“Il mondo del lavoro, ancor più in Sicilia, ha bisogno di nuovi modelli organizzativi, di nuove figure professionali ad alta specializzazione che interagiscano costantemente con tecnologie e innovazione per lo sviluppo economico e sociale del territorio. È necessario un nuovo approccio che modifichi modelli di business, organizzazione del lavoro e arrivi a coprire ogni aspetto della nostra vita e noi con i nostri manager ci impegniamo a promuoverlo e portarlo nelle aziende e nella società, collaborando con tutti”.
Così Luca Mencarelli, presidente Manageritalia Sicilia, ha aperto l’intensa giornata di lavoro sabato a Mazara del Vallo, non a caso per una settimana capitale della sostenibilità.
Alcuni dati (grafico 1) dimostrano che l’innovazione è ancora poco presente sul territorio della regione Sicilia ed è molto scarsa sia nel confronto con l’Europa che con l’Italia. C’è un’innovazione superiore o in linea con l’Europa e l’Italia nelle spese per l’innovazione non legate a R&S, nelle innovazioni di prodotto/processo, in quelle organizzative e di marketing e nelle Pmi che innovano all’interno. Ma poi a livello di condivisione dell’innovazione con collaborazione di Pmi innovative, nella registrazione di marchi e brevetti, nelle pubblicazioni pubblico privato e nella spesa in R&S del privato c’è un forte gap. C’è quindi bisogno di spingere l’innovazione anche con una maggiore managerializzazione delle imprese, visto che i dirigenti sono sull’isola solo 0,3 ogni 100 dipendenti, contro lo 0,9 della media nazionale. Un dato incoraggiante viene, dopo anni di calo, dall’aumento dei dirigenti del 2,2% nel solo 2017.
Grafico 1 – Innovazione nella Regione Sicilia rispetto a media Eu e Italia
I lavori del precongresso hanno ospitato sul tema del welfare, Sergio Consagra, direttore amministrativo di ASP Trapani, che ha detto: “La sanità è attraversata da profondi cambiamenti culturali. La trasformazione digitale si è inserita nei processi della PA, ma ospedali e territori devono trovare un nuovo modello efficace che elimini tutti quei lacci e lacciuoli che bloccano la crescita innovativa dei servizi assistenziali al cittadino. C’è forte necessità di nuove professionalità, di sistemi di relazioni interistituzionali regionali e locali, di cultura e di formazione continua”.
Sul tema della formazione e della Conoscenza è invece intervenuto Paolo Gobbetti, vice presidente Manageritalia Sicilia, condividendo con i presenti la necessità di colmare il gap tra scuola e mondo del lavoro con il supporto dei manager – già in atto con il progetto di alternanza Manageritalia food4minds – e con attività specifiche con le Università italiane ed estere.
Carmine Pallante, consigliere Manageritalia Sicilia, è invece intervenuto sul tema Sindacato km 0, ovvero sulla necessità di un rafforzamento del sistema di servizi agli associati, con una presenza più incisiva sul territorio con più livelli di intervento.
Seline Pecora, consigliere Manageritalia Sicilia, sul tema dei fondi integrativi sanitari, ha espresso la necessità di una maggiore relazione tra piattaforme digitali private e pubbliche per intercettare e sostenere la richiesta di assistenza. Giuseppe Castellana, rappresentante executive professional Manageritalia Sicilia, ha da ultimo parlato del cambiamento climatico e della forte necessità di educazione e cultura ambientale in Sicilia. La sostenibilità ambientale, ha detto, potrebbe essere un fattore competitivo e di sviluppo del territorio.
Tra le decisioni prese dal Precongresso di Manageritalia Sicilia c’è la definizione di un manifesto di intenti, chiamato L’ImPatto dei manager di Manageritalia Sicilia per il sud, che, sotto l’egida di Fondazione Prioritalia, il veicolo dei manager per portare innovazione nella società, sarà a breve sottoscritto con i rappresentati politici e istituzionali della regione sui temi della trasformazione digitale, della conoscenza e dell’alternanza scuola-lavoro, cogliendo e portando avanti le pratiche virtuose già collaudate da Manageritalia in altre regioni del sud.
