Da dirigente ad artigiano tecnologico

Manager to Work avvia una produzione di stecche da biliardo

Un’impresa individuale che produce stecche da biliardo personalizzate in materiali compositi per giocatori professionisti, ma disponibili anche per tutti gli appassionati e giocatori di ogni livello. È l’attività messa in piedi da Marco Lombardo, 56 anni, già dirigente dell’ospedale San Raffaele di Milano, grazie al contributo per l’autoimpiego di Manager To Work. Un’attività artigianale di nicchia nata in gioventù e concretizzata a quasi sessant’anni, quando si è trovato a reinventarsi un lavoro dopo il licenziamento.

“Era l’inizio degli anni ottanta, studiavo fisica nucleare, c’era molto spazio per lo sviluppo delle tecnologie dei materiali compositi e ho inventato le stecche da biliardo in fibra di carbonio”. Marco ha iniziato la carriera nell’industria aerospaziale occupandosi di sistemi di alimentazione per satelliti. Ha poi avuto incarichi dirigenziali nel settore della produzione radar e in quello delle macchine per imballaggi.
“Quando è arrivato il licenziamento, nell’ottobre 2012, mi sono guardato intorno e ho saputo del progetto di Italia Lavoro: ho fatto la domanda e, con i finanziamenti, ho allestito un piccolo laboratorio con i torni e i materiali per i prototipi”.
Registrati due marchi, Stecche Nuclear e Dr,Ma.Lo, Marco segue oggi tutte le fasi della produzione, dalla scelta dei materiali alla vendita.

“Per far capire ai profani di cosa si tratta, si può fare un paragone con quando, per le racchette da tennis, si è passati dal legno alla fibra: è cambiato tutto. All’inizio si usavano sandwich a nove strati di carbonio, alluminio e fibra di vetro. Ora sto sperimentando nuovi compositi e processi di stampa 3D, la ricerca è una parte essenziale dell’attività”.
Al contrario dei tennisti dilettanti che da trent’anni hanno una scelta vastissima a costi anche contenuti, la stragrande maggioranza degli amanti del tavolo verde usano ancora le stecche di legno.

Come mai?
“Vista l’ampiezza del mercato, su questo aspetto non si possono fare paragoni: a dominare sono ancora i produttori che usano il legno. Ma i costi sono diversi: io ho quaranta fasi di lavorazione e loro ne hanno poche. Solo per i materiali ho 250 euro di spese in partenza. Sono iscritto all’albo dei fornitori della Federazione e seguo alcuni dei migliori giocatori del circuito. A tutti i livelli il rapporto con la stecca è molto intimo e l’affinamento dello strumento richiede tempo e competenza”.
In pochi mesi di attività Stecche Nucler si è già fatta un nome e una reputazione internazionale.

“La stecca e il biliardo devono uscire da un Paese come l’Italia perché sono oggetti bellissimi e sofisticati, che uniscono estetica e tecnologia. Televisivamente poi, il biliardo rende molto e costa poco produrlo: bastano due telecamere e due commentatori e si ha la completa e perfetta percezione di ciò che sta accadendo”.
La passione per l’attività, partita anche grazie a Manager to Work, non impedisce a Marco di muovere alcune critiche (costruttive) al programma: “I tempi del pagamento sono stati davvero lunghi: per avere la prima tranche ho aspettato nove mesi dalla domanda alla ricezione del finanziamento; per la seconda, presentata a gennaio, l’ho ricevuta in giugno.

La passione per l’attività, partita anche grazie a Manager to Work, non impedisce a Marco di muovere alcune critiche costruttive al programma: “I tempi del pagamento potrebbero essere abbreviati e sarebbe utile poter disporre di uno sportello dedicato al bando per un’assistenza personalizzata a chi presenta le domande. Un’altra questione da ripensare è quella dell’Iva: il bando rimborsa, giustamente, i costi esclusa Iva ma chi, come me, ha una ditta individuale in regime agevolato che fattura senza Iva, alla fine riceve il 22% meno degli altri. Potrebbe essere utile differenziare il regime di rimborso a seconda dei tipi di impresa”.

Facebook
LinkedIn
WhatsApp

Potrebbero interessarti anche questi articoli

Cerca