food4minds: dall’alternanza alla sinergia scuola-lavoro

Il progetto di Manageritalia ha coinvolto nel 2016/2017 quasi 100 studenti di tre scuole superiori e 3 aziende milanesi e lombarde e ha visto i manager fare da ponte tra scuola e lavoro per portare in classe le competenze oggi richieste dal mercato. Questa la vera novità per colmare l’annoso gap e avere giovani in linea con le esigenze delle aziende. Grande successo e entusiasmo da parte di studenti, docenti, manager e istituzioni. Ora food4minds vuole diventare un’iniziativa nazionale

«Il progetto food4minds promosso dal Gruppo donne manager di Manageritalia Milano» ha detto Marisa Montegiove, coordinatrice del gruppo «è molto di più di un’alternanza scuola-lavoro, perché mette in sinergia questi due mondi facendoli dialogare sulle competenze richieste dal mercato con i manager a fare da ponte». Infatti food4minds è innovativo perché parte dalle competenze oggi richieste dal mercato e le pone come basi per l’azienda, che sviluppa una gap analysis sui suoi collaboratori, e la scuola facendole entrare nei suoi programmi. Coinvolge non solo le aziende grandi, ma anche quelle medie. Porta manager e professionisti a scuola per fornire competenze tecniche, su materie non incluse nei programmi ministeriali, e competenze soft, le più richieste dal mondo del lavoro. Per esempio public speaking, project management, coding (elementi di programmazione), sviluppo di casi aziendali, lavoro in gruppo guardando anche allo sport, lavoro con il digitale, orientamento professionale e alla ricerca di un lavoro.

«Manageritalia» ha detto Roberto Beccari, presidente Manageritalia Milano «ha ideato, progettato e gestito food4minds con i suoi manager, alcuni impegnati direttamente anche nella fase pilota, perché abbiamo un ruolo sociale, ma anche perché egoisticamente avere i prossimi lavoratori in linea con le richieste del mercato del lavoro è meglio per le aziende, ma soprattutto per tutto il Paese. Abbiamo infatti bisogno di giovani che entrino in azienda e siano pronti a portare una ventata di novità e innovazione, perché sono loro che sanno meglio dialogare con il mercato di oggi. E questo ci serve per crescere e creare occupazione».

Il progetto pilota durato oltre un anno, negli anni scolastici 2015/2016 e 2016/2017, ha coinvolto 100 studenti del 4° e 5° anno di 3 scuole superiori abbinate a 3 aziende. In particolare il Liceo scientifico Setti Carraro di Milano abbinato ad Adecco; l’Istituto professionale alberghiero Carlo Porta di Milano abbinato alla catena alberghiera Enteprise Hotel; l’Istituto tecnico industriale Leonardo da Vinci di Carate Brianza abbinato alla azienda meccanica Nadella. Tutti, compresi i manager, hanno raccontato l’esperienza in appositi panel.

Gli studenti hanno riportato il succo di un’esperienza entusiasmante. Alcune testimonianze: “Finalmente siamo passati dallo studio puro all’applicazione di quanto imparato in casi concreti di lavoro, non solo una visita o permanenza in azienda”, “ho ampliato il mio orizzonte lavorativo vivendo esperienze concrete e pratiche che mi hanno coinvolto in prima persona”, “fare un progetto concreto e lavorarci in gruppo, capire i vari ruoli, come lavorare insieme e risolvere problemi reali lavorando”. E poi l’efficacia delle competenze: “Ho scoperto la necessità di cosa saper fare e come agire sul lavoro, cose sconosciute sino ad oggi. Lavorare in gruppo, fare un colloquio di lavoro, dialogare con colleghi per arrivare a un obiettivo comune”. Poi importante ed esilarante: “Noi siamo digitali dalla testa ai piedi, sappiamo divertirci e relazionarci molto bene, ma non abbiamo idea di come il digitale serva per lavorare. Ora applicheremo le nostre indubbie abilità e curiosità digitali e social anche a questo”. Ultimo, ma non per ultimo: “Nell’alternanza scuola-lavoro quando siamo in azienda non siamo molto seguiti, qui i manager sono stati con noi, abbiamo lavorato e applicato le competenze che servono e che non conoscevamo, eravamo insieme a fare squadra. Un’esperienza davvero nuova”.