Nel pomeriggio si è svolto un importante convegno dal titolo Blue & Circular Economy per lo sviluppo e la sostenibilità ambientale del territorio. L’evento ha ospitato importanti esponenti di aziende, cooperative, università e associazioni ed era uno degli appuntamenti clou di Blue Sea Land – Expo dei Cluster del Mediterraneo, Africa e Medioriente, promossa dal Distretto della Pesca e Crescita Blu con il supporto del Centro di Competenza Distrettuale, in collaborazione con la Regione Siciliana e il Ministero degli Affari Esteri e Cooperazione Internazionale.
Durante i lavori – introdotti da Gustavo Dejak, consigliere Manageritalia Sicilia e rappresentante Prioritalia in regione, Marco Mattiello, international relations manager Contarina Spa Treviso, ha affermato che “L’economia lineare non è più giustificata, non può più esistere. È necessaria una maggiore cultura ed educazione al riciclo che consenta di replicare modelli virtuosi, sostenibili e generatori di economia circolare, mettendo in rete stakeholders, legislazione e tecnologia”.
Salvatrice Vizzini, professore ordinario Sviluppo e Ricerca Università di Palermo, ha poi illustrato una serie di ricerche sugli ecosistemi naturali, sull’Acquacoltura Multitrofica, sul riutilizzo di rifiuti naturali quali risorse per altre specie e rigenerazione di filiere produttive a impatto zero sul clima. Nel suo intervento ha detto: “Il nostro Governo ha recepito la direttiva sulla pianificazione spaziale marittima che stabilisce linee guida, criteri e principi per pianificare le attività del mare e che tutti i paesi europei avranno come obiettivo nel 2021, un’opportunità per l’Italia e la Sicilia. Serve quindi maggiore consapevolezza, coinvolgimento e responsabilità sociale verso il tema della sostenibilità oltre a nuove competenze specifiche su terra e mare”.
Filippo Parrino, presidente LegaCoop Sicilia, ha espresso la necessità di una maggiore cooperazione con tutta la filiera produttiva per eliminare i materiali tossici per il pianeta e l’uomo, rivedendo la cultura alimentare e sostenendo una forte educazione sui più sani e semplici stili di vita e ha detto: “E’ necessario rivedere le leggi internazionali per la regolamentazione dei rifiuti, fare più informazione e cultura sui prodotti, modificare le logiche di packaging.
Enry Di Giacomo, vice segretario Camera di Commercio Maltese, ha detto “Nonostante ci sia impegno sulla cultura della sostenibilità sin dal kind garden, occorre maggiore cooperazione. È inoltre utile diffondere maggiormente la possibilità per le aziende italiane, di accedere ai fondi europei – piano industria 4.0 – quotarsi in borsa e creare politiche di impresa per cambiare i modelli produttivi”.
Alessandro Pernice, project manager Arces, ha parlato di coesione e inclusione sociale per la cooperazione e della necessità di formare giovani professionisti qualificati per dare un fattivo contributo allo sviluppo sostenibile nel Mediterraneo – soprattutto Grecia, Palestina, Giordania, Tunisia – con politiche di vicinato, cooperazione internazionale e progetti per la crescita delle professioni in ambito distretto pesca e circular economy. Francesco Attaguile, presidente Arces, ha poi chiuso i lavori con un forte monito sull’importanza del partenariato, di una necessaria politica estera che renda più efficace il processo di integrazione people to people. “Il lavoro di Arces è quello di formare i giovani poiché la formazione è il veicolo attraverso cui i cammini si compiono”.
Per quanto riguarda i dirigenti in Sicilia abbiamo segnali positivi: sono diminuiti solo dell’1,2% (-5% a livello nazionale) dal 2008 al 2017 (ultimo dato disponibile INPS), ma aumentati di ben il 2,2% nel solo 2017. Palermo mostra un calo dell’11,1% dal 2008 al 2017, e una sostanziale stabilità (-0,2%) nel solo 2017. Le altre province sono sempre in calo nel decennio, escluse Enna che ha fatto quasi il 1.000% (i dirigenti erano 12 nel 2008 e sono 128 oggi) e Messina +18,4%. Mentre, escluse Palermo, Agrigento e Siracusa, crescono tutte nel solo 2017.
A crescere spesso solo le donne, ma questo è ormai un dato di fatto. Tutto questo mentre, anche in ragione del calo pesante tra i dirigenti privati dell’industria, ma della crescita di quelli del terziario, i manager associati a Manageritalia Sicilia sono in continua crescita (+5% dal 2008 a oggi).