Genitorialità condivisa: indagine Manageritalia

Il congedo di paternità obbligatorio è tra le principali richieste per consentire una maggiore distribuzione dei compiti familiari. Nel mondo del lavoro italiano cresce la consapevolezza di un bilanciamento tra genitorialità e carriera per entrambi i genitori soprattutto se giovani. L’indagine condotta da Manageritalia

Parità di genere e genitorialità condivisa: due temi sempre più attuali e urgenti che stanno particolarmente a cuore ai manager italiani. Per il 78% dei dirigenti questi temi sono una necessità reale nella società italiana e spesso anche nell’aziende in cui si lavora. È quanto emerge da un’indagine condotta da Manageritaliacon la collaborazione tecnica di Ipsos, su un campione di 547 manager italiani (58% uomini e 41% donne),volta a esaminare la percezione della parità di genere e gli ostacoli che ancora oggi impediscono una genitorialità condivisa nel mondo del lavoro italiano.

Nello specifico, lo studio evidenzia come il 78% dei manager coinvolti considera la parità di genere un problema reale, lo è per il 18% degli uomini mentre per le donne questo problema raggiunge una percentuale del 38%. La consapevolezza del problema aumenta tra i manager più giovani (sotto i 45 anni), raggiungendo l’80%.

I principali ostacoli sul posto di lavoro sono considerati in maniera un po’ diversa tra uomini e donne: i primi indicano la loro maggiore flessibilità per spostamenti e orari di lavoro (51% contro il 34% delle donne) e le maggiori assenze delle donne perché impegnate con figli e anziani (46% contro il 36% delle donne), la tendenza a favorire carriere maschili (45% contro il 39% delle donne), e la valorizzazione maggiormente attribuita agli uomini (43% contro il 41% delle donne).

Ma le donne indicano al primo posto il pregiudizio sociale che vede gli uomini come più adatti a ricoprire ruoli di alto livello (46% contro il 36% degli uomini). E anche sulla tendenza delle donne a sminuirsi o non pensare di essere all’altezza, e il non richiedere quanto gli uomini aumenti di stipendio e avanzamenti di carriera, ci sono opinioni molto diverse (rispettivamente 39 e 28% per le donne contro 16 e 12% degli uomini).

Il gap culturale emerge rispetto alla percezione di ciò sta avvenendo in azienda rispetto al coinvolgimento dei padri dipendenti nella cura dei figli e della loro richiesta di congedi/permessi: gli uomini si dicono al 40% d’accordo di un maggiore coinvolgimento e al 32% di un maggior numero di richieste di congedi/permessi per occuparsi dei figli. Le donne avvertono una percezione diversa (24% e 16%).

Riguardo al congedo di paternità, il 61% degli uomini lo vorrebbe obbligatorio, la percentuale sale all’85% tra i manager under 45, superiore anche all’83% indicato dalle donne.

Per favorire la genitorialità condivisa, è opinione comune tra i manager che le aziende dovrebbero impegnarsi maggiormente fornendo servizi di assistenza all’infanzia sul luogo di lavoro (49% per gli uomini, 44% per le donne), promuovere politiche di flessibilità con il lavoro da casa (34% uomini, 29% donne) e ampliare il congedo di paternità retribuito (20% e 25%). È ciò che fanno già alcune realtà aziendali che hanno aderito al programma “Un fiocco in azienda” e di cui lo studio Ipsos ha pubblicato degli approfondimenti qualitativi. Iniziative e progetti che hanno evidenziato miglioramenti significativi nel clima aziendale e nel giusto equilibrio tra genitorialità e carriera per entrambi i genitori.

Per Luisa Quarta, coordinatrice del Gruppo Donne Manager di Manageritalia Lombardia e Nazionale:” Il progetto “Un Fiocco in Azienda” è un’iniziativa pionieristica del Gruppo Donne Manager, nata a fine 2010, per favorire il rientro in azienda delle dipendenti dopo la maternità. Inizialmente rivolta solo alle donne, oggi include anche gli uomini e lavora in maniera più sulla genitorialità condivisa. Le aziende aderiscono al progetto a titolo gratuito e firmano un protocollo molto stretto, impegnandosi a sostenere concretamente i futuri genitori. L’obiettivo principale è rendere la nascita un momento felice per l’intera l’azienda, non solo per le mamme e i papà”.

“La politica deve di certo fare la sua parte e le leggi servono per fare cultura, ma è il mondo del lavoro che deve muoversi. Una nuova organizzazione del lavoro che grazie a nuove tecnologie, nuovi tempi, luoghi e modi di lavorare e collaborare, aumenti il benessere e la produttività delle persone e la competitività delle aziende è ormai irrimandabile. Da qui dobbiamo ripartire e i manager, nelle aziende dove ci sono, hanno un ruolo guida. Anche di dare l’esempio a chi non vuole cambiare e passare anche a una vera gestione manageriale, oltre che ad una nuova organizzazione del lavoro”. Così Mario Mantovani, presidente Manageritalia, rilancia l’impegno della sua organizzazione e dei manager per guidare questo cambiamento utile anche per genitorialità, nascite e società.

Un fiocco in azienda

Manageritalia con il suo Gruppo Donne Manager e più in generale con gli oltre 42mila manager associati da anni opera per rendere il mondo del lavoro più inclusivo. E non pochi risultati sono stati sino ad ora raggiunti con il programma Produttività & Benessere, che già 20 anni fa parlava di smartworking, welfare e produttività. Con “Un Fiocco in Azienda”, il programma gratuito ideato da Manageritalia, già adottato da oltre 100 aziende, ha riguardato 3.222 nascite coinvolgendo 2.694 donne e 1.054 uomini che hanno usufruito del programma.

L’iniziativa vuole rendere la maternità e paternità un fatto normale e piacevole in azienda per tutti, anche per i colleghi che l’hanno sempre vista come un fastidio.

Vedi l’indagine completa e la presentazione.

L’indagine ha avuto eco sui media. Vedi la pubblicazione su La Repubblica.

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