messa a punto di strategie e di percorsi progettuali di crescita, che portino benefici concreti ai diversi contesti sui quali agiscono.

6. Le tecnologie digitali e della comunicazione

Il turismo è forse il settore dove le tecnologie digitali hanno avuto il maggiore impatto: vengono reingegnerizzati l’accesso all’informazione, l’arricchimento dell’esperienza di visita, la possibilità di stabilire relazioni e rimuovere barriere tra residenti, turisti e patrimonio, la formazione degli operatori del settore… Il ruolo e l’uso del digitale nel turismo riguarda anche le dinamiche di comunicazione sia da parte degli operatori turistici verso gli utenti, sia da parte degli utenti, che grazie ai social sono diventati a loro volta creatori di contenuti e comunicatori. Tutto ciò chiede un cambio di mentalità che riguarda soprattutto il modo in cui si considera e si utilizza il mondo digitale.

7. Le attività sociali e sportive

L’offerta di attività sociali e sportive è un’opportunità per i cittadini di un territorio, ma è anche una leva importante per potenziare l’attrattività di una località in chiave turistica. Il turismo sociale prescinde dalle caratteristiche della vacanza per soddisfare il bisogno di socializzare, conoscere culture e accrescere la propria persona. Il turismo sportivo unisce i due fenomeni del turismo e dello sport, determinando un segmento di mercato dalle caratteristiche uniche. I Giochi del Mediterraneo 2026, che Taranto ospiterà, saranno un’occasione per rilanciare la bellezza e le potenzialità del territorio jonico in termini attrattivi, turistici, sportivi e di marketing territoriale.

8. Il mercato del lavoro, le competenze e le professioni per il turismo

L’impatto della tecnologia porta con sé la nascita di nuove professionalità, un tempo sconosciute, aprendo opportunità di occupazione per i lavoratori di oggi e di domani. Lo scenario, però, richiede anche la valorizzazione e il rafforzamento delle competenze dei lavoratori attuali attraverso processi di reskilling e upskilling. Il Turismo non è ovviamente escluso da questo processo. Anzi, l’efficacia nell’affrontare queste sfide è destinata a incidere in modo decisivo sulla capacità del settore di attrarre nuovi talenti in grado valorizzare imprese e località e costruire il vantaggio competitivo. Gli attori pubblici della formazione e dello sviluppo avranno un ruolo fondamentale nei processi di formazione e aggiornamento professionale delle generazioni di lavoratori presenti e future; il fattore educazione riveste, dunque, un ruolo chiave per determinare il successo o il fallimento della transizione tra i due paradigmi economici.

Il Comitato scientifico è composto da:

Coordinatore:

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