Esiste un’étiquette quando si fa a qualcuno un colloquio di lavoro tramite Skype o un’altra piattaforma per le videochiamate? Sì, certamente. Il selezionatore dovrebbe evitare questi 5, imperdonabili, errori:
- trattare il candidato e considerare il colloquio in modo diverso rispetto a un incontro di persona. Il colloquio a video non è così “virtuale” come qualcuno potrebbe credere. Le ultime tecnologie riproducono esattamente una situazione vis-à-vis, dunque non c’è alcun motivo per considerarlo meno seriamente. In un sondaggio su 200 candidati, il 73% ha affermato di essere in grado di capire in pochi minuti se la persona che li intervista è poco preparata;
- arrivare tardi all’appuntamento. Sembra che accada più spesso di quanto si possa immaginare. Da alcuni dati pare che nel 93% delle volte il candidato arriva in anticipo, come se fosse a un colloquio di persona, ma nel 39% delle volte l’intervistatore arriva in ritardo. Mostrate al candidato che rispettate il suo tempo e fate in modo che il colloquio parta bene già arrivando in tempo;
- lasciare il vostro candidato all’oscuro. Poiché è naturale essere nervosi quando si affronta un colloquio di lavoro, virtuale o non, si può cominciare a fornire informazioni per far sì che il collegamento non abbia problemi tecnici affinché il vostro candidato possa mostrare il meglio di sé;
- dimenticarsi che si è davanti a una videocamera. Si può essere così a proprio agio davanti a una videocamera che a volte ci si può dimenticare di evitare certi comportamenti inappropriati: occorre indossare un abbigliamento consono alla situazione, pulire la scrivania e guardare negli occhi il proprio candidato affinché ci si focalizzi su chi si ha di fronte;
- ignorare tutte le funzionalità e le opzioni tecnologiche offerte dalla piattaforma utilizzata per il video-colloquio. Le tecnologie stanno diventando sempre più sofisticate dunque sarebbe un errore non esplorare tutte possibilità offerte. Date un’occhiata a ciò che fanno le aziende simili alla vostra in questi casi.
