Carriera internazionale: istruzioni per l’uso

Venerdì 27 settembre un interessante e utile focus su come cogliere nuove opportunità e crescere oltre confine al centro del prossimo Friday’s Manager, organizzato da XLabor. Relatore dell'incontro Angelo Lo Vecchio, presidente The Adecco Group Italia
come fare carriera manageriale all'estero

La carriera manageriale internazionale – Il valore della mobilità come crescita professionale e acceleratore culturale: questo il titolo del prossimo Friday’s Manager, appuntamento organizzato da XLabor, la divisione del mercato del lavoro manageriale di Manageritalia, venerdì 27 settembre dalle 12 alle 13 a Milano (Phyd – via Tortona 31).

L’incontro avrà come protagonista Angelo Lo Vecchio, presidente The Adecco Group Italia. Lo abbiamo intervistato per evidenziare alcuni concetti chiave che tutti i manager che desiderano intraprendere un percorso professionale al di fuori del nostro Paese dovrebbero tenere in considerazione.

Cosa vuol dire oggi fare una carriera internazionale?

«Fare una carriera internazionale oggi significa essere aperti al cambiamento, abbracciare la diversità e avere la capacità di adattarsi rapidamente a contesti culturali e professionali diversi. Nel mondo globalizzato in cui viviamo, le aziende operano su scala internazionale e i leader devono avere una visione globale, comprendere le dinamiche dei mercati locali e saper gestire team multiculturali.

Dalla mia esperienza in Adecco, dove ho avuto l’opportunità di lavorare in 20 paesi e tre continenti, ho capito che una carriera internazionale ti permette di sviluppare competenze trasversali: dalla capacità di gestire l’incertezza, data dalla difficoltà geopolitiche, fino allo sviluppo di diversi modelli di leadership in grado di incontrare la cultura e l’esigenza diversa che ogni paese presenta. Si tratta di mettersi costantemente alla prova, imparando non solo nuove tecniche e strategie, ma anche nuove modalità di comunicazione e collaborazione.

Oggi, una carriera internazionale non è solo un’opportunità di crescita professionale, ma è anche un arricchimento personale. Ti porta a uscire dalla tua zona di comfort, ad affrontare nuove sfide e a crescere non solo come manager, ma anche come persona».

Cosa serve?

«Per costruire una carriera internazionale, servono innanzitutto flessibilità e adattabilità. Il mondo del lavoro globale richiede la capacità di adattarsi rapidamente a nuove culture, contesti economici e modelli di business. La curiosità intellettuale è fondamentale: essere disposti a imparare continuamente e ad affrontare nuove sfide è ciò che consente di crescere in ambienti dinamici.

Inoltre, è indispensabile la capacità di comunicare efficacemente in contesti multiculturali. Parlare più lingue è un vantaggio, ma non basta: è necessario avere una spiccata sensibilità nel comprendere le differenze culturali e saper leggere tra le righe delle dinamiche locali può fare la differenza».

Come farla e come farlo?

«Per costruire una carriera internazionale, il primo passo è essere proattivi: ciò significa cercare attivamente opportunità che ti permettano di confrontarti con contesti globali, anche iniziando da piccoli incarichi all’interno dell’azienda in cui si lavora, se il contesto lo consente, che espongano la persona a dinamiche internazionali, come progetti con team in diverse aree geografiche.

Un altro elemento fondamentale è investire nella propria formazione: approfondire competenze linguistiche e avere competenze specialistiche è importante, ma in un contesto internazionale, la capacità di navigare culture e sistemi diversi è altrettanto essenziale.

Inoltre, essere aperti alla mobilità geografica è cruciale. Accettare incarichi in diverse aree del mondo, anche in paesi meno familiari o lontani dalla propria zona di comfort, dimostra flessibilità e aumenta la propria visibilità all’interno dell’azienda. Molto spesso, il successo in una carriera internazionale dipende dalla disponibilità a trasferirsi e a esplorare nuovi mercati».

Per un manager, la carriera internazionale oggi è un must, un plus o cosa?

«La globalizzazione ha imposto che le aziende, soprattutto in determinati settori, operino sempre più su scala mondiale. Inoltre, i mercati locali sono sempre più influenzati da dinamiche globali. Avere esperienza internazionale in determinati contesti per un manager significa avere sia un vantaggio competitivo che la possibilità di maggiori opportunità di carriera, specialmente in aziende multinazionali dove la gestione di team globali e la navigazione tra mercati diversi sono all’ordine del giorno».

Carriera internazionale e vita personale e famiglia, se e come stanno insieme?

«Integrare una carriera internazionale con la vita personale e familiare può essere una sfida, ma è certamente possibile. La chiave è trovare un equilibrio che permetta di gestire entrambe le sfere in modo armonioso».

Consigli per capire se si è portati a livello professionale e personale e se ne vale la pena?

«Lavorare all’estero è una grande occasione professionale e anche un importante momento di crescita personale. Il mio consiglio per chi si affaccia per la prima volta in un’esperienza lavorativa oltre i confini nazionali, è scegliere dove andare a lavorare all’estero, valutando il mercato del lavoro specifico del Paese dove si desidera trasferirsi, per verificare quale sia il livello di necessità di figure professionali come la propria. È fondamentale anche considerare lo spirito di adattamento, poiché vivere e lavorare in un nuovo contesto richiede la capacità di gestire situazioni impreviste e affrontare sfide inaspettate. Avere la volontà di incrociarsi con culture diverse è poi essenziale per integrarsi con successo, poiché le differenze culturali influenzano non solo il modo di vivere, ma anche gli stili di lavoro e le dinamiche professionali. In questo contesto, la conoscenza linguistica gioca un ruolo chiave: padroneggiare la lingua del paese in cui ci si trasferisce facilita enormemente l’interazione quotidiana e l’inserimento professionale. Credo fortemente che l’esperienza lavorativa internazionale sia utile per alcune persone anche ad accrescere la fiducia in sé stessi, dando alla persona una spinta maggiore per intraprendere attività o percorsi che ad oggi possono considerarsi troppo difficili o sfidanti».

FRIDAY’S MANAGER – La carriera manageriale internazionale – venerdì 27 settembre 12-13. Milano (Phyd – via Tortona 31).

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Angelo Lo Vecchio Adecco
Angelo Lo Vecchio, presidente The Adecco Group Italia.

 

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