New Women Deal: le manager dell’Emilia Romagna per il lavoro delle donne

Le donne manager di Manageritalia Emilia Romagna protagoniste dell’audizione presso la Commissione Parità della Regione che ha coinvolto sindacati lavoratori e imprese

All’insegna dell’obiettivo “Lavoro femminile: la diversità dovrebbe essere un valore” si è svolta giovedì 25 marzo l’audizione delle Donne Manager Emilia Romagna e delle Associazioni datoriali in Commissione Parità della Assemblea Legislativa della Regione Emilia RomagnaPremessa e ragione dell’incontro: lavorare per cambiare i dati impietosi dell’occupazione femminile, noti, e in forte peggioramento. E, come è emerso nel dialogo tra tutti gli intervenuti, se il covid ha penalizzato fortemente le donne e i giovani, le cause stanno nella disparità di genere anche e soprattutto nel mondo del lavoro. La diseguaglianza ha infatti cause strutturali radicate alla base dei nostri modelli di organizzazione socioeconomica, politica e culturale. Bisogna quindi intervenire, prevedendo politiche attive in grado di promuovere un cambiamento culturale (con particolare attenzione ai servizi per l’infanzia). Anche l’aspetto della formazione non può essere trascurato. Inoltre, la maternità deve essere più flessibile.

Proprio per aiutare le donne di tutta la regione è stata presentata da Elisabetta Todeschini (Gruppo Minerva Federmanager) e Stefania Cocorullo (Manageritalia Manager 3D ER) la proposta che vuole incidere su vari fronti elaborata da questi due gruppi che collaborano da tempo sul territorio. Tra i progetti proposti, alcuni già operativi in Manageritalia (Digital Knowledge Transfer) e altri coerenti con la programmazione innovativa regionale (Rientro dei cervelli) e tutti già pensati per partecipare a bandi pubblici. Questo per dare risalto alla assoluta concretezza delle proposte e al fatto che sono proposte pensate non solo per donne manager, ma in generale per tutte le donne residenti o domiciliate in Regione che possano avere un fabbisogno di crescita personale.

Vediamo in sintesi i progetti e le linee guida core delle azioni proposte:

A. Percorso di avvio all’imprenditorialità – articolato in moduli, teso a fornire competenze per l’autoimpiego e la creazione di impresa (orientamento all’imprenditorialità, formazione, accompagnamento al business plan/ricerca di finanziamenti e mentoring, focus sugli strumenti e le competenze digitali);

B. Digital knowledge transfer: percorso articolato in webinar e corsi – mirato alla crescita digitale e comportamentale delle donne. Si tratta di un percorso già presentato e approvato in Manageritalia, da cui si possono attingere moduli e programmare interventi personalizzati; si possono introdurre testimonianze di donne nel mondo della politica e brevi story telling delle associate;

C. Progetto rientro dei cervelli: percorso mirato alla promozione del rientro dei talenti –in coerenza con la politica che la Regione sta perseguendo, mettendo a disposizione di donne che sono state all’estero per studi, ricerca, lavoro e vogliono rientrare una gamma di servizi e un ecosistema accogliente (indicazione di offerte di lavoro per profili alti, accompagnamento al rientro per i familiari, servizi mirati per il recruiting e l’orientamento all’economia locale);

D. Progetto per il reinserimento lavorativo destinato a donne che durante la pandemia hanno perso il lavoro – il progetto offre aiuto al reinserimento e affinamento di competenze per es. digitali, approccio al cambiamento…

A supporto dell’azione e per renderla ancor più incisiva stanno una serie di servizi trasversali e l’intero network di manager della Regione così sintetizzabili:

• Consulenza legale/fiscale/concorsi per imprenditrici – libere professioniste;
• Consulenza per conoscere/accedere a fondi/corsi dedicati alle Donne (sia per la formazione che per l’imprenditoria);
• Convenzioni con società di recruiting per ricerca lavoro;
• Output misurabili per la regione: definizione di KPI per permettere alla regione di misurare ex ante ed ex post il lavoro femminile e misurare i risultati delle azioni intraprese
• Creazione di un Female new deal (es: impatto misurabile in termini di donne presenti nelle posizioni apicali, numero di donne inserite in un contesto sia economico che socioculturale);
• Un team di Professional messi a disposizione dalle due Associazioni studieranno caso per caso la soluzione più adatta.

In chiusura, dopo gli interventi di tutti i rappresentanti di lavoratori e imprese, spesso con i loro gruppi che si occupano di donne, Federico Alessandro Amico, presidente Commissione per la parità e per i diritti delle persone, ha detto «oggi abbiamo condiviso riflessioni utili a lavorare in termini di prospettiva».

Ora si tratta di partire e agire in fretta e con efficacia coinvolgendo tanti o meglio tutti perché le cose cambino davvero.

 

 

 

 

 

 

 

 

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