Un recente sondaggio su 2.000 professionisti e 1.000 manager delle risorse umane effettuato da Linkedin ha messo in luce che l’82% dei lavoratori desiderano lavorare da casa almeno un giorno alla settimana e il 57% almeno 3 giorni alla settimana.
Se questo sentiment non sorprende, i dati dell’U.S. Census Bureau mostrano anche che coloro che telelavorano sono soprattutto alti professionisti e guadagnano dunque di più rispetto a chi ogni giorno deve camminare, guidare, chiedere un passaggio o utilizzare i mezzi di trasporto per recarsi in ufficio.
Il guadagno medio per una persona che lavora da casa era di $ 42,442 nel 2018, superiore a quello del lavoratore standard, vicino ai $ 38,184.
Una spiegazione in questo caso è da attribuire verosimilmente alla tipologia di lavoro che può essere svolta da remoto, così come al loro livello di istruzione.
Sta di fatto che i colletti bianchi con ruoli di concetto sono tipicamente più produttivi tra le mura domestiche.
Secondo l’indagine “American Time Use” del Bureau of Labor Statistics di quest’anno, tra i lavoratori di 25 anni anni e oltre, coloro con un titolo di studio superiore avevano più probabilità di lavorare da casa rispetto a chi aveva un titolo di studio inferiore (il 42% di chi possedeva una laurea o un titolo superiore svolgeva parte del loro lavoro in questo modo rispetto al 12% di chi aveva solo un diploma di scuola superiore e non era mai stato al college).
L’ironia è che molti lavoratori continuano a dichiarare che sarebbero disponibili a guadagnare di meno se avessero la possibilità di lavorare da casa: uno studio del 2017 condotto da Alexandre Mas, docente presso la Princeton University, e da Amanda Pallais, docente di economia ad Harvard, ha rilevato che i candidati a nuovi posti di lavoro erano disposti ad accettare una riduzione del loro stipendio dell’8%.