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Chiesa di Ognissanti e facciata della Basilica di S. Maria Novella
La Chiesa di Ognissanti, gemma poco conosciuta ma ricca di tesori artistici, fu edificata nel 1251 e inizialmente apparteneva all’ordine conventuale degli Umiliati. Nel 1571 questi ultimi furono sostituiti dai Francescani che ampliarono il complesso con due chiostri , nuovi altari e il rifacimento della facciata. Si tratta di una chiesa francescana sui generis; malgrado la nota sobrietà di tale ordine conventuale, gli interni della chiesa sono riccamente decorati mentre all’esterno colpisce la facciata barocca decorata con una terracotta invetriata attribuita a Benedetto Buglioni che rappresenta l’Incoronazione della Vergine. L’atmosfera che si respira all’interno di Ognissanti è unica e speciale. Fra le numerose opere possiamo ammirare due splendidi affreschi del Ghirlandaio: la Pietà e la Madonna della Misericordia, entrambe commissionate dalla famiglia Vespucci.
Il Cenacolo di Ognissanti è un piccolo ambiente posto fra i due chiostri del convento di Ognissanti dove si può ammirare il grande affresco dell’Ultima cena di Domenico Ghirlandaio databile al 1480. L’opera fu commissionata al pittore già celebre, in procinto di recarsi a Roma per affrescare la Cappella Sistina con altri pittori fiorentini.
- Sabato 22 marzo 2025 ore 10
max 25 persone - Borgo Ognissanti, Firenze
- Costo della visita 10€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Giardino di Boboli e Giardino delle Camelie
Proponiamo una piacevole passeggiata all’interno del Giardino di Boboli, giardino delle meraviglie in stile rinascimentale che si estende alle spalle di Palazzo Pitti, di cui i Medici curarono la sistemazione creando il modello di giardino all’italiana che divenne esemplare per molti corti europee. Nel corso degli anni è stato oggetto di numerose espansioni e la sua topografia ha permesso di creare ambienti diversi come le sue splendide terrazze che offrono una magnifica vista della città di Firenze.
La vasta superficie verde popolata di statue antiche e rinascimentali e ornato di grotte e di grandi fontane, costituisce un vero e proprio museo all’aperto. La visita del giardino con i e suoi suggestivi percorsi, consente di cogliere lo spirito della vita di corte del tempo. Patrimonio mondiale dell’UNESCO per la sua architettura , il Giardino di Boboli è senza dubbio una tappa fondamentale per chi desidera conoscere l’affascinante storia della città di Firenze.
Tra l’ala Sud di Palazzo Pitti e il bastione della Meridiana si trova Il Giardino delle Camelie, pensato per mettere in comunicazione gli appartamenti privati del principe Mattias de’Medici, con il Giardino di Boboli. In origine questo spazio lungo e stretto era un’area destinata alla coltivazione delle cosiddette “cipolle da fiore” (bulbose) in cassoni rialzati, edificati in muratura. L’appassionato coltivatore era il Cardinale Giovan Carlo, fratello del principe Mattias. Nel 1688, quando quegli appartamenti furono destinati a Violante di Baviera, sposa del Grand Prince Ferdinando de’ Medici, fu ristrutturato anche il giardino, a cura degli architetti Giacinto Maria e Biagio Marmi che gli dettero l’aspetto che tuttora
conosciamo. Un vialetto conduce dagli appartamenti verso il piazzale e la rampa dell’Anfiteatro, dotato di panchine e due piccole vasche con zampilli; una piccola grotta separa lo spazio pubblico dal privato: al suo interno erano previsti giochi d’acqua per allietare gli ospiti.
A fine ‘700 il piccolo giardino venne infossato per il rialzamento del piazzale della Meridiana, così la solarità necessaria per la coltivazione delle fiorite piante da bulbo venne meno: queste condizioni spinsero a destinare quest’area alla coltivazione delle camelie che proprio in quel periodo erano molto apprezzate. L’arrivo della camelia in Italia dal lontano Oriente è databile alla fine del XVIII secolo e la Toscana fu uno dei centri di diffusione più vitali di questo fiore, dato l’alto numero di appassionati e coltivatori. Del genere Camellia la specie japonica è la maggiormente rappresentata all’interno del giardino con alcuni esemplari annosi (C. j. “Candidissima”, “Anemoniflora”, “Pulcherrima”, “Rosa Simplex”) e altre cultivar reintrodotte come “Alba Simplex”, “Lavinia Maggi”, “Oscar Borrini”, “Tricolor”, “Rosa Mundi”.
