Quantitative Easing per assumere un manager

Una possibile case history positiva generata da questo intervento

Da circa due anni è sulla bocca di tutti. Ossia, da quando la Bce, presieduta da Mario Draghi, ha avuto il “via libera politico”, per far partire il suo programma di Quantitative Easing.

La definizione si ripete ovunque sui media.

Il Quantitative Easing (anche detto in italiano “allentamento monetario”) è un’operazione di politica monetaria adottabile da una Banca Centrale (La Bce, infatti, è arrivata per ultima dopo la Fed, la Bank of England e la Bank of Japan). Sostanzialmente una banca centrale agisce come un acquirente che compra beni (normalmente titoli di stato) emettendo denaro fresco (sì come il pane appena sfornato), creato per spingere l’economia.

Sappiamo che non è piaciuto a tutti (vedi ministro delle finanze tedesco), che il flusso di acquisti si ridurrà dal prossimo anno (dichiarazione Mario Draghi a ottobre 2017), e che non riusciamo a leggere nella testa dei decisori per il futuro.

Possiamo però fare una case history positiva generata da questo intervento. Vediamo i possibili step.

  1. Diciamo che la Bce, ha acquistato i titoli di stato, messi in vendita da una banca italiana che li aveva in portafoglio.
  2. Pagandoli la Bce immette liquidità nella banca italiana.
  3. La banca italiana ottiene così cash e, non trovando in giro rendimenti finanziari apprezzabili, a causa dei bassi tassi originati dalla stessa azione delle Bce, decide di utilizzare questa liquidità per finanziare un’impresa italiana.
  4. L’impresa italiana ottiene così liquidità a tassi contenuti e “investe” assumendo un Manager, per esportare i suoi prodotti sui mercati esteri.

Di queste storie ce ne sono state un buon numero negli ultimi anni, anche nel Nordest. Ma non basta dobbiamo farli aumentare per crescere, magari sfruttando anche gli incentivi per assumere un export manager.

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