“È indispensabile pensarsi nell’ottica del Destination Management, pensarsi come destinazione e considerare l’obiettivo di quella destinazione”. Con queste parole, dell’assessore al Turismo della Regione Puglia Loredana Capone, avevamo chiuso l’appuntamento “Fondi Europei: come utilizzarli al meglio per la crescita del Sud” organizzato da Manageritalia e CIDA il 19 settembre alla Fiera del Levante di Bari.
Questo è oggi uno dei punti di partenza dell’APERITIVO CON I DESTINATION MANAGER che organizziamo il 12 febbraio dalle 17 alle 17,50 alla BTO2020 di Firenze.
Invitati tutti i destination manager o comunque i manager del turismo esperti di questo tema.
Abbiamo già tante presenze, tra cui Josep Ejarque, già nostro ospite all’incontro di Matera “Basilicata: turismo e destination management”.
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L’obiettivo dell’incontro è condividere esperienze e interessi circa il destination management, definirne ruolo, perimetro d’azione e possibilità di collaborazione con le amministrazioni territoriali. E poi valutare insieme come mappare questi professionisti e l’eventuale interesse e valore di un percorso di formazione/qualificazione/certificazione che porti alla creazione di uno specifico albo.
Nell’incontro alla Fiera del Levante l’assessore Loredana Capone aveva detto anche: “Il sistema pubblico deve intervenire meno in generale, ma di più su infrastrutture, ambiente, formazione, ricerca tecnologica e innovazione e valorizzazione delle tradizioni e della cultura locale. Quest’ultimo è il nostro vero e inimitabile vantaggio competitivo che le logiche di destination management mettono al centro e a sistema con la massima efficacia”.
Una forte accoglienza della proposta fatta in apertura dell’incontro di Bari da Mario Mantovani, presidente CIDA e vicepresidente Manageritalia, che aveva detto “Come organizzazione dei manager e con i manager stessi vogliamo avere un ruolo propositivo per sfruttare al meglio i Fondi europei. Siamo già attivi per aiutare a fare sistema tra le amministrazioni pubbliche locali, le strutture dedicate alla programmazione territoriale e le aziende”.
“Parlando del Sud e considerando il settore turistico quale principale driver di sviluppo, la figura del destination manager – aveva continuato Mantovani – permette di individuare obiettivi e strategie chiari prima ancora di avere i fondi, e di condividerle con gli attori del territorio. L’idea è poi quella di assistere le strutture nella programmazione dei bandi. E qui avere una logica di destination management aiuta un territorio a concepirsi in termini di destinazione unica e quindi di sistema, esaltando anche le eterogeneità e particolarità che danno veramente quel valore aggiuntivo”.
“L’idea – aveva chiuso Mantovani – è quella di costruire un modello in cui il destination manager diventi il catalizzatore di tutti gli attori per il migliore utilizzo delle risorse, partendo da un laboratorio come la Puglia, che ha valide e recenti esperienze e competenze nel pubblico e nel privato e nella loro sinergia”.
Nel frattempo abbiamo continuato a lavorare su questo e oggi ripartiamo da qui, dall’incontro di Firenze per mettere solide basi a una diffusione di questo modello di gestione e valorizzazione dei territori in chiave turistica e dei professionisti che la devono guidare.
Quindi: Sei un destination manager? Sei un manager del turismo che lavora sui temi della destinazione turistica?
Partecipa all’APERITIVO CON I DESTINATION MANAGER.