- Sabato 5 aprile 2025 ore 10 (max 20 persone)
Ritrovo ore 9,45 - Ingresso da Piazza Pitti, Firenze
- Costo della visita intero € 15,00 - ridotto minori anni 18: € 5,00
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Ospedale di Santa Maria Nuova
L’Arcispedale di Santa Maria Nuova è uno dei più antichi ospedali al mondo ancora in attività. Fondato nel 1288 da Folco Portinari, padre di Beatrice celebrata da Dante Alighieri, nel corso dei secoli ha rappresentato per Firenze il principale luogo di cura e assistenza. L’edificio è un insigne monumento di architettura, a partire dalla prima corsia dell’antico Ospedale degli uomini, edificato tra il 1313 e il 1315. Comprende vari chiostri e giardini interni; tra questi il “Chiostro delle Medicherie”, realizzato tra il 1418 e il 1420. La corsia delle donne fu avviata nel 1656 occupando parte del Chiostro delle Ossa; nel 1873 il cortile fu riconvertito in Pantheon dei benefattori, con epigrafi e sculture.
Lo scalone monumentale, realizzato nella seconda metà del 600, conduce agli appartamenti dello “spedalingo” che erano ubicati al primo piano e permette l’accesso al salone Martino (1720), che oggi conserva opere di grande importanza ed una collezione di oggetti provenienti dall’attività medico-farmaceutica dell’Ospedale, con migliaia di strumenti tra Sette e Novecento. Le stanze riservate alla Direzione Generale conservano opere d’arte di grande rilievo tra le quali spiccano una splendida “Crocifissione” di Andrea del Castagno e una Madonna con Bambino di Andrea della Robbia.
Il patrimonio storico artistico dell’Ospedale è articolato in un percorso museale, che comprende numerose opere che testimoniano il glorioso passato: due importanti crocifissi, alcuni elementi in pietra facenti parte di arredi e decorazioni architettoniche di epoche diverse. Tra gli autori rappresentati nelle raccolte d’arte si possono vantare Bicci di Lorenzo, Andrea della Robbia, Giovanni Battista Paggi, Alessandro Allori, Giambologna, Volterrano, Bernardo Buontalenti, Pomarancio ed altri.
Nell’Ospedale operano da 700 anni le suore oblate ospedaliere, fondate da Mona Tessa nel 1301. Il mondo della devozione e della preghiera delle oblate, degli spedalinghi e l’attuale vita liturgica hanno perno nella Chiesa di Sant’Egidio, anch’essa proprietà dell’Ospedale, testimone di oltre sette secoli di vita artistica e spirituale del complesso di Santa Maria Nuova, oltre che celebre per la musica e il canto. Il Tabernacolo in marmo è opera di Bernardo Rossellino e lo sportello si deve a Lorenzo Ghiberti.
- Sabato 10 maggio 2025 ore 15 (max 25 persone)
Ritrovo ore 14,45 - Costo della visita € 10
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Appartameni Reali e Museo degli Argenti
Dopo 9 mesi di restauri e 5 anni di chiusura a Palazzo Pitti tornano accessibili al pubblico i fastosi ambienti degli Appartamenti Reali. 14 sale al primo piano della Reggia nelle quali, per trecento anni, hanno vissuto i signori di tre diverse dinastie di regnanti: Medici, Lorena e Savoia.
Tra i primi residenti di quest’ala del Palazzo vi fu, nella seconda metà del Seicento, il Gran Principe Ferdinando de’ Medici, figlio del Granduca Cosimo III; in seguito, sullo scadere del Settecento e per la prima metà dell’Ottocento, la suite di sale venne rinnovata e trasformata dai Granduchi di Lorena. L’ultimo residente, il re Vittorio Emanuele III di Savoia, lasciò il Palazzo allo Stato, insieme al retrostante Giardino di Boboli, nel 1919. Sontuosamente arredate con mobilio proveniente dalle collezioni medicee, lorenesi e sabaude, le sale portano le tracce dell’avvicendarsi delle dinastie.
Tavoli in commesso di pietre dure, console e specchiere, complementi d’arredo e tappezzerie di seta alle pareti offrono un’affascinante miscela di stili che racconta il vissuto quotidiano e il gusto delle diverse epoche e famiglie che nei secoli vissero questi ambienti.
Gli Appartamenti Reali sono stati recentemente sottoposti ad una complessa operazione generale di restauro e conservazione della quale si è occupato un nutrito team multidisciplinare di specialisti. Un lavoro meticoloso che ha comportato i più svariati interventi in tutte le sale, dalle volte ai pavimenti, dove, in particolare, sono stati rimossi tappeti e le moquettes lasciando a vista i parquet perfettamente conservati.
