Italia maglia nera Ue per donne manager e dirigenti giovani

Recentemente sono stati pubblicati da Eurostat gli ultimi dati sulla ripartizione dei lavoratori dipendenti e indipendenti per posizione nella professione.

Si tratta di dati ricavati dalle indagini trimestrali sulle forze di lavoro effettuate nei 28 paesi della Ue ed elaborati secondo gli schemi previsti dalla classificazione internazionale delle professioni Isco-08 (International standard classification of occupations).

Classificazione che, data l’omogeneità delle definizioni, consente di effettuare comparazioni sull’evoluzione del mercato del lavoro e di analizzare gli sbocchi professionali, il livello delle competenze degli occupati ecc.

Per quanto riguarda in particolare i manager – cioè i lavoratori dipendenti con qualifica di dirigente – la classificazione Isco contempla una loro ripartizione in quattro categorie:
chief executives and senior government officials (alti funzionari dello Stato, direttori e dirigenti di amministrazioni pubbliche, di istituzioni sociali senza fini di lucro, di organismi internazionali ecc.);
administrative and commercial managers (direttori e dirigenti del dipartimento finanza, amministrazione, pianificazione, risorse umane, vendite, marketing, ricerca e sviluppo ecc.);
production and specialized services managers (direttori e dirigenti generali di aziende industriali, di trasporto, di telecomunicazioni, bancarie, assicurative ecc.);
hospitality, retail and other services managers (direttori e dirigenti generali di alberghi e ristoranti, di aziende del settore commerciale, ricreativo, culturale, sportivo ecc.).

Dalla categoria dei manager sono quindi esclusi i medici, i professori universitari, gli amministratori delle imprese e i vertici delle forze armate.

Ebbene, dalla lettura dei dati di fonte Eurostat emerge sinteticamente che nella Ue-15:
il rapporto manager/dipendenti tocca valori massimi nel Regno Unito (10%) e in Francia (6,6%), collocandosi su valori minimi in Italia (1,3%) e Grecia (1,2%);
i paesi che mostrano la più alta incidenza di donne manager sono Svezia (43%) e Irlanda (38,5%), mentre quelli con la più bassa incidenza sono Italia (25,6%) e Lussemburgo (19,6%);
il peso dei dirigenti giovani (cioè con meno di 40 anni) raggiunge valori massimi – superiori al 33% – in quattro paesi (Regno Unito, Belgio, Portogallo e Irlanda), mentre scende su un valore minimo – inferiore al 12% – in Italia.

 

 

 

 

 

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