Una volta preparato o aggiornato il Curriculum Vitae e una lettera di presentazione, arriva la parte più temuta e stimolante della ricerca del lavoro: il colloquio.
Ma esistono dei trucchi sempre validi per un colloquio di lavoro di successo? La risposta è sì, e a fornire questi spunti utili è Dale Carnegie, azienda americana attiva nel settore del training professionale e personale, con oltre 3.000 trainer in oltre 80 Paesi nel mondo che erogano corsi di formazione a 425 delle 500 aziende globali della classifica Fortune.
In generale, il punto principale da tenere a mente è focalizzarsi sull’obiettivo principale del colloquio di lavoro, sia esso fisico o virtuale: mostrare all’interlocutore e potenziale datore di lavoro che si è in grado di rapportarsi con gli altri, stabilire delle relazioni e dimostrare un atteggiamento positivo. Il modo con cui un collaboratore si ambienta nel suo nuovo posto di lavoro e la capacità di integrarsi con i colleghi e con i valori aziendali va al di là delle esperienze e delle competenze maturate durante il percorso professionale e di studi.
E dunque fra i trucchi per realizzare un efficace colloquio del lavoro – secondo l’esperienza di Dale Carnegie – bisogna considerare aspetti talvolta scontati: la personalità, le doti comunicative, così come un outfit in linea con la cultura e lo stile aziendale, sono elementi fondamentali per riuscire a posizionare in maniera ancor più efficace il proprio talento durante un colloquio di lavoro.
Ma non solo. È bene tenere a mente quelli che Dale Carnegie identifica come i 7 consigli utili per fare colpo al primo colloquio di lavoro.
1) Google, Google, Google. L’arma migliore per superare la tensione e fare un colloquio vincente è una buona preparazione. È importante dedicare il proprio tempo alla ricerca, “Googlare” il nome dell’azienda, le persone con cui si sosterrà il colloquio e il settore in cui l’azienda opera; così facendo, il candidato sarà preparato e disporrà di una serie di informazioni che, se bene utilizzate, permetteranno di sorprendere positivamente l’intervistatore. È importante personalizzare il proprio CV, la lettera di presentazione, le qualifiche, gli obiettivi di carriera e il linguaggio a seconda della vision dell’azienda, dei suoi valori e della sua cultura.
2) Non arrivare in ritardo. Può sembrare una banalità, ma se si arriva in ritardo, si può dire addio all’opportunità lavorativa. Al contrario, essere puntuali e arrivare un po’ prima dà una buona prima impressione. Pianificare dunque di arrivare almeno mezz’ora prima dell’orario prestabilito per il colloquio ma, per non sembrare troppo ansiosi, non annunciarsi prima di 15 minuti prima dell’appuntamento.
3) Vestirsi in maniera professionale. Anche se l’abbigliamento sul luogo di lavoro è chiaramente casual, vestirsi in modo professionale (ma non troppo) fornisce un’impressione favorevole ed è anche un modo per mostrare rispetto e cortesia. Quindi, occorre seguire il proprio istinto a seconda della situazione in cui ci si trova, ma un abito scuro e una camicia non guastano mai.
4) Prepararsi un elevator speech. Per riuscire a distinguersi, è utile preparare una risposta di 30 secondi alla classica domanda “parlami di te”. La risposta deve mettere in risalto le proprie abilità, la propria esperienza e le caratteristiche personali. Normalmente si inizia con una presentazione di sé stessi che include il proprio percorso di studi e l’esperienza professionale. L’elevator speech dovrebbe sempre essere personalizzato a seconda degli interessi dell’interlocutore. Bisogna ripeterlo fino a quando non lo si padroneggerà in modo naturale.
5) Stabilire un rapporto con l’intervistatore. Essere educati e dimostrare buone capacità di relazione interpersonale è fondamentale. Un’ottima prima impressione può dipendere anche solo da una stretta di mano grintosa. Essere sé stessi è sempre preferibile, ma non bisogna atteggiarsi in maniera troppo informale né troppo disinvolta. L’atteggiamento e la postura devono lasciare trasparire sicurezza, senza però risultare arroganti. È importante essere un buon ascoltatore, non interrompere e mantenere il contatto visivo con la persona che sta parlando.
6) Come rispondere alla temutissima domanda sullo stipendio. A prescindere dalla tipologia di colloquio, prima o poi arriverà la temutissima domanda sullo stipendio. Proporre un importo non è una buona idea: se si punta troppo in alto, si correrà il rischio di essere scartati. Se ci si svende per poco, il datore di lavoro assegnerà quella retribuzione. L’approccio migliore è dire che lo stipendio è negoziabile.
7) Cosa fare dopo il colloquio. È buona norma terminare il colloquio con un ringraziamento agli intervistatori per il tempo e l’impegno profusi, ricordando loro il proprio interesse per la posizione. Mandare una nota di ringraziamento agli intervistatori è un’azione estremamente importante. Infine, chiedere sempre quale sarà il prossimo step e quando pensano di arrivare a una decisione finale.