3 lezioni di Walt Disney: il talento trionfa, ma non subito

I nuovi inizi del papà di Mickey Mouse

Walt Disney è riconosciuto come l’inventore dei film d’animazione, padre di Topolino, creatore di Disneyland e molto altro. Il percorso con cui è arrivato al successo planetario che ha avuto non è stato, però, lineare. I primi lavori, per poter essere di aiuto alla famiglia, furono nella distribuzione di giornali, nella fattoria di suo zio Robert e, in seguito, come impiegato di banca e venditore a bordo dei treni. Nessuno di questi impieghi era quello che voleva fare, ma si adattò e cercò di tirarne fuori il meglio. Per esempio, viaggiare sui treni fu per lui un’ispirazione importante. Intanto continuava a cercare un lavoro più vicino alle sue aspirazioni e ai suoi interessi.



Lo trova, finalmente, come vignettista presso il giornale The Kansas City Star, ma viene licenziato dopo poco con la motivazione di mancare di immaginazione e di non avere idee. Ora, non possiamo sapere se Walt fosse un impiegato modello, ma che mancasse di fantasia pare davvero inverosimile. Eppure, è quel che gli viene detto. Se avesse preso per oro colato questo giudizio e avesse messo da parte i suoi sogni, tutta la storia del disegno animato sarebbe stata diversa.

Per fortuna non si lascia scoraggiare e decide di ricominciare, sempre nel campo dell’animazione, ma come imprenditore, visto che gli altri non credevano nelle sue capacità.

Investe i soldi che aveva in uno studio, il Laugh-O-Gram, con l’idea di produrre cortometraggi animati ispirati alle fiabe e alle storie per bambini. Questi incontrano il gradimento del pubblico che mostra di capire il talento di Walt Disney, ma le entrate non sono sufficienti a coprire i costi di produzione elevati. La società, dopo appena un anno di attività, fallisce.


È questa sconfitta personale che lo spinge a prendere la decisione che si sarebbe rivelata quella buona. Compera un biglietto di sola andata per la California e parte con in tasca 40 dollari e l’ultimo cortometraggio prodotto, Il Paese delle Meraviglie di Alice, nella speranza di ricominciare a Hollywood. Dato che le storie, quando finalmente volgono al successo, ci interessano un po’ meno in questo libro, qui interrompo il racconto.

Sappiate soltanto che, insieme al fratello, fonda la Disney Brothers’ Studio e, dopo quell’ennesimo nuovo inizio, non solo gli affari vanno a gonfie vele, ma arrivano a pioggia anche i riconoscimenti più prestigiosi: per darne una misura, basti dire che diventò la persona ad aver vinto più Oscar al mondo con i propri film.

3 lezioni chiave:

1) Anche se possediamo un talento, non è detto che venga immediatamente riconosciuto.

2) Anche se abbiamo un talento riconosciuto, non è detto che riusciamo subito a trasformarlo in successo.

3) Lasciarsi scoraggiare dai giudizi negativi degli altri può far perdere grandi opportunità.

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Testo tratto da Il magico potere di ricominciare, Odile Robotti, Mind Edizioni. 

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