È stata inoltre effettuata una approfondita campagna di puliture, manutenzioni ed interventi di recupero su affreschi, stucchi, intagli, parati di seta, tendaggi, dipinti, mobili e soprammobili. Lo stile decorativo degli Appartamenti è “misto” e rispecchia epoche e gusti delle personalità e delle dinastie che li hanno abitati nel corso dei secoli.
- Sabato 14 giugno 2025 ore 10 (max 15 persone)
Ritrovo ore 9,45 - Ingresso da Piazza Pitti, Firenze
- Costo della visita intero € 25,00 - ridotto minori anni 18: € 5,00
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Iniziative precedenti
Basilica di Santa Trinita
Commissionata dai monaci vallombrosiani, la Chiesa di Santa Trinita fu fondata nella metà del XI secolo e fu originariamente costruita in uno stile romanico molto semplice. Successivamente fu poi ampliata e ristrutturata in stile gotico. I lavori di ricostruzione ed ampliamento iniziarono nei primi anni del 1300 e continuarono per tutto il secolo successivo. Dell’ antica struttura medievale sono ancora visibili alcune parti, come la controfacciata interna. La facciata, come la vediamo attualmente, è stata invece rifatta nel ‘500 dal Buontalenti incaricato dai monaci di Vallombrosa di rinnovare la Chiesa e di rifare il convento attiguo.
Appartenuta prima alla famiglia Strozzi e poi alla famiglia Medici , la Chiesa ebbe il suo sviluppo pittorico più importante nel 1400 (la cappella Sassetti ad opera del Ghirlandaio fu realizzata tra il 1483 ed il 1486 circa). Nel 1500 ed in particolare in seguito alla Controriforma (1564), iniziarono importanti lavori strutturali ad opera del Buontalenti. Oltre alla facciata, il Buontalenti si occupò del rifacimento anche della Cappella Maggiore. La Chiesa di Santa Trinita è davvero ricca di opere interessanti da vedere, la maggior parte conservate nelle diverse cappelle presenti al suo interno.
- Sabato 8 marzo 2025 ore 10
max 25 persone - Piazza Santa Trinita, Firenze
- Costo della visita 10€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Basilica di S. Spirito e Crocefisso di Michelangelo
La Basilica di Santo Spirito è una delle principali basiliche del primo rinascimento. Si trova nel quartiere dell’Oltrarno e con la sua nuda e inconfondibile facciata domina la piazza omonima. La Basilica, costruita sui resti del duecentesco convento agostiniano distrutto da un incendio nel 1471, è l’ultimo capolavoro di Filippo Brunelleschi che la iniziò nel 1444. Fu portata a termine nel 1488 da Giovanni da Gaiole e Salvi d’Andrea al quale si deve la costruzione della cupola, mentre lo snello campanile è di Baccio d’Agnolo.
L’interno della chiesa di Santo Spirito è caratterizzato da 3 grandi navate e lo stile è uno degli esempi più alti dell’architettura rinascimentale. Al suo interno si trova, fra le altre opere, il magnifico Crocifisso ligneo di Michelangelo.
- Sabato 15 febbraio 2025 ore 10
max 25 persone - Piazza S. Spirito, Firenze
- Costo della visita 10€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Impressionisti in Normandia
A 150 anni dalla prima mostra a Parigi che sancì la nascita del movimento impressionista nel 1874, arriva al Museo degli Innocenti di Firenze un eccezionale corpus di oltre 70 opere che racconta il movimento impressionista e i suoi stretti legami con la Normandia.
Sul palcoscenico di questa terra, pittori come Monet, Renoir, Delacroix e Courbet – in mostra insieme a molti altri – colgono l’immediatezza e la vitalità del paesaggio imprimendo sulla tela gli umori del cielo, lo scintillio dell’acqua e le valli verdeggianti della Normandia, culla dell’Impressionismo.
La mostra “Impressionisti in Normandia” è incentrata soprattutto sul patrimonio della Collezione Peindre en Normandia – tra le collezioni più rappresentative del periodo impressionista – affiancata da prestiti provenienti dal Musée d’art moderne di Le Havre e da collezioni private e ripercorre le tappe salienti della corrente artistica: opere come Falesie a Dieppe (1834) di Delacroix, La spiaggia a Trouville (1865) di Courbet, Fécamp (1881) di Monet, Tramonto, Veduta di Guernesey (1893) di Renoir – tra i capolavori presenti in mostra – raccontano gli scambi, i confronti e le collaborazioni tra i più grandi artisti dell’epoca che – immersi in una natura folgorante dai colori intensi e dai panorami scintillanti – hanno conferito alla Normandia l’immagine emblematica della felicità del dipingere.
