LinkedIn è ormai per antonomasia il social network professionale per eccellenza. I vantaggi di possedere un account su questa piattaforma sono principalmente due: accedere a nuove opportunità lavorative ed entrare in contatto con tutti i professionisti del mondo. Ed è proprio per questo che ormai solo in Italia sono 10 milioni le persone registrate (dati aggiornati a novembre 2016).
La massificazione del fenomeno porta con sé un’inevitabile diversificazione di abitudini e modi di agire. Non basta attivare un profilo e copiare gli stessi contenuti presenti nel proprio curriculum vitae. Così come non è sufficiente inviare una richiesta di collegamento senza avere uno specifico obiettivo. Il web ha un altro linguaggio e quindi è necessario un altro modo di presentarsi. Qual è allora il linguaggio, ma soprattutto quali sono le buone norme di comportamento in un social network professionale come LinkedIn? Negli ultimi tempi il dibattito in rete si è animato molto su questo tema anche grazie a una discussione attivata da Valentina Marini e Giada Susca, esperte di digital HR e promotrici dell’iniziativa chiamata #GalateoLinkedIn.
“LinkedIn è un social network potentissimo con un’audience sempre più trasversale”, commenta Valentina Marini, “I senior, non digital native, mostrano resistenze per lo più legate al rischio di vedere compromessa la propria reputazione o perché sostengono di non aver abbastanza tempo da dedicare. I giovani, più disinvolti perché abituati a utilizzare i social network, sono generalmente meno attenti ai potenziali effetti dei loro comportamenti online. Qualche giorno fa ho pubblicato un post in cui riflettevo sulla centralità della relazione nel networking online e da lì ne è nato un dibattito. Ho proposto l’idea di un Galateo di LinkedIn e sembra essere proprio piaciuta”.
Sulla spinta della rete nasce così il progetto delle due giovani. “Con il preziosissimo contributo di Federico Ott, Andrea Bifulco, di Elena Grandinetti e Guglielmo Sandullo, abbiamo iniziato a cavalcare l’entusiasmo e abbiamo capito da subito che l’esigenza è quella di alimentare le riflessioni e coinvolgere quante più persone possibile”, aggiunge Giada. “Studenti, professionisti d’azienda, imprenditori, stagisti, accademici… vogliamo raccogliere l’opinione di tutti per generare un beneficio diffuso.”
Ed è così che pochi giorni fa è stata lanciata la survey #GalateoLinkedIn (CLICCA QUI PER PARTECIPARE). Le domande hanno lo scopo di far riflettere sull’uso e sulle potenzialità della piattaforma, su ciò che, per pigrizia o mancata informazione, rischia di essere dannoso per la propria immagine professionale. L’iniziativa ha ricevuto più di 200 adesioni nelle prime 24 ore, l’endorsment di molti influencer, di aziende, gruppi e associazioni professionali.
Il dibattito si sposterà anche offline: a Roma e a Milano sono previsti due incontri in modalità brain-storming. Sarà l’occasione per raccogliere altre riflessioni e confermare che oltre il filtro dello schermo ogni utente è una persona in carne e ossa. “Presto avremo più dettagli sul dove e il quando”, dice Valentina. “Intanto possiamo dirvi che vogliamo vedere insieme studenti, persone d’azienda, esperti del settore… Per noi ogni singola voce ha il suo peso. Ed è per questo che chiediamo di aderire e condividere la survey.”
I dati raccolti saranno diffusi in rete sotto forma di pillole che potrebbero trasformarsi in un vero e proprio prodotto editoriale. L’idea è autentica, non porta il marchio di nessun brand perché nasce dalle persone ed è fatto dalle persone stesse.
Per info sull’iniziativa: survey@galateolinkedin.it