Antonio De Poli: l’innovazione è assicurata

Emergenza sanitaria e mercato assicurativo: trasformazioni in corso d’opera. Un confronto con il Responsabile Vita Collettive e Fondi Pensione Generali Italia

Come ha impattato il periodo di emergenza Covid-19 nella vostra azienda?

La nostra ambizione è essere Partner di Vita nei momenti rilevanti delle persone, una strategia che nel nuovo contesto ha avuto ancora più valore: abbiamo agito fin da subito per essere un punto di riferimento per i nostri clienti, dipendenti, agenti, partner, istituzioni e comunità, e agito insieme per generare fiducia mettendo a disposizione le nostre competenze con azioni concrete e immediate. 

Sempre operativi, ma come tutti o quasi in smart working?

Fin da prima del decreto Conte abbiamo agito tenendo a mente come obiettivo primario la salute di agenti e dipendenti e fornito loro tutti gli strumenti necessari per garantire la business continuity attraverso lo smart working: oltre il 95% dei dipendenti, ancora oggi, lavora da casa.  


Facevate anche prima smart working: in questo periodo come lo avete utilizzato e con che risultati in termini di operatività e produttività? 
In Generali Italia il progetto Smart Working è stato lanciato nel 2016 a Milano e puntava entro il 2021 ad arrivare a coinvolgere il 100% delle diverse aree e società della Country: ovviamente l’emergenza Covid-19 ha inevitabilmente accelerato questo processo che già era stato considerato molto positivo in termini di produttività economica e livello di engagement, percezione che assolutamente mi sento di confermare.   

Qual è stato l’impatto dell’emergenza per il mercato assicurativo?

La pandemia ha cambiato le priorità di famiglie e imprese. È aumentata la percezione del rischio su temi come tutela della salute, protezione dall’interruzione dell’attività e sul fronte della protezione dei dipendenti. Come conseguenza, la cultura della protezione/assicurazione è cambiata: c’è una nuova percezione del rischio, una nuova attenzione della tutela della salute, nuove esigenze di relazione, un’accelerazione del digitale che si è tradotta in una rete con un’offerta assicurativa di nuova generazione che supporta l’agente e offre un’eccellente esperienza digitale ai clienti, senza dimenticare l’aspetto che ha fatto la differenza legato all’approccio umano che agenti e dipendenti hanno adottato nel rispondere ai clienti in difficoltà, sforzandosi in ogni modo ad aiutarli con metodi difficilmente utilizzati prima in maniera massiva come videocall o chat. 

Cosa pensa cambierà quanto accaduto e quanto abbiamo vissuto per il mercato assicurativo?

L’emergenza Covid-19 ha accelerato moltissimi meccanismi di adozione di soluzioni digitali e tecnologiche, cambiando il mindset di tutte quelle persone che se prima erano frenate da un pregiudizio rispetto alla sicurezza dei propri dati hanno dovuto adottatare nuovi canali per interagire con i servizi finanziari e assicurativi. Questa accelerazione ha permesso di avvicinare moltissimi clienti ad un nuovo modo di interagire con le realtà assicurative e finanziare. Come dicevo, abbiamo accelerato la nostra trasformazione digitale e la revisione del modello operativo del canale di agenzia: ci stiamo evolvendo in un modello “phygital”, un ibrido tra canali fisici e digitali, che ci ha consentito di essere più vicini ai nostri clienti con un approccio digitale più conveniente,facile, veloce e trasparente.  

Cosa cambierà nei clienti?

Il lockdown ci ha portati a passare molto tempo all’interno delle nostre case, facendoci così considerare alcuni dettagli in maniera differente. Oggi, ad esempio, il 62% degli italiani ritiene che la salute sia una priorità e il 77% che la casa sia il nuovo luogo di lavoro e tempo libero: il lockdown ha certamente cambiato le nostre abitudini e il valore che diamo alle cose.  

Quali opportunità ha mostrato per la vostra azienda e settore? 
Più che opportunità sottolinerei i cambiamenti strutturali. Oggi il 77% delle persone ritiene che la casa sia il nuovo luogo di lavoro e tempo libero; per il 62% degli italiani la salute è al primo posto. Questo testimonia che gli italiani hanno scoperto nuove priorità. Le parole che contano al tempo Coronavirus sono: tempo, valore, costruire, vicinanza, responsabilità. È cresciuto inoltre il numero di persone che vuole costruire un nuovo modello di vita ed è aumentata la richiesta di protezione e di vicinanza, con il 42% della popolazione che utilizza piattaforme social e digitali per lavoro e vita privata: per fare un esempio sui nostri clienti, sono già 2,35 milioni quelli connessi con un maggiore utilizzo di app e touch point digitali.  