I docenti non sono stati da meno. In pillole: “Importante essere andati oltre l’alternanza, mettere anche chi è al liceo a contatto con la realtà lavorativa in termini di quali competenze servono e guidati dai manager”, “l’immersione in come si lavora oggi e il farlo in concreto, come è avvenuto con food4minds, ci aiuta a far capire ai ragazzi che devono sempre pensare e ragionare e mai imparare tout court”, “food4minds è utilissimo, ma deve essere anche e di più per i professori”, “determinate il dialogo dei docenti con i manager insieme ai ragazzi”.
Paola Rampini, Anpal Servizi: «food4minds è davvero una bella esperienza e realtà che completa e amplia in modo innovativo l’alternanza scuola-lavoro. Il progetto di Anpal di 1.000 tutor facilitatori, giovani laureati, vuole proprio che questi facciano da ponte tra scuola e azienda per migliorare la sinergia. Chiediamo ai manager e alle aziende di supportare il sistema scuola. Food4minds è importante, come ho sentito dire, anche per i docenti, perché devono conoscere e contribuire a sviluppare le competenze oggi richieste da un lavoro sempre più mutevole. Da questo punto di vista è innovativo e vincente. Manageritalia è un partner affidabile perché sa come aiutare le scuole e rendere consapevoli le aziende dei loro fabbisogni».

Massimo Spinelli, presidente Consiglio nazionale Associazione Nazionale Presidi: «Manageritalia con food4minds è stata lungimirante e proprio questo puntare alle competenze che servono, anche quelle soft, portarle a scuola e a farle apprendere facendo, si rivela vincente ed è un passo in più, come hanno testimoniato studenti e docenti, ma anche manager e aziende».

La ricerca Studenti e lavoro che cambia, su un campione rappresentativo di 800 studenti18-19enni italiani, mostra luci e ombre. Su tutto – ha detto Cosimo Finzi, direttore di AstraRicerche, presentando l’indagine fatta per Manageritalia – prevale un forte pessimismo: per il 76% aumenterà l’emigrazione dei giovani per cercare lavoro, per il 37% aumenterà la disoccupazione giovanile, per il 40% diminuirà ulteriormente la retribuzione dei giovani al primo lavoro. Di fronte a questo generale scenario negativo, guardando a sé  diventano invece più positivi: solo il 26% pensa che dovrà lottare con molte persone per avere il posto di lavoro ambito, il 41% pensa addirittura che finiti gli studi troverà lavoro in poco tempo.
Guardando al lavoro che vorrebbero fare in futuro sono divisi a metà tra chi vede un lavoro “vecchio stampo” fatto di posto, orario e stipendio fisso, stessa azienda e vicino a casa, rispetto a chi è proiettato verso “il nuovo lavoro che avanza” e vede tutto più flessibile (orario, contratto, modalità di lavoro, stipendio basato sui risultati) e internazionale (all’estero e/o comunque in multinazionali o grandi aziende).
Conoscono abbastanza le skill oggi richieste dal mercato, su tutto lingue (63%) e competenze informatiche (49%), ma poi dichiarano di averle poco (lingue 27% e informatica 32%). Vogliono una formazione più attuale, tant’è che la grandissima maggioranza (89%) afferma che la scuola italiana deve rinnovarsi molto (47%) o abbastanza (29%).

Nel corso dell’incontro sono interventi alcuni protagonisti del progetto pilota in tre appositi panel di discussione. Oltre ai giovani, per i docenti: Prof. Erica Mandelli e Prof. Stefania Mugnaini, Setti Carraro; Preside Mariagrazia Fornaroli, Leonardo da Vinci; Prof Antonella Monti e Preside Antonio Malaspina, Carlo Porta. Per i manager: Damiano De Crescenzo, CEO, Enterprise; Oriano Menegatti, Direttore Operativo, Nadella; Claudio Soldà, CSR & Public Affairs Director, Adecco Group; Silvia Pugi, Coordinatrice Commissione Food4Minds, Gruppo Donne Manageritalia Milano. Oltre a questi. Hanno sviluppato un’interessante relazione anche Thomas Bialas, esperto di trend del lavoro e dell’innovazione e Roberto Cucumazzo, partner 4PV, che ha seguito la parte di valutazione e analisi delle competenze.

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