Milano: 8 aziende su 10 pronte ad assumere, ma mancano i candidati

La fotografia di Randstad e Università Cattolica mostra uno scenario contraddistinto da un deficit di competenze

Ruoli vacanti, si cercano candidati ma… mancano le persone! Succede a Milano, secondo una ricerca condotta dal gruppo Randstad e dall’Alta Scuola di Psicologia Agostino Gemelli dell’Università Cattolica di Milano. 

L’indagine rivela un forte aumento nelle assunzioni pianificate per il 2017: ben l’80% delle aziende ha intenzione di assumere nuovi dipendenti (era il 62% nel 2016), soprattutto per far fronte a una carenza interna di competenze (37%), alla crescita nazionale o internazionale dell’azienda (25%) e alla crescita economica del mercato (22%).

In un quadro che vede la propensione all’assunzione nel 2017, la nota dolente per il reperimento di nuove figure sembrano essere la carenza di competenze professionali specifiche (se ne lamenta il 60%, +10% rispetto al 2016), la mancanza di esperienza lavorativa nel settore (47%, -8% sul 2016) e la scarsa conoscenza delle lingue straniere (35%, -12% sul 2016).

La carenza di competenze di chi già lavora è un problema e quasi due aziende su tre (64%) sono pronte a programmi di istruzione e formazione. Il 58% delle aziende interpellate ritiene che la sfida più grande nel 2017 sarà attrarre talenti per le successive fasi di crescita, per il 56% lo sforzo maggiore dovrà essere destinato a trattenere quelli che già ci sono, mentre per il 53% occorre creare le condizioni adeguate perché possano svilupparsi e migliorarsi. I principali elementi che contribuiscono a rendere desiderabile un posto di lavoro sono le buone opportunità di crescita professionale (66%), la buona cultura aziendale, l’ambiente di lavoro e il clima organizzativo (63%) e il pacchetto retributivo competitivo (37%).

Cosa spinge un dipendente a cercare nuovi lavori? Secondo lo studio una migliore offerta per condizioni economiche (nel 58% dei casi), la possibilità di più rapidi avanzamenti di carriera altrove (33%) e la scelta di cambiare professione (32%). E come si dovrebbero trattenere i talenti? I benefit su cui puntare maggiormente sembrano i bonus (62%), i piani di formazione e l’accrescimento delle competenze (58%), la mensa aziendale oppure i ticket (57%).

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