Cosa pensa della recente costituzione di Manageritalia Executive Professional e in particolare delle sfide e delle opportunità che le si presentano sul vostro territorio?
«Ritengo sia una scelta lungimirante di Manageritalia che nasce dalla consapevolezza dei profondi cambiamenti nel mercato del lavoro, peraltro in continuo divenire, e della conseguente necessità di nuove tipologie di rappresentanza che possano meglio esprimere i bisogni e le aspirazioni di categorie di professionisti operanti a livello manageriale».
Quali sono le tipologie di executive professional oggi più presenti localmente?
«In generale lo scenario è abbastanza variegato. I professionisti operano in diverse aree e possono offrire il loro contributo specialistico nei principali ambiti aziendali: finanziario/ amministrativo, organizzativo, formazione, strategia e marketing, digitalizzazione…».
Qual è lo stato dell’arte di presenza e cultura manageriale nelle aziende del vostro territorio?
«Dipende dalla dimensione e dallo sviluppo organizzativo delle aziende. Come noto, accanto alle medio-grandi aziende, normalmente più sviluppate e strutturate, esiste un ampio tessuto di piccole e medie imprese, peraltro abbastanza sano e vitale, in cui la cultura manageriale forse non è ancora molto sviluppata e ha consistenti margini di miglioramento».
Ci sono spazi per un executive professional che operi a supporto di proprietà e/o management aziendale e, in particolare oggi, in quali ambiti?
«In linea di massima ritengo ci siano buone potenzialità per lo sviluppo di forme di collaborazione (consulenza e/o temporary manager), particolarmente con le Pmi, dove, come detto, le lacune organizzative possono essere maggiori e rappresentare un freno ad una loro crescita sana ed equilibrata. In considerazione delle trasformazioni in atto nel mercato, potrebbero aprirsi interessanti spazi di collaborazione per attività di change management, indirizzo strategico, marketing e sviluppo digitale. Ciò naturalmente a patto che vengano superate le diffidenze e le barriere “culturali” ancora esistenti, per il superamento delle quali Mep/Manageritalia potrebbe assumere un interessante ruolo “proattivo”».
Lei come executive professional in che ambito opera?
«Sono un manager di estrazione marketing e commerciale e cerco di aiutare aziende e imprenditori mettendo a disposizione l’expertise e le competenze maturate in aziende multinazionali sia dell’industria che della grande distribuzione. In particolare intervengo nell’organizzazione commerciale e marketing, supportando le aziende nella definizione e nello sviluppo operativo di strategie sales&mktg per la crescita dei processi di business e dell’immagine aziendale, sia a livello nazionale che internazionale».
Qual è una delle sue esperienze professionali più vincenti per lei e i suoi clienti che ha vissuto e/o sta vivendo attualmente?
«Oltre alle attività continuative di supporto strategico e di business development sul territorio italiano per aziende nazionali e internazionali, vorrei segnalare il recente sviluppo di un progetto di internazionalizzazione sfidante per una Pmi locale che prevede la definizione strategica e l’implementazione di attività commerciali e di web marketing, con risultati interessanti e progressivamente incrementali sia di fatturato che di immagine aziendale».
Cosa fare per ampliare l’incontro tra gli executive professional e il tessuto imprenditoriale, compresa tutta la business community, e aumentare quindi le opportunità di crescita del territorio?
«Penso innanzitutto si debbano effettuare delle attività volte a incrementare la conoscenza e la visibilità delle caratteristiche dell’associazione neocostituita e delle opportunità che potrebbe assicurare sia per l’allargamento della base associativa sia per l’impatto relazionale con il tessuto imprenditoriale. In tal senso potrebbe essere interessante l’eventuale organizzazione, in cooperazione con le ATT, di alcuni momenti informativi e formativi su tematiche specifiche di particolare attrattività per gli imprenditori in questo momento di trasformazione economica che possano rappresentare delle opportunità di confronto e diffusione di cultura manageriale e che, quindi, possano evidenziare i vantaggi di una maggiore sinergia e collaborazione».
Qual è stata la molla che l’ha fatta entrare in Manageritalia come executive professional?
«Entrare nella business community di Manageritalia, che peraltro avevo già conosciuto, ritengo costituisca un’importante opportunità per un più ampio scambio di conoscenze ed esperienze professionali e che, in prospettiva, può assicurare una maggiore rappresentanza degli interessi e delle esigenze specifiche della nostra categoria (alte professioni/executive professional)».
Cosa si aspetta per il futuro?
«Nell’immediato futuro penso si debba puntare principalmente alla definizione, all’interno delle regole di Manageritalia, di un assetto organizzativo efficiente e più funzionale possibile e alla messa a punto di un sistema di attività di comunicazione e promozione volto a incentivare la visibilità e la credibilità della nostra associazione .
Ovviamente la creazione di un sistema di welfare dedicato rimane un obiettivo importante i cui tempi di attuazione, tuttavia, sono ancora da definire più precisamente».
Perché un executive professional dovrebbe iscriversi a Manageritalia Executive Professional?
«Manageritalia ha finalmente un’associazione specificatamente rivolta alla categoria dei liberi professionisti e delle alte professioni che operano a livello manageriale, con una precisa identità professionale che garantisce l’appartenenza a una community manageriale in continuo sviluppo e, in prospettiva, l’offerta di un sistema di servizi più ampio e dedicato».
Ma quindi, associandosi, si entra in una community che può contare su un presidio territoriale attraverso lei e la sede di Manageritalia locale fruendo di servizi, networking ecc. che si ampliano, on e offline, a livello nazionale e internazionale?
«Sì, certo. Un network dedicato agli EP per confrontarsi e scambiarsi le esperienze professionali, per condividere le esigenze, le aspettative e per lavorare assieme per perseguire gli obiettivi comuni con maggiore forza e determinazione».
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