Associazionismo studentesco: utile per le soft skills

Molte associazioni di studenti sono strutturate come vere e proprie società di consulenza e/o servizi e offrono agli studenti l'opportunità di lavorare a progetti di business

Per molto tempo, il concetto di associazionismo è stato intriso di una connotazione puramente politica. In realtà, per quanto il collegamento tra associazioni studentesche e politica esista ancora e l’obiettivo primario delle stesse sia quello di migliorare il rapporto tra gli studenti e l’istituzione universitaria, l’attività delle associazioni negli ultimi venti anni si è evoluta arricchendo lo scenario di possibilità educative e ricreative a disposizione degli studenti durante il periodo degli studi. Di fatto, le associazioni studentesche rappresentano oggi una parte fondamentale del percorso di formazione universitaria, andando a completare il bagaglio di conoscenze ed esperienze acquisito durante la normale formazione accademica. Il panorama è molto vasto: queste associazioni si occupano di studio, ma anche di rappresentanza, progetti sociali, politici, culturali, sportivi e di divertimento. Nascono e vivono grazie alle esigenze e alle iniziative di tutti gli studenti che vi collaborano e svolgono un importante ruolo di aggregazione e di coinvolgimento degli studenti nella vita universitaria e nelle attività delle singole facoltà. 

Molte associazioni studentesche, tra cui per esempio le “junior enterprises” – strutturate come delle vere e proprie società di consulenza e/o di servizi – offrono agli studenti l’opportunità di lavorare a progetti di business permettendo loro di iniziare a relazionarsi con il mondo del lavoro quando sono ancora studenti. In questo modo gli associati hanno la possibilità di sviluppare competenze che vanno ben al di là di quelle tecniche offerte dal loro corso di studi. All’interno di queste associazioni, infatti, studenti provenienti da facoltà anche molto diverse tra loro e con “anzianità” universitaria diversa hanno l’opportunità di mettere alla prova le loro capacità imprenditoriali e la loro attitudine a lavorare in gruppo, mettendo in gioco le diverse competenze a beneficio dell’organizzazione.

Inoltre, l’opportunità di lavorare per clienti esterni (aziende o altre organizzazioni) in vari settori aiuta gli studenti ad ampliare le proprie prospettive e mettersi sempre alla prova nel risolvere problemi di vario genere e più pratici rispetto a quelli affrontati durante le lezioni universitarie. Nelle “junior enterprises” gli studenti sono anche chiamati ad arricchire e sviluppare le loro competenze tramite corsi (rigorosamente autofinanziati con i proventi della loro attività di impresa) che spaziano dal public speaking al project management ed acquisiscono la capacità di analizzare e sintetizzare informazioni e concetti, oltre ad accrescere la loro conoscenza delle dinamiche di gruppo e delle tecniche di leadership. Tutte competenze difficili da acquisire tramite la sola esperienza universitaria e che vanno ad arricchire un bagaglio di formazione che risulterà fondamentale per loro quando entreranno nel mondo del lavoro. Da quest’anno, l’associazione JEMP in partnership con il laboratorio NECSTLab del Politecnico di Milano realizza workshop sulle tematiche del time management e del project management aperti a tutti gli studenti del Politecnico tramite l’iniziativa di didattica innovativa Passion in Action.  

D’altra parte, la presenza di numerose associazioni studentesche e il loro buon funzionamento sono importanti anche per l’ateneo. Infatti, soprattutto negli ultimi 20 anni, le università Italiane sono diventate sempre più attive nel promuovere l’associazionismo studentesco e supportano le attività organizzate direttamente dagli studenti mettendo a loro disposizione spazi, fondi e mezzi di comunicazione dedicati, nella consapevolezza che l’offerta associativa può essere utilizzata come leva per aumentare la soddisfazione e la fidelizzazione degli studenti. Inoltre, l’attività degli studenti all’interno delle associazioni può contribuire ad aumentare la fama dell’università quando queste associazioni si fanno promotrici di iniziative di interesse pubblico o ottengono pubblici riconoscimenti. Insomma, l’associazionismo studentesco è sicuramente un fattore di crescita sia per gli studenti che per l’ateneo.


Manageritalia collabora con NECSTLab per far conoscere questa Silicon Valley italiana e avere dalla loro voce un polso su quell’innovazione che partendo dall’Università impatta, e deve farlo sempre di più, sulla crescita della nostra economia, sul nostro lavoro e sulla vita di tutti i giorni. Un viaggio che dobbiamo fare tutti insieme. Stay tuned!

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