- Sabato 1 febbraio 2025 ore 11
max 20 persone - Istituto degli Innocenti - Piazza della SS. Annunziata, Firenze
- Costo della visita 10€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Museo nazionale del Bargello (Firenze – Via del Proconsolo 4)
Il museo nazionale del Bargello è uno dei principali musei di Firenze e si trova presso l’antico Palazzo del Podestà, in via del Proconsolo. Il museo ospita la più importante collezione di sculture medioevali e rinascimentali sin dal 1865, anno della sua costituzione.
L’edificazione risale alla seconda metà del ‘200 e la sua origine nasce dalla conquistata indipendenza di Firenze dal marchesato di Toscana e la conseguente riorganizzazione statutaria che ne prevedeva al vertice un Podestà.
L’imponenza del Palazzo è raffigurata dalla Torre del Bargello; insieme alla Torre di Arnolfo in Palazzo Vecchio raffigurano i 2 poteri della Firenze medioevale; il Podestà infatti nella Firenze comunale aveva le funzioni dell’odierno Presidente della Corte Costituzionale.
Con l’avvento del potere mediceo, il palazzo del Podestà diviene il Palazzo del Bargello, luogo nel quale venne esercitata la giustizia criminale, con processi, torture legalizzate, condanne a morte con relativa esecuzione. In sostanza, il Bargello divenne un luogo di dolore e disperazione, fino a quando nel 1782 vennero bruciati nel cortile interno tutti gli strumenti di tortura. Nel 1786 infine il Granducato di Toscana abolì, primo stato in assoluto, la Pena Capitale.
Con l’avvento di Firenze Capitale nel 1865, centenario della nascita di Dante, il Governo Provvisorio della Toscana decise di istituire il primo Museo Nazionale per custodire i capolavori della grande scultura rinascimentale italiana, in particolare Donatello e Michelangelo. Il Bargello diviene così il Museo della scultura e delle arti decorative.
- Sabato 19 ottobre 2024 ore 15 - SOLD OUT
- Sabato 9 novembre 2024 ore 10
Max partecipanti per gruppo: 25 - Costo della visita 15€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Casa Buonarroti (Firenze – Via Ghibellina 70)
Museo e monumento, luogo della memoria e della celebrazione del genio di Michelangelo, e insieme fastoso apparato barocco ed esposizione delle ricche collezioni d’arte della famiglia, la Casa Buonarroti è una delle più singolari occasioni di visita tra le realtà museali fiorentine e oltre, in primo luogo, l’emozione di ammirare due celebri rilievi marmorei, capolavori della prima giovinezza di Michelangelo, la Madonna della scala, testimonianza intensa dello studio appassionato di Donatello, e la Battaglia dei centauri, segno eloquente di un amore mai sopito per l’arte classica. Ma non meno significativo, per chi varca il portone del palazzo secentesco di via Ghibellina 70 a Firenze, è collegare le opere michelangiolesche con le vicende secolari della famiglia Buonarroti, che si è prodigata per ampliare la dimora, per abbellirla, per conservarvi preziose eredità culturali (tra cui l’importante Archivio e la Biblioteca), per raccogliervi rare collezioni d’arte: dipinti, sculture, maioliche, reperti archeologici distribuiti oggi nei due piani del Museo.
- Sabato 16 novembre 2024 ore 10
Max partecipanti per gruppo: 25 - Costo della visita 15€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene
Basilica di S. Lorenzo (Firenze – Piazza S. Lorenzo 9)
Consacrata nel 393, per molto tempo la Basilica di San Lorenzo è stata la chiesa più importante di Firenze, fino a quando non venne sostituita dalla Chiesa di Santa Reparata, poi diventata Duomo di Santa Maria del Fiore. Si trova proprio vicino all’omonimo e vivace Mercato di San Lorenzo, a pochi passi dal Duomo e dal Battistero. Nel 1059 fu fatto il primo ampliamento anche se la svolta sarebbe venuta nel 1419 quando i Medici, che usavano San Lorenzo come parrocchia di famiglia, decisero di allargarla dando l’incarico a Filippo Brunelleschi. Il risultato è la prima chiesa capolavoro del Rinascimento che sarebbe diventata poi un punto di riferimento per tutta l’architettura religiosa successiva.
L’ascesa di San Lorenzo coincise con l’ascesa dei Medici, un legame che in parte spiega il fascino ancor oggi esercitato da questo luogo e dal suo complesso: san Lorenzo è infatti non solo la più antica chiesa fiorentina, ma è anche basilica palatina e mausoleo, scrigno dei tesori realizzati dai più grandi talenti dell’epoca come Filippo Lippi, Donatello, Rosso Fiorentino, Bronzino, Verrocchio, Brunelleschi e Michelangelo.
- Sabato 30 novembre 2024 ore 10
Max partecipanti per gruppo: 20 - Costo della visita 15€ pp
- Guida Dott.ssa Enza Del Bene