Come acquisire una memoria straordinaria e lavorare meglio

Intervista a Matteo Salvo, International Master of Memory e primo senior trainer certificato all’insegnamento delle mappe mentali in Europa da Tony Buzan, inventore delle stesse e autore di riferimento per l’apprendimento a livello internazionale. In occasione della presentazione del suo ultimo libro: Il potere delle mappe mentali per la gestione aziendale (Gribaudo)

Cosa sono le mappe mentali e cosa sfruttano a livello della nostra mente?

Una mappa mentale è una rappresentazione grafica a raggiera di informazioni e idee che vengono ordinate inserendo al centro il nucleo concettuale e facendo partire le nozioni secondarie come dei raggi che si sviluppano verso i lati. Grazie alla sua capacità di sintesi, la mappa offre una visione chiara, vivace e attraente dei concetti. Grazie alla sua struttura curvilinea, la mappa parla lo stesso linguaggio dei nostri neuroni, favorendo il ricordo. Ma non solo: l’uso di parole chiave, immagini, e colori, cattura in modo vivido l’attenzione del cervello, attivando la memoria. La maggior parte delle esperienze in azienda dimostra che le mappe mentali semplificano la condivisione di progetti complessi all’interno dei team di lavoro e delle strutture orizzontali, ma soprattutto, accelerano il trasferimento “a cascata” delle informazioni dai livelli gerarchici più alti verso quelli intermedi. Le mappe favoriscono, inoltre, la condivisione della mission e della vision aziendale e dei valori chiave alla base dello story telling d’impresa verso i diversi pubblici di riferimento (dipendenti, clienti, partner, azionisti, sindacati, organi di stampa ecc.). Da semplice strumento di crescita professionale, le mappe assumono, così, anche la valenza di acceleratore della comunicazione interna, stimolando la condivisione di idee creative e lo scambio di proposte progettuali.

Perché un manager dovrebbe apprendere queste tecniche?

Le tecniche di memoria e, in particolare, l’uso delle mappe mentali, consentono di avere una visione d’insieme dei processi in azienda, di pianificare in modo efficace le fasi di sviluppo di ogni progetto, migliorando inoltre la produttività e l’efficienza, sia nel coordinamento fra i team di lavoro che nel time management individuale del manager.

In un mondo in cui siamo perennemente distratti dai device tecnologici, come aumentare la concentrazione per essere più produttivi?

Mantenere il focus sui propri obiettivi e sulle motivazioni che orientano l’azione e lo sviluppo dei progetti in azienda sono fattori chiave per restare concentrati. Dobbiamo usare i supporti tecnologici e non farci usare da essi: per questo vanno sfruttati in modo selettivo, preservando il ruolo attivo della mente, che deve restare il vero regista nella gestione e nel ricordo delle informazioni.

Il lavoro manageriale oggi è sempre più sfidante e allenare la mente diventa una skill vera e propria: quanto conta l’esercizio costante?

Il cervello funziona come un muscolo e va allenato in modo costante per ottenere livelli di performance soddisfacenti. Apprendere usando le tecniche di memoria, le mappe mentali, le strategie di lettura veloce è un ottimo esercizio per mandare in palestra la mente.

Oggi c’è il rischio di fare affidamento sulla tecnologia per immagazzinare dati e ricordarci appuntamenti e scadenze, come se un’applicazione o un calendario elettronico possano organizzarci la vita e il lavoro: qual è il rischio?

L’uso eccessivo dei dispositivi tecnologici rischia di renderci dipendenti da tablet, palmari, smart phone, con il rischio di una super digitalizzazione che depotenzia la memoria e la nostra capacità di interiorizzare i concetti. In questo modo rischiamo anche di perdere la capacità di filtrare dati e nozioni in modo emozionale e fantasioso, conservando quel pizzico di paradosso che piace tanto al nostro cervello e che è la chiave per memorizzare velocemente.

Come utilizzare le mappe mentali per fare brainstorming durante un meeting?

Le mappe mentali favoriscono lo scambio di idee a ruota libera ed il pensiero laterale. È per questo che sono lo strumento perfetto per condividere spunti creativi e proposte inibendo i freni inibitori della mente. Dal tema centrale della mappa, sarà possibile disegnare dei rami secondari che rappresenteranno le diverse idee dei brainstormer consentendo di metterle a confronto a colpo d’occhio.

Un consiglio? Procedete alla condivisione e “messa a fuoco” di idee e proposte creative prima sotto forma di note su un foglio e solo in un secondo tempo, sotto forma di mappa mentale strutturata per aree tematiche

Acquisire, gestire e selezionare le informazioni più rilevanti oggi è senz’altro un plus nel lavoro di un manager e non solo: come evitare di annegare in questo oceano di dati, notizie, contenuti?

Oggi manager e professionisti si affidano in modo sempre più pervasivo ai device digitali per memorizzare grossi volumi di informazioni, prendere decisioni in tempo reale e gestire progetti in multi-tasking. A mio avviso questo è un grosso rischio, perché porta i manager a mettere in secondo piano la propria individualità nell’elaborazione dei dati. Ecco perché sono convinto che la risposta alla rivoluzione Hi Tech stia nella riscoperta della centralità dell’uomo, della potenza della mente e del pensiero attivo, soprattutto attraverso l’uso delle tecniche di memoria.

Le mappe mentali possono essere anche un punto di partenza per definire i punti salienti e la struttura con cui comunicare per fare presentazioni, articoli, infografiche, pubblicità? Insomma, per mettere la nostra mappa nella testa degli altri?

Le mappe mentali nascono proprio per organizzare in ordine di priorità idee e concetti e sono lo strumento ideale per condividerle grazie alla loro struttura chiara, coinvolgente e intuitive. 

Come aggiorniamo le mappe mentali del nostro navigatore perché cambiano le strade serve aggiornare la struttura di base delle nostre mappe mentali? In che modo?

Esattamente come succede quando acquistiamo un nuovo computer, anche in questo caso dobbiamo comprendere prima le istruzioni che ci permetteranno di usare le mappe mentali al meglio. Dopo questa fase utilizzarle diventerà un nuovo modo di pensare e di operare del quale non potremmo più fare a meno.

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