Lavoro: quale futuro vogliamo?

Si è aperta ieri a Ginevra la 105esima Conferenza Internazionale del Lavoro (ILO – International Labour Organization), che durerà fino al 10 giugno. In agenda il lavoro visto a 360 gradi, alla ricerca di più lavoro e più dignitoso per tutti o di alternative sostenibili.

Dobbiamo assumerci la responsabilità, che è il mandato dell’ILO per una giustizia sociale, di far sì che le trasformazioni in atto nel mondo del lavoro portino a dei benefici reali. Ineguaglianza, marginalizzazione e divisione non sono fenomeni ai quali dobbiamo reagire, ma le conseguenze di quello che noi facciamo, pensiamo e decidiamo: così il direttore generale dell’ILO Guy Ryder ha aperto i lavori della 150esima Conferenza sul lavoro ieri a Ginevra.


I forti cambiamenti in atto nel mondo del lavoro, che è l’ambito chiave per affrontare le tante sfide che l’umanità deve affrontare, mettono in discussione la possibilità di avere un reddito dignitoso per tanti o tutti. Il reddito di base sarà sempre più discusso, ritiene l’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), e i mutamenti in atto imporranno alternative al modello attualmente dominante del salario come fonte di guadagno. Infatti, per l’ILO, le evidenze odierne visibili in tutto il globo mettono in dubbio la garanzia di vivere al di sopra del livello di povertà, così come il fatto che vi sia un lavoro per tutti.

Il dibattito prosegue toccando tutte le sfaccettature del lavoro, oggi più che mai al centro della vita delle persone.


D’altronde, il reddito di base sta diventando uno degli argomenti caldi di un mondo che pare incapace di offrire opportunità professionali e reddito a tutti. Tant’è che in Svizzera si voterà presto su questa ipotesi.


Forse, e se ne parlerà nei prossimi giorni, possono esserci anche altre strade da percorrere per arrivare comunque a un mondo più sostenibile sotto tutti i punti di vista.

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