Digitali lo eravate anche prima dell’emergenza, ma alla luce di quanto avvenuto lo sarete sempre di più? 
Da diversi anni abbiamo avviato la trasformazione digitale con l’aumento di digitalizzazione dei nostri processi industriali di base e un arricchimento delle nostre competenze nel Data Science, Customer Experience, Connected Iot insurance e più in generale nel campo digitale, con la sperimentazione di metodologie di pensiero agile e di design: l’emergenza non ci ha colto impreparati e ha semplicemente accelerato un processo già in essere.  


Si parla tanto di trasformazione digitale e di ridisegno, grazie a questa, del rapporto con i clienti e dei modelli di business. E per voi? 
Come dicevo, con la crisi del Covid-19 abbiamo accelerato la nostra trasformazione digitale e la revisione del modello operativo del canale di agenzia: ci stiamo evolvendo in un modello “phygital”, un ibrido tra canali fisici e digitali. Questo ci ha consentito di essere più vicini ai nostri clienti con un approccio digitale più conveniente, facile, veloce e trasparente.  


Nasceranno anche innovazioni per i clienti, qualcosa si è visto nell’emergenza a livello di prodotto e di marketing (riportate alcuni esempi)? 
Per rispondere alle nuove esigenze dei clienti e Generali Italia ha lanciato Immagina Adesso, una soluzione assicurativa innovativa che con un unico contratto permette di accedere a una piattaforma modulare e flessibile e attivare le singole polizze solo se e quando necessario: questo è un esempio di come intercettare i bisogni dei clienti e progettare soluzioni per soddisfarli sia una pratica consolidata.  


Qual è e quale potrà essere l’impatto di quanto accaduto e lo scenario futuro per quanto riguarda il ramo Vita e le gestioni separate in particolare? 
Credo sia importante fare un distinguo tra la fase emergenziale riconducibile al lockdown e gli scenari macroeconomici che abbiamo davanti, rispetto ai quali erano già iniziate delle valutazioni. Generali Italia è da sempre un investitore di medio lungo periodo, alla ricerca continua di diversificazione e con un profilo di rischio medio-basso in coerenza con le esigenze dei nostri clienti. 

Il crollo del mercato azionario ha avuto quindi effetti più contenuti sulle nostre riserve grazie anche alle strategie di controllo della volatilità e di copertura. Forse un tempo si è pensato che la Gestione Separata potesse essere la soluzione in ogni situazione ma i cambiamenti di scenario sono tali da indurre alla proposizione di soluzioni con meno vincoli gestionali e in grado di cogliere comunque le opportunità di lungo periodo.
 
Se guardiamo infatti in prospettiva, riteniamo che la pandemia abbia sostanzialmente accelerato dinamiche già in atto: tassi bassi mantenuti tali dalle forti azioni a supporto dell’economia; volatilità degli spread nazionali per aumento generalizzato del debito; crescita dei settori economici legati alla sostenibilità e all’innovazione tecnologica; sviluppo ulteriore di strumenti di investimento più diretti e mirati tipo PE, fondi infrastrutturali ecc. 

Si tratta quindi di diversificare ulteriormente attraverso nuove macro asset class comunque coerenti col medio-lungo termine in grado di cogliere opportunità sotto il profilo rischio/rendimento e rispetto alle quali evidentemente abbiamo accelerato in termini di posizionamento sulla strategic asset allocation.


Quali alternative alle gestioni separate ci sono e/o potranno nascere sempre in un’ottica di investimento previdenziale? 
Generali sta sviluppando un ampia gamma di prodotti ibridi che affiancano alla protezione garantita della Gestione Separata una componente unit in grado di gestire, in un orizzonte temporale comunque di medio – lungo termine, le opportunità di crescita nei settori tempo per tempo più promettenti sotto il profilo dei ritorni finanziari. Genera Sviluppo Sostenibile è l’ultimo nato e ricerca le opportunità di rendimento offerte dallo sviluppo sostenibile, ovvero investendo su aziende che per esempio tutelano il clima, effettuano consumi responsabili e credono nelle pari opportunità. 


Quale potrà essere l’impatto di quanto accaduto sulle polizze protection e salute e quale la loro evoluzione? 
La sicurezza economica è importante ma certamente è non da meno quella della salute delle persone. Questo periodo ha notevolmente evidenziato alcune scoperture e la fragilità del sistema di protezione. Da sempre il dibattito è volto a sottolineare l’importanza di un sistema integrato tra pubblico e privato e la necessità di poter contare su supporti immediati, non solo economici, in caso di difficoltà. 

In particolare Generali Italia si è preoccupata di sviluppare soluzioni salute e protection che privilegiassero la semplicità e l’accessibilità, anche in termini di prezzo arricchendo nel contempo le coperture stesse con una serie di servizi in grado di supportare l’assicurato e i suoi famigliari nel momento del bisogno.

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