Varato lo statuto dei lavoratori autonomi

Cambiamenti importanti per gli executive professional e le partite iva

Il 28 gennaio 2016 il consiglio dei ministri ha approvato il disegno di legge volto a offrire più tutele a tutti i professionisti e le partite iva. Il provvedimento contiene le “Misure per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale”. Le norme spaziano dal riconoscimento del diritto a percepire l’indennità di maternità all’estensione del congedo parentale, fino alla sospensione del rapporto con il committente in caso di malattia o infortunio. La crisi economica ha colpito anche i lavoratori autonomi, che costituiscono il corpo sociale che più consistentemente è scivolato verso il rischio della precarietà. La questione doveva essere affrontata allargando l’impiego di alcuni ammortizzatori sociali anche ad essi. Ecco quindi come nasce l’esigenza di redigere quello che è stato denominato lo Statuto del lavoratore autonomo.

Assegno di maternità e malattia grave
Un’importante novità riguarda le nuove mamme. L’assegno di maternità non sarà più connesso alla sospensione dal lavoro. Quando il figlio nascerà potrà essere richiesto il congedo parentale di sei mesi durante i primi tre anni di vita del bambino. Lo Statuto ha previsto anche una forma di tutela in caso di malattia grave (comprese quelle di natura oncologica). I lavoratori autonomi potranno sospendere il pagamento dei contributi sociali per un periodo massimo di due anni. Il debito maturato potrà essere saldato successivamente a rate. In caso di infortunio o malattia, il rapporto contrattuale non viene estinto, ma solamente sospeso. Una garanzia per tutti quelli che lottano ogni giorno per una vita dignitosa nonostante la malattia.

Ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali
Un’ulteriore misura volta a sostenere il presente e a tutelare il futuro dei lavoratori autonomi è quella relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Viene esteso anche a loro quanto disposto dalla legge che stabilisce il termine di 30 giorni entro i quali il committente deve pagare il compenso.

Risarcimento del danno per clausole abusive
Il lavoratore autonomo ha diritto al risarcimento del danno nel caso in cui nel contratto siano state stipulate le cosiddette clausole abusive. Questo è un altro importante cambiamento. Sarà quindi priva di effetto la clausola che stabilisce termini di pagamento che vadano oltre i 60 giorni dalla data prevista del pagamento. Il rifiuto da parte del committente di stipulare per iscritto gli elementi essenziali del contratto sarà da considerarsi abusivo. Introdotto anche il diritto di utilizzare economicamente il proprio lavoro che è riservato al lavoratore autonomo salvo che «l’attività inventiva sia prevista come oggetto del contratto di lavoro e a tale scopo compensata».

Agevolazioni fiscali
Un’altra delle novità, questa volta sotto forma di agevolazioni fiscali rilevanti, è disposta all’art. 5 del disegno di legge. Il decreto legge equipara, in termini di deducibilità dal reddito di lavoro autonomo, anche altri costi che fino ad oggi potevano detrarre soltanto gli imprenditori. Si tratta di premi assicurativi, spese di partecipazione ai congressi e per il proprio aggiornamento. Le spese di partecipazione a convegni, congressi e simili saranno integralmente deducibili con un massimo annuale (fino a 10.000 euro l’anno delle spese sostenute “per l’iscrizione a master e a corsi di formazione e di aggiornamento professionale nonché le spese di iscrizione a convegni e congressi” e fino a 5.000 euro l’anno delle spese sostenute “per i servizi personalizzati di certificazione delle competenze, orientamento, ricerca e sostegno all’autoimprenditorialità”).

A chi si applicano le nuove norme?
Le norme del nuovo Statuto si applicano a tutte le partite iva e ai collaboratori iscritti alla gestione separata, con esclusione degli imprenditori e dei piccoli imprenditori (coltivatori diretti, artigiani, commercianti). I lavoratori autonomi avranno, per la prima volta, un proprio Statuto con regole e tutele mirate. Si tratta di una novità del tutto eccezionale e senza precedenti per il nostro Paese. Quello che auspichiamo è che il Parlamento approvi rapidamente questo primo modello di diritti e di welfare per tutti i lavoratori con partita iva. Ovviamente chi vi scrive sono lavoratori autonomi che conoscono molto bene i problemi della propria categoria e che dovrebbero essere critici perché lo Statuto non ha affrontato molti temi e molti diritti che ancora non ci sono riconosciuti. La nostra indole però ci fa essere positivi e propositivi. Siamo sicuri che sarà l’inizio di una nuova visione di tutto il comparto.

(con il contributo di Massimo Stella)

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