5 domande da farsi prima di raccontare la nostra vita online

Quanto di noi e cosa esattamente dovremmo postare per essere considerati autentici? Alcuni consigli per evitare passi falsi

Scrivere un post in cui si informa di non aver mai messo piede in un’università, di avere una malattia, di praticare un hobby pericoloso e altro ancora: quanto queste informazioni personali possono condizionare il nostro lavoro ed essere un boomerang per la nostra attività di personal branding, in cui è la regola generale è “essere autentici”?

Partendo da alcuni casi, in questo articolo vengono indicate 5 domande chiave che dovremmo porci sempre prima di condividere online aspetti della nostra vita privata.

1) Qual è il motivo ragionato per condividere una determinata informazione online? Abbiamo il diritto di tenere aspetti personali nella sfera privata. Il nostro matrimonio sta naufragando e ne parliamo in un post su Facebook? Consideriamo che il nostro datore di lavoro potrebbe pensare che in questo momento non siamo particolarmente concentrati sul nostro lavoro, oppure che i nostri contatti potrebbero finalmente capire perché siamo distratti in questo periodo.

2) La condivisione aiuta o influisce negativamente la mia posizione? Postare una foto che ci riprende in un comportamento non accettato da tutti può rafforzare i pregiudizi nei nostri confronti o, magari, raggiungere una nuova audience e farci cogliere nuove opportunità di business?

3) Qualcuno può essere aiutato o danneggiato dalla mia condivisione di informazioni? Immaginate che state per vendere la vostra azienda o cambiare lavoro e condividete questa info in modo ansioso. I vostri business partner e dipendenti hanno il tempo di rispondere al flusso di domande che potrebbero arrivare e fronteggiare l’attenzione legittima di parecchi curiosi? Oppure, potrebbero essere sorpresi di apprendere questa informazione da un post su Facebook?

4) Il post rivela informazioni confidenziali che potrebbero essere “scippate”? Pensieri intimi, data di nascita, numero di telefono, luoghi di vacanza preferiti… tutte info che potrebbero essere “rubate” da un hacker per creare account fake col nostro nome e danneggiare la nostra reputazione.

5) Considero la mia privacy più importante delle mie interazioni sociali? Se postiamo su Facebook di pregare per nostra moglie perché sta avendo un’operazione rischiosa e la settimana seguente sentiamo un candidato per una posizione di lavoro aperta nella nostra azienda che ci chiede come sta nostra moglie… come reagiremmo?

Per creare relazioni, collaborare, celebrare, imparare e crescere insieme come professionisti e come community manageriale, dobbiamo per forza condividere la nostra vita e la nostra professione. Apparire come “autentici” ci rende reali e approcciabili, ma il tutto dovrebbe avvenire con una profonda consapevolezza e maturità.

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